Strage di Capaci, Oliverio: "Ricordo di quel sacrificio resta nel cuore di ognuno di noi"

oliveriomario30apr 500"Sono passati 25 anni da quel tragico 23 maggio in cui persero la vita, in un vile e tremendo attentato mafioso compiuto nei pressi di Capaci, il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo ed agli agenti della Polizia di Stato Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Sono passati 25 anni da quella tremenda tragedia, ma la memoria di quel sacrificio rimane viva e fortemente radicata nel cuore e nella mente di ognuno di noi e di chiunque coltivi i valori della legalita', della civilta' e della convivenza". Lo afferma, in una nota, il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

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"Tante cose - prosegue Oliverio - sono state scritte e dette in questi 25 anni, ma cio' che rimane, su tutto, e' l'esempio di un uomo, di un magistrato che e' morto in nome della giustizia. Il nostro compito e' quello di non dimenticare e di trasmettere questo messaggio ai giovani, alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che, a loro volta, dovranno far vivere e camminare le idee e gli ideali di uomini come Falcone e Borsellino sulle loro gambe, facendo ognuno la propria parte e moltiplicando gli sforzi per combattere e sconfiggere definitivamente la criminalita', l'illegalita', il malaffare, la corruzione, in una parola la negazione di un futuro libero e sicuro per i cittadini. Sconfiggere la mafia -aggiunge il Presidente della Regione - oggi e' possibile. Nel nostro Paese e nella nostra regione ci sono uomini dello Stato, forze dell'ordine, agenti di polizia e rappresentanti delle istituzioni, a cui rivolgo il mio ringraziamento sincero per i sacrifici che spesso devono affrontare per combattere la criminalita' organizzata, che sono quotidianamente in trincea e rischiano la vita. Ci sono imprenditori, studenti, forze sociali, uomini e donne che in questa regione rappresentano la maggioranza e che vivono, lottano e combattono quotidianamente per opporsi ad ogni forma di illegalita' e di violenza. Ad esse devono guardare la politica e le istituzioni, affiancando e sostenendo i loro percorsi. A questo modello - aggiunge - abbiamo improntato e vogliano continuare ad improntare la nostra azione di governo dando noi, per primi, l'esempio e favorendo il dibattito, l'informazione, la conoscenza diretta, soprattutto fra i giovani, di un fenomeno sfregia l'immagine della nostra terra e blocca e qualsiasi iniziativa di crescita e di sviluppo. Abbiamo scelto di farlo - conclude - nella consapevolezza che tutto questo serva ad opporre significative barriere a difesa della memoria di quanto si e' saputo costruire per la democrazia e la giustizia e per quanto ancora bisognera' fare per liberare il Paese e la Calabria dalla piaga purulenta della violenza, della criminalita' e del malaffare". (AGI)