G7, fogli di via ad attivisti: insorge Rifondazione Comunista

"Quello che è stato fatto ai tredici compagni di Rifondazione Comunista e dei movimenti - Delio, Ferdinando, Simone, Jessica, Carmelo, Francesco, Mek, Sasà, Francesco, Vittorio, Francesca, Maurizio e Giuseppe - non è stato fatto solo in spregio a loro ed a tutti noi.

E' stato fatto, anche e soprattutto, in spregio a tutti coloro che lo scorso 4 dicembre hanno difeso e salvato i principi fondamentali sanciti nella Costituzione repubblicana dai tentativi di stravolgimento portati avanti con pervicacia dal Partito Democratico e dai suoi sodali.

Avevano tentato di distruggere la nostra Costituzione formalmente e glielo abbiamo impedito: adesso dobbiamo con determinazione impedirgli, in tutti i modi, di distruggerla di fatto con provvedimenti ed atti illegittimi, illiberali ed incostituzionali, a cominciare dai famigerati Decreti Minniti-Orlando.

Come Rifondazione comunista diamo il massimo appoggio e solidarietà ai compagni e ci attiveremo per sostenere in tutte le sedi i ricorsi a questi ingiusti provvedimenti che, sicuramente, saranno annullati.

Alle organizzazioni sociali e sindacali, alle forze politiche di Sinistra alternative al Pd, ai movimenti di cittadinanza attiva ed al popolo del No al referendum del 4 dicembre chiediamo di riappropriarci della data del 2 giugno per sottrarla alle istituzioni imbalsamate ed alle forze armate e per rifarne una Festa popolare della Repubblica, che celebri la pace, la partecipazione politica, i diritti sociali.

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Per questo proponiamo di ritrovarci il prossimo 2 giugno in piazza XI settembre a Cosenza davanti alla Prefettura, organismo del Ministero degli Interni, anche per riappropriarci di quelle piazze che il sindaco Occhiuto nega alla libera discussione democratica". Lo affermano in una nota Francesco Saccomanno, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Cosenza e Pino Scarpelli, segretario regionale Rifondazione Comunista Calabria.