Inchiesta Calabria Verde: a giudizio dirigente della Regione Gaetano Pignanelli

pignanelli gaetanobuonaIl capo di gabinetto del presidente della Regione Calabria, Gaetano Pignanelli, assieme ad altre persone, è stato rinviato a giudizio nell'ambito dell'inchiesta su Calabria Verde e il disboscamento abusivo in Sila. Lo scrive il Quotidiano del Sud riferendo che il Gup di Castrovillari ha accolto la richiesta avanzata in tal senso dalla Procura di Castrovillari. Il processo è stato fissato al 17 settembre. Calabria Verde è l'ente "in house" della Regione Calabria che si occupa di forestazione. "Il rinvio a giudizio di Gaetano Pignanelli - affermano in una nota i parlamentari calabresi del M5s - impone al governatore Mario Oliverio di rimuovere il dirigente dall'incarico apicale, essendo inopportuno consentirgli, come nulla fosse, di mantenere quella poltrona di potere. Indipendentemente dall'esito del processo, è evidente che Pignanelli, imputato per truffa, non può restare al suo posto. Le accuse sul suo conto sono gravissime. Per i magistrati l'eterno braccio destro del governatore, già al vertice dell'ufficio legale della Provincia di Cosenza negli anni in cui l'ente era presieduto da Oliverio, avrebbe esercitato pressioni volte a favorire il rilascio della concessione per tagli boschivi a un imprenditore, pare suo compare d'anello, prima che questi depositasse l'apposita istanza".

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"Inoltre, il capo di gabinetto - proseguono i parlamentari calabresi del M5s - avrebbe poi intimato di revocare provvedimenti di sospensione dell'attività di taglio adottati nei confronti del suo amico, come lui di San Giovanni in Fiore, di cui è pure originario il presidente della Regione. Il quadro accusatorio fa ipotizzare una gestione regionale delle procedure pubbliche basata su rapporti personali all'interno di una cerchia di compaesani del governatore, che, peraltro, ha piazzato in uffici chiave della Regione, come risaputo, diverse persone a lui vicine provenienti da San Giovanni in Fiore. Adesso - è detto ancora nella nota - Oliverio sia risoluto: sostituisca Pignanelli, perché è inconcepibile che questi possa ancora svolgere un ruolo pubblico cruciale, per cui è indispensabile la garanzia d'imparzialità assoluta".