Bevacqua: “Dossier Bankitalia deve suscitare riflessione”

"Il dossier presentato a Catanzaro da Bankitalia sui laureati in fuoriuscita dalla Calabria negli ultimi dieci anni deve suscitare una riflessione non più rinviabile sul collegamento fra Università e territorio. Non ci possiamo permettere di continuare a formare capitale umano che poi consegniamo al centro e al nord del Paese, così come all'estero, lasciando la nostra regione depauperata delle sue energie migliori". È quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Domenico Bevacqua. "L'analisi - prosegue - evidenzia come si tratti, in larga misura, dei laureati con caratteristiche maggiormente favorevoli all'inserimento lavorativo in realtà di mercato costitutivamente diverse dalla nostra. I laureati aumentano, ma non restano qui e non è soltanto una questione di insufficiente domanda di personale qualificato: manca, a mio avviso, una programmazione di fondo finalizzata a correlare in maniera stretta le esigenze territoriali con l'attivazione e il rafforzamento di corsi di laurea capaci di garantire un'offerta in linea con le caratteristiche proprie delle nostre potenzialità economiche. Se è vero, com'è vero che le migliori possibilità per la Calabria risiedono nella ricerca e nell'innovazione legata all'ambiente, al turismo, all'agricoltura e ai beni culturali, allora il legame da costruire è esattamente quello fra politiche di ateneo e politiche del territorio: gli investimenti, a cominciare da quello sulla crescita del capitale umano, devono mirare a una ricaduta diretta sull'economia del luogo. Se si persiste nel trascurare e nel non supportare quegli indirizzi formativi maggiormente rispondenti alle reali prospettive di sviluppo della nostra regione, non potremo che continuare a registrare l'esodo di cervelli, meritevolmente formati e inopinatamente consegnati, pronti e immediatamente utilizzabili, al mondo imprenditoriale delle regioni più ricche. Credo, pertanto, che la Regione Calabria dovrebbe meglio indirizzare le centinaia di milioni euro destinate, sulla carta, alla ricerca e all'alta formazione: questa mole di risorse non può più essere trasposta in bacini di mero mantenimento dello status quo". "L'Ente Regione - conclude Bevacqua - ha il dovere di concentrare il finanziamento su quelle proposte che, all'interno delle Università, sono dirette a migliorare e a favorire la connessione con le effettive potenzialità territoriali. Per questo, la sfida non può che passare dalla pianificazione e comporta l'impegno coordinato di tutti i soggetti istituzionali indicati. Diversamente, non potremo che rassegnarci alla desertificazione intellettuale e, senza risorse intellettuali, non c'è sviluppo che possa sostenersi nel tempo".

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