Lotta al sommerso e al caporalato in Calabria, contributo della Commissione Regionale per l’emersione del Lavoro non Regolare della Calabria

La Commissione Regionale per l'Emersione del Lavoro non Regolare della Calabria, Organo della Regione Calabria che si occupa di studiare e analizzare il fenomeno del sommerso, fornendo anche proposte di politiche di intervento, presieduta dal dott. Benedetto Di Iacovo, con la consulenza scientifica del Prof. Domenico Marino dell'Un. Mediterranea di Reggio Calabria annuncia l'imminente pubblicazione dell'Undicesimo rapporto sull'Economia Sommersa e il lavoro non regolare in Calabria e il Secondo Rapporto sull'Economia Criminale in Calabria.
I due Rapporti, che verranno presentati pubblicamente nel prossimo autunno, mettono in luce alcuni aspetti di estrema attualità che vengono di seguito evidenziati.
Per capire quale è stato l'impatto della lotta all'emersione sulle performance economiche della regione Calabria si forniscono una serie riflessioni dalla cui lettura congiunta emerge un quadro interpretativo che porta ad individuare nel successo delle politiche di emersione una delle chiavi per spiegare la sostanziale tenuta dell'economia Calabrese in una fase congiunturale che è stata pesantemente negativa. Poichè è sensazione comune che la Calabria, malgrado stia evidenziando questi alcuni segni di ripresa, rimane ancora depressa dal punto di vista economico, il sostanziale contenimento del sommerso nel periodo della crisi si spiegano con il succeeso delle politiche mirate di emersione che, anche in una fase di forte criticità hanno continuato a dispiegare i loro effetti positivi.
Le politiche di emersione non sono, quindi, un costo, ma un investimento. Un investimento morale, economico e finanziario.
Un investimento morale perchè da fiduzia alle imprese e fa rinascere un clima di legalità e di sicurezza.
Un investimento economico perchè in un omento di crisi congiunturale fa si che l'economia calabrese tenga
Un investimento finanziario perchè per ogni unità emersa entrano nelle casse pubbliche circa 3000 euro.

Pertanto si può affermare che in Calabria:

POLITICHE DI EMERSIONE =Maggiore regolarità, sicurezza e legalità del Mercato del Lavoro
POLITICHE DI EMERSIONE =Crescita di PIL e Occupazione
POLITICHE DI EMERSIONE =Crescita del Gettito fiscale regionale

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E 'indubbio che la Calabria abbia uno dei tassi di lavoro irregolare più elevati in Italia, ma è altresì innegabile che questo tasso molto elevato sia in costante diminuzione da anni e che questa diminuzione è continuata durante gli anni della crisi.
Gli irregolari in Calabria diminuiscono fortemente dal 2001 al 2017, passando dai circa 200.000 irregolari nei primi anni 2000, con una punta di 210.000 nel 2004, a 143.000 a fine del 2017 come testimoniato concordemente dalle stime della Commissione Regionale per l'Emersione del Lavoro non Regolare della Calabria, contenute nell'Undicesimo Rapporto sul Lavoro Sommerso e L'Economia non Regolare in Calabria che sarà pubblicato nel prossimo autunno, e dalle stime pubblicate dal Centro Studi della CGIA di Mestre nello scorso mese di luglio.
La Regione Calabria è, poi, la prima regione che si è dotata di uno strumento legislativo specifico per combattere il lavoro nero; alcune di queste misure, come la Centrale Allarme Emersione, pongono la Calabria all'avanguardia nella lotta al sommerso.
La piena e integrale applicazione di questa legge e la fase meno recessiva che si prospetta possono mettere le basi per dare un ulteriore spallata al sommerso e al lavoro irregolare e per cancellare per sempre la piaga del caporalato che, come si è visto nei giorni scorsi, costituisce una piaga sociale che produce non solo danni economici, ma anche sfruttamento e perdita di vite umane. La Centrale Allarme Emersione può essere uno strumento principe per combattere e sradicare il caporalato dalla Calabria, con l'obiettivo di arrivare tra due anni, utilizzando tutte le armi a disposizione, a poter dichiarare la Calabria una terra "Caporali Free".