Minasi (Lega): "In Calabria corsa agli amministratori"

"La storia ci ha consegnato la corsa all'oro e quella agli armamenti, definizioni che hanno contraddistinto determinate fasi e fissato nella memoria di ognuno specifici episodi. Le cronache calabresi attuali registrano, invece, un nuovo fenomeno: la corsa agli amministratori. Non passa giorno che ci troviamo costretti a leggere elenchi di sindaci, assessori, consiglieri comunali (alcuni anche insospettabili per appartenenza pregressa ed idee politiche) che aderiscono, più o meno spontaneamente, agli appelli e alla 'chiamata' di chi aspira ad una poltrona in vista delle prossime competizioni elettorali. Tutti folgorati sulla via di Damasco? Tutti speranzosi di ricevere qualche incarico, o ancora mantenere quelli già in vigore? Tutti che confidano in una prospettiva di carriera, o di un secondo stipendio, garantiti dall'essere accomodanti? A queste domande potrà rispondere solo il tempo". E' quanto afferma Tilde Minasi, candidata con la Lega alle scorse politiche, in una nota.

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"Però questo fiorire di 'liste' stimola qualche riflessione. Innanzitutto, ritengo che l'aspetto fondamentale di ogni campagna elettorale che si rispetti debba essere il programma: ciò che si intende realizzare e come oppure ciò che si è realizzato e come è stato portato a compimento. Non leggiamo nulla in merito al pilastro cardine in base al quale dovrebbe reggersi l'impalcatura del consenso. In seconda battuta, viene quasi naturale chiedersi: questa pletora di rappresentanti delle istituzioni locali, hanno potuto fare affidamento, per la gestione degli Enti guidati e per le difficoltà inevitabili che essi vivono, su chi chiede loro di schierarsi e finire in una specie di inventario in cui più numerosi sono i nomi, più si pensa di dimostrare la propria forza elettorale? Ritengo che i calabresi non meritino una tale tipologia di spettacolo, e che sia più giusto ritornare ad una dimensione di dialogo inteso nella sua accezione più limpida. In estrema sintesi, l'ascolto della gente che esterna bisogni ed esigenze e decide il percorso migliore da intraprendere dentro l'urna in base a progettualità e rispondenza alle necessità del quotidiano, non secondo un tornaconto personale. Ed è proprio questa la discriminante di cui bisogna tener conto se si intende impegnarsi in prima persona per il bene comune. Sarà la gente a recarsi nella cabina elettorale ed è all'interno di quest'ultima che si decideranno le sorti dei nostri territori, al di là di un indice più o meno attendibile di nomi, cognomi e ruoli".