Cassazione mette fine al processo “Never Ending” : annullata la condanna per Massimo Patamia

La Cassazione, sezione seconda in data 19 c.m. ha messo fine al processo Never Ending della DDA di Catanzaro .

Nell'ottobre 2013 venivano tratti in arresto Eugenio Gentiluomo –Rocco De Maio –Carlo Riso–Massimo Patamia tutti di Gioia Tauro e Domenico Pardea, AntonioVacatello di Vibo Valentia per i reati di tentata estorsione lesione ed altro nei confronti di Vinci Francesco ex collaboratore di giustizia .

I marittimi di Gioia Tauro erano stati truffati dal Vinci che aveva loro promesso la partecipazione a corsi di aggiornamento per marittimi , trattenendo le somme dai marittimi date pari ad oltre 15.000,00 euro, somme incassate in concorso la sig.ra De Lisi sua complice di Taranto .

Le persone truffate , invece di denunciare Vinci hanno cercato di recuperare le somme minacciando lo stesso di ritorsioni se non avessero avuto indietro le somme consegnate .

Agli investigatori Vinci aveva denunciato i fatti , ovviamente , aveva omesso di riferire che lo stesso in concorso con la sua complice la De Lisi di Taranto si erano appropriati delle somme dei marittimi consegnando agli stessi dei certificati marittimi falsi .

Nel corso del processo era emerso che Vinci fosse un truffatore seriale e che altro soggetti erano dallo stesso stati truffati con le medesime modalità e per tali motivi era stato condannato per calunnia e truffa .

La Cassazione pur annullando alcuni capi di imputazione ha confermato la pena riducendola al Gentiluomo e De Maio, mentre per Massimo Patamia, difeso dall'avvocato Putrino, la Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per i fatti contestati perché il fatto non sussiste in Cassazione gli imputati erano rappresentati da Domenico Putrino – Domenico Ascrizzi – Franzo muzzopappa – Gaetano Scalamogna .

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L'avvocato Putrino difensore anche di Gentiluomo, Riso e De Maio dichiara che la condanna è ingiusta in quanto nonostante la difesa avesse più volte richiesto alla procura di verificare la fondatezza del credito dei marittimi e dimostrato che il sig. Vinci fosse un calunniatore seriale e che i soggetti indagati fossero persone offese perche oggetto di truffa perpetrata dal Vinci e dalla De Lisi , gli investigatori non hanno ritenuto di effettuare nessuna indagine a carico del Vinci e della De Lisi nonostante la difesa avesse fornito la prova delle somme consegnate al Vinci e che lo stesso avesse consegnato dei falsi attestati marittimi .

La difesa auspica che la Procura di Catanzaro avvii una indagine nei confronti di Vinci e della De Lisi per tutti i reati emersi nel corso dell'istruttoria dibattimentale .