Gasolio sul mercato nero, 7 arresti: coinvolte imprese calabresi

I finanzieri di Taranto hanno posto 7 persone agli arresti domiciliari, sei residenti nella provincia di Taranto ed una nella provincia di Avellino, componenti di una organizzazione criminale operante nel territorio jonico, la quale acquisiva la disponibilità di ingenti quantitativi di gasolio agricolo, proveniente da vari depositi anche in Campania e nel Lazio, utilizzando falsa documentazione dalla quale risultava che il prodotto era destinato a soggetti legittimati a riceverlo. In realtà il prodotto, complessivamente quantificato in 81 milioni e 500 mila litri, finiva sul mercato nero alimentato dalla incessante domanda di gasolio che i vertici dell'associazione ricevevano da un consistente bacino di clienti. Uno degli autoarticolati utilizzati per il traffico illecito, già sequestrato a dicembre 2015 e sottoposto a vincolo cautelare a Taranto, è risultato indicato in epoca successiva nei documenti di accompagnamento; ciò ad evidente riprova di come il sodalizio falsificasse i documenti.

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L'attività investigativa, durata due anni, ha permesso di intercettare 5 distinti illeciti trasporti di prodotto energetico con accisa agevolata e sequestrare 5 motrici con rimorchio che trasportavano 79 mila litri di gasolio agricolo. Coinvolte 6 imprese operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi, due delle quali con sede a Palagiano, 20 imprese di autotrasporti con sedi in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria ed 82 persone, tra intermediari di commercio nel settore dei prodotti petroliferi e autotrasportatori. Inoltre è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni nei confronti degli arrestati e di 58 denunciati, fino alla concorrenza dell'importo complessivo di 53 milioni e 260 mila euro. L'operazione è stata denominata "Oro blu".