Neuropsichiatria infantile, Marziale: "Ci sarebbe a Crotone, ma mai reso operativo"

"Mi corre l'obbligo ringraziare il consigliere regionale Giuseppe Pedà che ieri, nel corso di una seduta della Terza Commissione del Consiglio Regionale della Calabria, ha richiamato l'esigenza di istituire un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile, da me rivendicata a più riprese nel corso del mio mandato". Lo afferma in una dichiarazione Antonio Marziale, Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria.
"In realtà – sottolinea il Garante – un reparto di neuropsichiatria infantile sulla carta c'è a Crotone, nell'Ospedale "San Giovanni di Dio", così come sulla carta sono stati assegnati due posti, mai attivati perché si sono riscontrati problemi in ordine alla reperibilità dei medici. Il reparto è diretto da Salvatore Bagalà, coadiuvato da due medici precari ed aiutato dalla sinergia operativa con il direttore della pediatria Francesco Paravati. Stiamo parlando di due profili medico-dirigenziali altamente specializzati e riconosciuti a livello nazionale – afferma Marziale - costantemente mortificati da trentennali richieste mai soddisfatte e volte alla costruzione di un vero reparto di neuropsichiatria infantile. Tutto ciò risuona come una beffa, oltre il danno che lede ai diritti fondamentali di bambini e adolescenti, e costa alla Regione Calabria una barca di soldi: altro che spending review e piano di rientro, siamo al cospetto di un "turismo sanitario" incontenibile".

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"La Calabria - ricorda Marziale - è il territorio in cui si registra il più elevato tasso di povertà educativa con forti manifestazioni di disagio psichico e sociale tra i minorenni, con disturbi d'ansia, ossessivo-compulsivi, della nutrizione e dell'alimentazione, depressione, disturbi del comportamento e della personalità, troppo spesso sfocianti in reità per cui il Tribunale per i Minorenni è costretto a mandare questi soggetti fuori dal territorio, in altre regioni, con un carico di spese che i familiari non possono sopportare e con una ricaduta negativa sul piano della ricostruzione del tessuto emotivo dei minorenni implicati, in quanto la vicinanza della famiglia è importantissima in fase di recupero. A tal proposito - conclude Marziale - il presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, con il quale lavoro in costante sinergia, mi ha esposto un quadro davvero preoccupante di casistiche in aumento non più trascurabile".