Fulvio Centoz, il sindaco di Aosta che “rifiutò l’appoggio della ‘ndrangheta”: “Adesso aprire gli occhi e alzare un muro”

centoz"L'onesta' deve essere un prerequisito della politica. La mattina mi alzo, mi guardo allo specchio e sono tranquillo". Cosi' il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, 44 anni il prossimo 4 febbraio, che nel 2015, durante la tornata elettorale che lo vide trionfare, fu avvicinato dalla 'Ndrangheta ma ne rifiuto' l'appoggio. E' quanto emerso nella maxi inchiesta coordinata dalla Dda sulle infiltrazioni della criminalita' organizzata di matrice calabrese in Valle d'Aosta, che ha portato all'arresto di 16 persone, fra cui tre amministratori locali valdostani.

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"Non sono certo sull'episodio che mi vede protagonista - spiega il primo cittadino all'Agi- ma nell'incertezza ho sempre rifiutato. Nel 2015 non ho avuto sentori che la 'Ndrangheta stesse operando, mentre durante il mandato in corso i segnali sono stato chiari e li ho sempre denunciati alle autorita' competenti". L'operazione condotta dai carabinieri del Ros lascia una ferita nel territorio, anche se di 'Ndrangheta in Valle'e se ne parla da tempo. "La situazione e' preoccupante - continua il sindaco - bisogna costruire anticorpi sani e robusti e quando si ha la percezione, sia essa nitida o sfocata, di qualcosa di irregolare occorre sempre denunciare. In Consiglio comunale di 'Ndrangheta se n'e' parlato molte volte, ma non si pensava che il fenomeno avesse queste ramificazioni. Adesso dobbiamo aprire gli occhi e alzare un muro". Infine sul coinvolgimento di esponenti politici, Centoz dice: "Episodio grave, ma ho cercato di spiegare che se c'e' un consigliere affiliato non significa che tutti gli altri lo siano".

 

Non nasconde la preoccupazione il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, per il blitz dei carabinieri che oggi nell'ambito dell'indagine su infiltrazioni della'ndrangheta in Valle d'Aosta, hanno arrestato, fra gli altri, un consigliere comunale del capoluogo, ritenuto dagli investigatori uno degli associati dell'organizzazione. ''E' un fatto preoccupante'', spiega all'Adnkronos il primo cittadino del capoluogo valdostano che aggiunge: ''per quanto mi riguarda, non ha avuto la percezione che in Consiglio comunale si facessero attività delittuose poi, non so cosa fa un consigliere comunale nella sua vita privata, quindi non posso dire, prendo atto di questa inchiesta, ribadisco che è preoccupante ma posso dire che quando mi sono trovato in maniera chiara ed eclatante di fronte a situazioni di pressione per fare delle cose non corrette mi sono ribellato e ho denunciato''. ''Bene che vengano fatte le indagini e che ci sia un'attività di repressione molto forte, credo anche che la politica debba mettere in campo degli anticorpi ma soprattutto - prosegue Fulvio Centoz - che chiunque si avvicina all'attività pubblica che fa attività politica deve essere onesto perchè l'onestà è un prerequisito per essere in grado, quando ci sono situazioni non chiare o non corrette di denunciarle e di porsi come freno. Se ognuno di noi si comportasse così probabilmente il fenomeno verrebbe arrestato più facilmente'', conclude il sindaco a cui secondo quanto emerso nell'inchiesta in campagna elettorale nel 2015 durante un incontro gli è stato offerto appoggio che lui, però, ha rifiutato.