Schipano e Neri (FP CGIL Calabria): “La Regione tuteli i Centri per l’Impiego”

Il Segretario Aziendale e la Referente Regionale dei Centri per l'Impiego Schipano e Neri della FP CGIL Calabria denunciano lo stato di criticità in cui versano i CPI di tutta la Regione Calabria.

"Dopo la Legge del Rio e la successiva confusione normativa che ne è derivata, la data del primo luglio u.s. ha decretato lo spartiacque tra il passato ed il futuro degli uffici deputati all'erogazione delle politiche attive del lavoro. Il definitivo passaggio di titolarità dei Centri per l'Impiego della Città Metropolitana e delle Province in capo alla Regione Calabria, con il relativo trasferimento delle funzioni e la firma dei decreti dirigenziali con i quali il personale è stato immesso nel ruolo della Giunta Regionale, avrebbe dovuto, vista la solerzia della Regione Calabria, finalmente garantire una tranquillità lavorativa dopo anni di incertezze derivate dal limbo in cui questi uffici operavano a causa del vuoto normativo.

La realtà in cui, oggi, si trovano ad operare è, invece, tutt'altro che rosea.

Alla carenza di adeguata attrezzatura strumentale idonea allo svolgimento delle attività negli uffici dei Centri per l'Impiego si aggiunge il disagio, che giornalmente, i dipendenti si ritrovano ad affrontare, loro malgrado, operando in locali fatiscenti, con infiltrazioni piovane, muffe, infissi che non consentono il necessario ricambio d'aria, servizi igienici insufficienti e mal funzionanti, ed impianti di riscaldamento guasti o assenti: tutte problematiche legate anche alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Molte le sedi ospitanti gli uffici dei Centri per l'Impiego calabresi in attesa di nuova collocazione, come ad esempio quelle di Reggio Calabria e di Vibo.

Le nuove sedi dovranno necessariamente rispondere alle esigenze dell'utenza specifica dei Centri per l'Impiego, composta principalmente, oltre che dal giovane inoccupato e dal disoccupato di lungo termine, da interi nuclei familiari con figli minori presi in carico nella gestione delle misure di contrasto alla povertà, quale il Sia, il Rei e a breve dai percettori del Reddito di Cittadinanza. Si tratta di un'utenza sempre in aumento, alla quale si aggiunge l'elevato e crescente numero di soggetti iscritti alle liste delle categorie protette. Si evince, quindi, la necessità che i nuovi locali, oltre a rispondere a caratteristiche stringenti in materia di accessibilità ai cittadini e di sicurezza sui luoghi di lavoro, siano collocati in posizione strategica al fine di essere facilmente raggiungibili e accessibili anche quotidianamente dal maggior numero di utenti e di garantire la comoda fruizione dei servizi offerti.

Il Governo, oggi, con la pubblicazione del Decreto sul Reddito di Cittadinanza ha messo, ancora una volta, al centro dell'attenzione i servizi offerti dai Cpi nazionali, rafforzando quindi la tesi della necessità che questi uffici vengano organizzati al meglio sia in termini di logistica che di ricettività. Ciò potrà avvenire solo effettuando scelte consapevoli e responsabili.

Un elemento a tal proposito, non trascurabile, si ricollega, difatti, alla richiesta che la FP CGIL aveva avanzato lo scorso ottobre, e spesso sollecitato per le vie brevi, anche in virtù della stabilizzazione del personale precario, di convocazione di un tavolo di confronto sulla riorganizzazione dei Centri per l'Impiego, da un lato per valorizzare le professionalità impiegate e, dall'altro per potenziare, promuovere e offrire servizi di qualità a tutti i cittadini bisognosi di risposte. Ad oggi, nessun riscontro è pervenuto in merito alla nostra O.S..

Gli scriventi denunciano, altresì, non solo le gravi carenze organizzative e il conferimento di molteplici incarichi senza ricorrere, dove necessario e opportuno, a manifestazioni d'interesse e che, se assoggettati a retribuzione, avrebbero dovuto rispettare le procedure di contrattazione sindacale previste dalla normativa, ma anche l'ancora irrisolto riconoscimento formale del ruolo dei Responsabili delle Sedi Locali Coordinate, che quotidianamente in autonomia gestiscono questi uffici.

A quanto finora palesato, si aggiungono le difficoltà riscontrate da parte di tutti i dipendenti dei CPI che nonostante siano ormai nell'organico regionale, ancora non sono stati inglobati a pieno titolo nelle diverse procedure di gestione del personale, come ad esempio la dotazione del badge al fine di consentire la regolare timbratura delle presenze; la predisposizione della mail istituzionale e la predisposizione di un accesso al protocollo della Regione Calabria dedicato ai Centri per l'Impiego, che al momento continuano ad utilizzare il sistema di protocollo del precedente Ente di appartenenza.

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I Servizi per l'Impiego costituiscono il pilastro essenziale di una strategia di contrasto alla disoccupazione e alla povertà. Per il loro rafforzamento si rende necessario il potenziamento dell'organico, così come previsto dalle disposizioni governative. Un caso, ad es., più volte segnalato, è quello della sede di Serra San Bruno, sita in un territorio montano tra i più poveri e marginalizzati della Calabria, con una viabilità fatiscente, dove dei 13 dipendenti solo 5 sono in carico alla Regione, mentre gli altri 8 sono ex LSU, contrattualizzati con la Provincia di Vibo, che lavorano in quel C.p.I. solo grazie ad una convenzione temporanea tra Regione Calabria e Provincia di Vibo Valentia, senza la quale quel Centro rischierebbe seriamente di chiudere.

Si auspica che l'Ente regionale per innovare i servizi per il lavoro ed erogarne sempre più di qualità ponga in essere non solo percorsi di formazione, ma anche un intervento finalmente conclusivo per la risoluzione definitiva delle su menzionate problematiche per il buon andamento del servizio, ma anche per garantire condizioni di sicurezza dei lavoratori addetti e dell'utenza tutta.

L'obiettivo dovrà essere quello di rendere i Centri per l'Impiego luoghi di lavoro dignitosi dove non si lavori più in contesti operativi poco sicuri con strumentazioni obsolete e strutture fatiscenti, ma si offra, con la giusta e ponderata riorganizzazione, nuova linfa al servizio pubblico per servizi efficienti e di qualità".