Rapine a uffici postali e negozi in Calabria: i nomi degli arrestati

Carabinieriarresto14marzoDue gruppi criminali specializzati in rapine e furti, sia in uffici postali che in attivita' commerciali, sono stati scoperti grazie alle indagini del Gruppo carabinieri di Lamezia Terme (Cz) che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale della citta' calabrese. Il provvedimento e' stato notificato ad undici persone, di cui quattro italiani e sette rumeni, ritenuti componenti di due distinti gruppi criminali. L'operazione, denominata "Cenerentola", e' stata portata a termine tra le citta' di Lamezia Terme (CZ), Cosenza, Corigliano (CS), Seminara (RC), Catania e Venezia. Tutto parte dalle indagini delle stazioni Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, dopo una rapina avvenuta il 21 aprile 2018 all'ufficio postale della citta', in via Aldo Moro, e un'altra del 17 dicembre scorso ai danni di un'azienda edile di Falerna (Cz). Le attivita' di analisi dei sistemi di videosorveglianza degli obiettivi colpiti e dell'intera area cittadina, hanno permesso di allargare il raggio d'azione con numerosi servizi di pedinamento, attivita' d'intercettazione telefonica e un'articolata analisi del traffico telefonico prodotto dagli indagati, incrociando i dati con le celle telefoniche. Questo ha permesso di individuare il primo sodalizio criminale, costituito dai quattro italiani e operativo in varie localita' della Sicilia e della Calabria, specializzato nella commissione di rapine ai danni di uffici postali. Il resto delle indagini ha portato i carabinieri sulle indagini del secondo sodalizio criminale, costituito dai sette rumeni, due dei quali allontanatisi dal territorio nazionale, e operativo in varie localita' della Calabria con la commissione di rapine e furti con il metodo della "spaccata" in danno di esercizi commerciali.

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Sono state ricostruite tre rapine e due furti. Nello specifico, due rapine all'ufficio postale di Lamezia Terme, in via Aldo Moro; una rapina sventata in un ufficio postale di Reggio Calabria; una rapina ai danni di una ditta di materiali edili a Falerna; un furto con "spaccata" della vetrata in un negozio di Amantea; un furto in un deposito automezzi di Anas a Campora San Giovanni per portare via un mezzo pesante utile per caricare la refurtiva di un altro colpo. Due dei soggetti destinatari delle misure cautelari, allontanatisi dal territorio nazionale, sono attivamente ricercati in area Schengen, mentre in carcere sono finiti: Francesco Battaglia, 51 anni, di Seminara (RC); Santo Di Bella, 48, di Catania; Mario Cici, 26, di Catania; Giuseppe Tropea, 33, di Lamezia Terme, tutti ritenuti componenti del primo gruppo di malviventi. Per il gruppo dei rumeni, sono finiti in carcere: Ludovic Daniel Teglas, 28 anni; Arghil Muresan, 30; Romelius Marius Lacatus, 36; Ion Parus, 25 anni, Moldavia; Tiberiu Catalin Lacatus, 25 anni, della Jugoslavia; Lazar Pardalian Ciurar, 37. Tutti gli stranieri coinvolti nell'operazione sono domiciliati a Cosenza.

"Si e' trattato - ha detto il procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio - di una attivita' investigativa pura, senza collaborazione. E' stato effettuato il controllo dei traffici telefonici che ha consentito di accertare la compiuta attivita' degli indagati". Il colonnello Massimo Ribaudo che guida il Gruppo carabinieri di Lamezia Terme ha evidenziato la "complessa attivita' di analisi del traffico telefonico" condotta dagli investigatori grazie alla quale "si e' scoperto che utilizzavano una rete anonima. Grazie all'acquisizione di ulteriore elementi utili come il Gps e ad alcune riprese con telecamere sia cittadine che private si sono potuti scoprire anche i vari sopralluoghi effettuati dalla banda. Nel corso delle perquisizioni e' stata trovata anche la mappa di un ufficio postale. Le rapine venivano portate a segno di sabato quando venivano caricati i bancomat". All'operazione gli investigatori hanno dato il nome "Cenerentola" perche', ha spiegato il capitato Pietro Tribuzio, "ha preso spunto dal fatto che uno dei due rapinatori ha perso una scarpa dopo una rapina. Cio' ha fatto si' che si ritardasse l'operazione della fuga ed ha anche permesso di scoprire che l'auto utilizzata aveva anche una doppia targa, una anteriore ed una posteriore. Una era originale mentre l'altra era stata presa da un'auto rubata".