Sanità, l’Asfoc: “Decreto Calabria da modificare”

"Ci rivolgiamo a Voi, Illustrissimi Senatori della Repubblica, eletti nella regione Calabria, al fine di evidenziare i danni che il Decreto Calabria produrrà al nostro comparto e la confusione che creerebbe nelle amministrazioni delle varie Aziende Sanitarie Calabresi,qualora venisse convertito in Legge senza le opportune modifiche".Così in un una lettera l'associazione Fornitori Ospedalieri Calabresi

Modifiche che i Vostri colleghi Onorevoli Deputati hanno cercato di apportare con diversi emendamenti presentati alla Camera dei Deputati, ma che sono stati "puntualmente" tutti respinti.

In particolare ci riferiamo all'art. 6 comma 1 che recita:

"Gli Enti del Servizio Sanitario della regione Calabria si avvalgono esclusivamente degli strumenti di acquisto e di negoziazione aventi oggetto beni, servizi e lavori di manutenzione messi a disposizione da CONSIP, ovvero previa convenzione, di centrali di committenza di altre regioni".

Ci chiediamo e Vi chiediamo, perché solo in Calabria non si potranno bandire gare sopra soglia?

Perché la Stazione Unica Appaltante Calabria dovrà essere estromessa nonostante sia il Ministero dell'Economia e delle Finanze che l' Autorità Nazionale Anticorruzione hanno negli anni riconosciuto meriti e premialità, definendo la stessa un'eccellenza a livello nazionale??

Eppure l'Anac a seguito di varie ispezioni presso la Stazione Unica Appaltante Regione Calabria fornisce un'ulteriore conferma delle garanzie di correttezza, trasparenza e inviolabilità delle procedure di gare e non ha mai subito procedimenti giudiziari.

Probabilmente il Governo da Voi rappresentato ci ritiene tutti corrotti!

No!Illustri Senatori, le aziende calabresi associate ASFOC, in più di 30 anni di attività non hanno mai subito condanne per corruzione o altri gravi reati, ma hanno solo e sempre cercato di svolgere la propria attività in modo professionale e preciso, nonostante i notevoli oneri finanziari sostenuti causati dai lunghissimi tempi di pagamento da parte degli Enti, con una media che ha raggiunto i 970gg.; a tal riguardo Vi alleghiamo la tabella riepilogativa dei pagamenti Assobiomedica riferito agli ultimi anni.

Rappresentiamo i Calabresi che hanno deciso di rimanere in Calabria, nonostante le mille avversità, 1.000 come il numero degli addetti del comparto, che rischiano il proprio lavoro e come voi ben sapete, in quanto calabresi come noi, sarà quasi impossibile ricollocarsi in una regione con un altissimo tasso di disoccupazione.

Un dato rilevante da considerare con attenzione è che l'incidenza della spesa dei presidi su bilancio sanità Calabria è pari al 2.5% contro una media Nazionale del 5.8%.

Riteniamo che ciò non può determinare o essere causa del fallimento della sanità Calabrese, probabilmente, sono altre le ragioni.

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"Avvalersi esclusivamente di centrali di committenza di altre regioni " potrà determinare l'impossibilità, a noi micro, piccole e medie imprese, di poter partecipare alle gare non avendo le necessarie capacità economiche e finanziarie richieste, tutto a vantaggio delle multinazionali che risiedono al nord.

Inoltre vogliamo sottolineare che laddove altre Centrali di committenza dovessero accettare di fare gara sopra soglia comunitaria per la Regione Calabria, la stessa dovrà sostenere un costo pari al 4% sul totale complessivo della gara indetta.

A tal riguardo Vi ricordiamo che il Decreto Legislativo sugli appalti del 18 aprile 2016, n. 50 prevede la tutela nelle gare delle micro, piccole e medie imprese.

Vi chiediamo, qualora ce ne fosse bisogno, il Vostro massimo impegno al fine di modificare o abrogare il comma 1 dell'Art. 6, nel rispetto dei tanti Calabresi da Voi rappresentati.

Siamo convinti che il Vostro impegno e il Vostro amore per la Calabria faccia prevalere il buon senso evitando che si possano depredare le poche risorse economiche rimaste.

Siamo disponibili a qualsiasi incontro incentrato alla soluzione di tali problemi".