Reggina: il 2017 sarà l'anno di Cosentino?

cosentinodi Paolo Ficara - Repetita iuvant. Il 2016 si è concluso senza novità per la compagine societaria della Reggina. Gli interessamenti, come riportato dalla nostra testata, vanno fatti risalire unicamente al periodo in cui i beni materiali ed immateriali giacevano nelle aule del Tribunale fallimentare. L'unico rimasto attivamente vivo, concreto e riproponibile con solidi argomenti a fine stagione, è quello di Giuseppe Cosentino.

Non ci sono novità rispetto alla conditio sine qua non: mister Gi.Cos. deve prima liberarsi del Catanzaro, di cui è proprietario. Le regole non consentono di mantenere due squadre nella stessa categoria. Però la volontà di tornare in riva allo Stretto stavolta nella stanza dei bottoni, e non più come semplice sponsor di maglia, è fortissima e ribadita. Inoltre, più passano le settimane e più si avvicinerà il nuovo bando per nome, marchio e Sant'Agata.

Infatti è impensabile che la curatela fallimentare attenda giugno per la cessione definitiva, non più in affitto. L'attuale Reggina 1914 ha il vantaggio di poter defalcare il canone di 90.000 euro dalla cifra definitiva di acquisto, ma con le attuali casse societarie non potrebbe procedere all'operazione. Nemmeno col decretato aumento di capitale.

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La politica, dopo le ultime dannose ingerenze, abbia la compiacenza di tenersi a debita distanza da eventuali prossimi sviluppi societari. La Reggina non è un assumificio utile a sistemare amici e compari. Non erano queste le aspettative, nel momento in cui si è scelto di accogliere freddamente gli australiani. Al di là della quantità di risorse da investire, è necessario fare calcio con idee fresche ed adeguate al contesto. Altrimenti, da qui agli anni a venire, sarà già un miracolo evitare la Serie D. Ed anche rimanendo in Lega Pro, col Sant'Agata annesso, chiunque prenda la Reggina sa di doverci rimettere soldi.

Praticò e soci, da agosto 2015 quando hanno iniziato l'avventura in D col Reggio Calabria, a maggio 2017 quando si spera avranno mantenuto la Lega Pro con la nuova Reggina, si apprestano a scucire almeno 3,5 milioni in due anni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Restringendo il cerchio all'attuale torneo, il paragone col Monopoli è imbarazzante: il team diretto da Massimo Mariotto ha un budget di solo 1 milione e mezzo per l'intera gestione, non ha di certo il numero di abbonati della Reggina (circa 2000 in meno) ed è già quasi salvo dopo 21 turni.

Ma il confronto col Siracusa diventa ancora più emblematico, potendo riferirsi all'ultimo biennio a parità di categorie. I siciliani spenderanno circa un milione in meno (rispetto ai 3,5 complessivi di Praticò), nel frattempo hanno vinto il girone della Serie D (col Reggio Calabria arrivato quarto, racimolando circa 20 punti in meno sul campo) e adesso veleggiano in zona play-off in Lega Pro C. Un esempio circa le differenze gestionali? Gli aretusei hanno raggiunto Reggio il giorno stesso della gara, disputata in notturna; gli amaranto, per giocare a Messina lo scorso 29 dicembre, hanno dormito in Sicilia la sera precedente, dilapidando per l'ennesima volta il costo di un pernottamento inutile.

Il 2017 dovrà portare un'iniezione di liquidi per la Reggina, dato che si è speso tanto e male nell'ultimo periodo. Da qui al termine della stagione c'è il dovere di compattarsi e mantenere la categoria. L'attuale proprietà è cosciente di non poter andare avanti all'infinito. Cosentino si è mosso per tempo, probabilmente esistono altri interessamenti ma meno convinti. Se a gennaio Reggina e Catanzaro si scambieranno calciatori, sarà un indizio.

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