Reggina: Agenore Maurizi, l'allenatore che non si fa dettare la formazione

maurizi600di Paolo Ficara - Primo impatto. Agenore Maurizi e Salvatore Basile sono consapevoli di avere a disposizione l'occasione della vita, e da quando sono ufficialmente saliti sulla barca Reggina hanno ricevuto più messaggi in due giorni, che in tutte le loro precedenti esperienze messe insieme. La conferenza stampa ci ha fatto conoscere un tecnico umile ma con idee calcistiche molto chiare, ed un dirigente in discontinuità con i predecessori per caratteristiche.

Basile ce lo immaginiamo molto di più in giro per i campi d'Italia, piuttosto che permanentemente a contatto di allenatore e squadra durante tutta la settimana. Da osservatore del Vicenza, il 34enne crotonese ha visto più partite in un mese di quante qualche suo navigato collega (di nostra conoscenza) ne abbia visionate in un anno. Non aspetterà la telefonata di questo o di quel procuratore amico, prima di manifestare interesse verso un calciatore. I migliori giovani in circolazione li conosce direttamente, non se li fa raccontare.

A mezza bocca, Agenore Maurizi ha provato a dire qualcosa circa le diverse esperienze culminate con un esonero. Il tecnico ha ammesso le proprie responsabilità per i campionati con Lupa Roma o Paganese, poi ha glissato circa altre problematiche. Chi lo conosce, ci ha illuminati sulla base dei suoi dissapori con alcune dirigenze: il tecnico romano va su tutte le furie quando qualcuno prova a dargli indicazioni sulla formazione, tentando di ingerire in scelte di sua esclusiva competenza.

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Anche per Maurizi, dunque, si evidenzia un tratto di discontinuità da un recente passato, quello del post-Mazzarri, caratterizzato da alcuni tecnici con schiena pieghevole. E forse non è un caso che il 52enne di Colleferro abbia avuto modo di concludere un campionato, considerando le sole esperienze recenti, soltanto ad Ischia. Con Basile come direttore.

Tutte le altre valutazioni vanno rimandate alla prova del campo. Se l'obiettivo della Reggina fosse dichiaratamente il primo posto, ci saremmo stupiti dell'ingaggio di un quasi neofita come dirigente nonché di un tecnico che non ha mai lottato per i piani alti in terza serie. In questa stagione abbiamo capito che tra quindicesimo, decimo e quinto posto le sfumature sono sottili, ed è la continuità di risultati a fare la differenza tra compagini di simile livello tecnico. Sarà l'allestimento della squadra a convincere i tifosi a sottoscrivere gli abbonamenti.