Reggina: quella voglia di vincere che non si compra al (calcio)mercato...

maurizimisterdi Paolo Ficara - Spirito di squadra. A prescindere dagli obiettivi di classifica, la compattezza fa spesso la differenza in uno sport in cui si gioca in 11. La voglia di aiutarsi l'uno con l'altro ha consentito ai calciatori della Reggina sia di brillare anche sul piano individuale, sia soprattutto di battere il più quotato Catanzaro. Per la seconda volta in due settimane. Riuscendoci anche senza l'elemento considerato imprescindibile per il centrocampo, ossia il capitano De Francesco.

Assist come quelli sublimi di Tulissi e Mezavilla, il primo per la giocata di tecnica e forza sul diretto avversario ed il secondo per il coefficiente di difficoltà, fatichiamo a ricordarli nelle ultime annate trascorse in Serie B. Sciamanna prima e Porcino poi, con i rispettivi movimenti, hanno dimostrato di credere che il pallone potesse arrivargli sui piedi, dando così fiducia ai mezzi tecnici dei loro compagni.

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Ma se fra compagni ci si cerca e ci si trova, il merito va attribuito anche all'allenatore. Non è solo una questione di movimenti, di tattica, di attacco dello spazio. Maurizi ha già trasmesso alla squadra la voglia di vincere, ed è stato possibile per tre motivi. Primo, ce l'ha dentro di sé. Secondo, e qui ci riescono in pochi, servono parole e spirito giusti per trasmettere agli altri ciò che ognuno ha dentro di sé. Terzo, ha trovato una squadra ricettiva in tantissimi singoli soggetti, al punto da "contagiare" tutti.

Gli aspetti mentali non si comprano al (calcio)mercato. Lo sa bene Basile, che infatti non si è scomposto dopo la sconfitta di Rende. Tutte le squadre sono migliorabili sul piano tecnico. Il direttore sportivo ha parlato individualmente con ognuno dei 18 nuovi acquisti, prima di mettergli la penna in mano. Si è assicurato di avere davanti degli uomini, oltre che dei calciatori, e non c'era motivo di modificare delle scelte ritenute positive. In un calciomercato che di negativo ha ben poco, essendo stati trattenuti Bianchimano, De Francesco e Porcino, come promesso dallo stesso Basile.

Ribadiamo il solito discorso: la Reggina non vincerà tutte le partite, non è candidata per i piani alti della classifica ed avrà i suoi momenti di appannamento. Già col Catanzaro si è assistito ad un tipo diverso di prestazione, in cui si è concesso meno all'estetica. Ma si è vinto con i tre elementi che compongono un calciatore, nonché una squadra: piedi, testa e cuore. Ed anche mani, come nel caso di un Cucchietti prodigioso nel recupero.

Che si tratti di giocare palla a terra o di lanciarla lunga per Bianchimano, la Reggina ha spesso tenuto il pallino del gioco anche in questa occasione. In vista della trasferta di sabato a Pagani, Maurizi dovrà verificare le condizioni di De Francesco (ma si va verso l'indisponibilità), Laezza e Marino. La rosa si sta dimostrando abbastanza ampia, basti pensare che contro il Catanzaro è rimasto fuori Bezziccheri, tra i migliori del precampionato. Si è vinto con 6 under in campo, ma della giovane età di parecchi titolari presto non ce ne accorgeremo più.

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