Reggina, contro il Catania con gli occhi della tigre. Obiettivo 25 punti al giro di boa

mauriziagenoredi Paolo Ficara - Esame di maturità. Essere in linea con gli obiettivi (non dichiarati) stagionali può risultare soddisfacente per chi ha costruito la squadra, in estate, immerso in un mare di diffidenza. Ma i tifosi della Reggina vanno risvegliati dal torpore di una Serie C da metà classifica che oggi, ribadiamo, rappresenta un passo avanti ed anche un successo, se proporzionato alle risorse investite. La sfida con i rivali del Catania può rappresentare l'occasione giusta non solo per consolidarsi in classifica, ma anche per lanciare un messaggio ai propri supporters.

--banner--

Vietato entrare in campo con lo spirito di chi si sente sconfitto in partenza, come accaduto in casa di un Trapani poi dimostratosi non irresistibile nelle uscite successive. I calciatori amaranto dovranno avere gli occhi della tigre, in particolar modo quei giovani che si troveranno di fronte dei mostri sacri come Biagianti, Lodi o Marchese. Gente che ha indossato anche la maglia della Nazionale. Il mister deciderà l'atteggiamento tattico, sapendo che la Sicula Leonzio ha interrotto la striscia positiva degli etnei mettendosi con l'intera squadra dietro la linea della palla, e francobollando Lodi con un mediano al posto di una punta.

Bianchimano, Di Livio e Tulissi hanno in comune l'età: 20 anni. Non abbiamo statistiche alla mano, ma a memoria dovrebbe trattarsi del tridente più giovane di sempre, per la Reggina, in gare di campionato. Il fantasista continua infatti ad essere inserito da Maurizi nella formazione titolare, ed in allenamento si sta scatenando. Predichiamo meno riflettori possibile su Di Livio, ma è impossibile non notare come sia realmente una tigre pronta ad uscire dalla gabbia.

I 13 punti conquistati in 10 gare rappresentano un buon bottino. Nemmeno adesso c'è la squadra al completo, considerando l'indisponibilità di Sciamanna nonché un Mezavilla a mezzo servizio. Ma la Reggina si deve porre degli obiettivi. Girare la boa a quota 25 consentirebbe di non doversi guardare alle spalle ogni settimana, potendo ragionare sulla prossima stagione. Sempre se, al termine del girone d'andata, sarà definito il discorso relativo al bando sui beni della Reggina Calcio.

In vista di questo Reggina-Catania, esistono comunque degli aspetti che mettono paura. Innanzitutto, i troppi complimenti alla squadra per una partita normalissima, quella di Monopoli, in cui piuttosto ci siamo dovuti sincerare di essere ancora ad ottobre anziché ad aprile, visti i ritmi della ripresa. Poi c'è il rischio di giocare "in trasferta", se la tifoseria etnea riempirà il settore ospiti mentre in curva sud si proseguirà con lo sciopero per il primo tempo. Il vero ultras dovrà essere Maurizi.