Ex Reggina, Calveri: "Utilizzate risorse personali per ritornare tra i professionisti"

calveribergoglioLa competenza del dirigente di successo, la passione del tifoso. Può sintetizzarsi così l'intervento di Armando Calveri, segretario generale della Lazio ed ex dirigente della Reggina, ai microfoni di Radio Reggio Più. Il braccio destro di Claudio Lotito ha analizzato la situazione della società che gli è rimasta nel cuore (Calveri è di Campo Calabro), raccontando qualche aneddoto sul passato per poi rispondere sull'argomento legato alle strutture.

"Dispiace che, in termini sportivi, sia venuta meno la figura del presidente Lillo Foti, cui sono particolarmente legato. Il nuovo gruppo dirigente ha fatto sforzi enormi, partendo dai dilettanti ed approfittando di alcune circostanze, per ritornare tra i professionisti – ha analizzato Calveri a Radioreggiopiu.com - Un contesto di professionismo rappresenta già una condizione idonea, per quelle che sono le attuali condizioni economiche e sociali della città. Per tenere in piedi la squadra, sono state utilizzate anche risorse personali".

--banner--

Nell'estate del 2007, Calveri visse tra le scrivanie il primo calciomercato post-Mazzarri, condotto da Foti e Cerantola: "Campagna acquisti piena di stranieri, si optò parecchio su due opposti come sudamericani e nordeuropei. I danesi Tullberg e Stadsgaard trovavano incomprensibile la nostra burocrazia. Giunsero calciatori con valori tecnici, ma venne sottovalutato l'impatto ambientale e, dunque, il tempo necessario affinché potessero poi esprimersi. Basta guardare Hallfredsson o Barreto, entrambi ancora in Serie A, o giovani poi esplosi come Missiroli e Nicolas Viola".

Tiene sempre banco la ripartenza del calcio italiano, dopo l'eliminazione della nazionale dai prossimi Mondiali: "Figc e Coni sono indietro, nell'investimento sulle strutture sportive. Prendiamo la storia della Reggina: il volo viene spiccato quando nasce una struttura. Senza, è difficile sviluppare i vivai. Credo non ci sia tantissimo da inventare: il tecnico faccia il tecnico, il politico faccia il politico – insiste Calveri - È essenziale una rimodulazione degli investimenti, nell'ottica di un beneficio a lungo termine. Ci sono realtà che stanno prendendo coscienza, non mi riferisco solo agli stadi. Devono crescere anche strutture idonee per gli allenamenti, al passo con la tecnologia. Città come Frosinone Cosenza sono modeste sul piano della densità abitativa, quindi lì si investe su strutture più contenute ma comode e con servizi annessi, che rendano l'evento qualcosa in più di una semplice partita. Come avviene da anni nel nord e centro Europa".