Reggina, il rammarico di Foti: "Abbiamo dato qualcosa per scontato, perdendo un patrimonio"

foticentenario 500Repetita iuvant. Ogni occasione è buona per ripercorrere alcune tappe della storia della Reggina. Il presidente Lillo Foti non si è sottratto ai microfoni di Radio Touring, per fornire nuove sfumature a momenti che hanno segnato almeno due generazioni di tifosi.

Il rapporto con la tifoseria viene messo in cima: "I cicli sono stati straordinari. Dopo la prima retrocessione dalla B alla C, sono stati disputati quattro anni di C e quattro di B. Costruendo e coinvolgendo la gente. C'era una partecipazione totale da parte di tutti. Quel grande contributo del territorio, permetteva poi agli atleti di sentirsi ancora più forti. Non è stato episodico. La gente all'aeroporto o per strada, si sentiva protagonista di un risultato straordinario".

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La compostezza dimostrata dai reggini durante lo spareggio perso in casa col Verona, col ritorno in B dopo i primi due campionati in massima serie, venne apprezzato durante una riunione di Lega: "Ad un certo punto Carraro, presidente della Lega, si è alzato per fare un attestato al pubblico di Reggio – ha ricordato il presidente Foti - C'è stato un coinvolgimento da parte di tutto lo stadio, in silenzio, con qualche lacrima, il dispiacere per quanto accaduto ma la voglia di ripartire per riconquistare quel che c'era stato tolto".

Foti ha scherzato parecchio su Calciopoli, ma tra le battute è emersa una risposta molto seria: "Rispetto al Messina e al Siena, non c'entravamo niente". Ed infine, circa il default del 2015: "Alla fine abbiamo dato tutti quanti qualcosa per scontato, perdendo un patrimonio".