Bentornata Reggina: tutto si può perdere, fuorché l'onore

reggina-calciologodi Paolo Ficara - Mai più i trofei nella pattumiera. Mai più un impostore a vantarsi di aver battuto la Reggina Calcio, in una partita tra Allievi. Mai più l'aggiramento delle regole sulla denominazione sociale. Mai più un presidente a firmare la diffida all'uso del palmares, di proprio pugno e senza batter ciglio. Mai più fazioni e divisioni. Mai più la fabbrica delle bugie.

Bentornata Reggina. Il fantastico Luca Gallo ha dimostrato che volere è potere, riprendendosi il marchio e con esso i beni immateriali della nostra squadra. Tramite l'accordo firmato con la curatela fallimentare, il presidente ricuce sul petto dei reggini i 105 anni di storia vissuta da tutte le generazioni di tifosi. La liberazione dell'ostaggio non è soltanto un indimenticabile regalo. Con questa mossa, Gallo ci impartisce una grande lezione.

Esiste una parola capace, da sola, di racchiudere i concetti di identità, orgoglio e storia. È la parola onore.

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Nella vita, così come in battaglia (sportiva o di ben altro tenore), si può perdere tutto fuorché l'onore. Si possono perdere le partite o accumulare debiti. Si può stare senza centravanti o senza un campo di allenamento. Chi, nella propria debolezza, prova a cancellare il proprio passato o l'intero albero genealogico di un popolo, sbaglia calcolo a prescindere. Un uomo che vuole risultare primus inter pares, eliminando con un colpo di spugna i pares, sta solo ammettendo a sé stesso di non essere degno del ruolo svolto.

La battaglia puoi vincerla come puoi perderla. Ma se per vincerla disonori il tuo popolo, significa che come uomo non vali niente. Figuriamoci se la perdi.

Il ritorno dell'identità sarà testimoniato, su precisa volontà del presidente Luca Gallo e del direttore generale Vincenzo Iiriti, tramite il ripristino della R col pallone sulle divise. Il logo dovrebbe essere applicato anche sul pullman della squadra. Il prossimo passo sarà il cambio di denominazione sociale.

Bye bye urbs...