Catanzaro, Serrao (FdI-An): "Quando Ciconte parla di sanità e welfare magnifica la classe degli asini"

"Sanità e Welfare sono diventati, in campagna elettorale, motivi di confronto, temi ai quali dare delle risposte rispetto alle esigenze dei cittadini". Lo scrive Alfredo Serrao coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia-AN.

"Temi che noi non abbiamo certamente scoperto a margine della competizione elettorale. Abbiamo scoperto anche se di scoperta non si tratta, che la politica non può amplificare solo la fase emozionale da programma, serve la concretezza non emozionabile del governare".

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"Governare è un verbo difficile perché crea conflitto, perché scontenta la cortigianeria, ma soprattutto strappa i veli e mette a nudo la concretezza dei diversi attori. La sanità in città deve essere governata. Non basta quindi la sola concretezza di Sergio Abramo, rispetto al non pervenuto della Bianca Granato candidata 5 Stelle, alle buone intenzioni filosofiche di Nicola Fiorita, apprezzabili, ma soprattutto sdegna e non basta la fumosità ed il cerchiobottismo del candidato Vincenzo Ciconte da decenni attore ed autore della sanità catanzarese. Stupisce e non poco leggere che Ciconte, già direttore generale dell'AO Pugliese-Ciaccio abbia dovuto scoprire da altri, suoi compagni di cors(i)a, che il presidio ospedaliero cittadino è un patrimonio, che deve essere salvaguardato e che soprattutto la sanità ha bisogno di crescere attraverso un integrazione funzionale e territoriale con le altre realtà. C'è una sorta di spreco intellettuale al contrario – sottolinea Serrao – che assume contorni di comicità, se ci domandiamo quanto Ciconte voglia veramente l'integrazione aziendale e quanto questo, e non ci risulta che abbia mai sussurrato una sillaba, scompagini il suo gioco di incastro delle caselle nella macchina di governo locale e regionale, in tutto quello che si racchiude nel recinto dei camici bianchi. Per come sappiamo di certo, che le recenti nomine/riconferme dei direttori generali dell'azienda ospedaliera e del policlinico non abbiano incontrato il suo placet o favore.
Noi pensiamo che in politica bisogna avere coraggio. Che in alcuni temi si debba avere il coraggio di marcare un territorio, di presidiare una proposta di generosità e di efficienza. Ci sono degli standard etici non superabili e la cui declinazione impone rispetto nei confronti dei cittadini".

"Quel rispetto che diventa una lenzuolata di ipocrisia e di saccenza pericolosa se in tema di Welfare, Ciconte ha il coraggio di mutuare e di rappresentare come buone, le idee malsane e l'inconsistenza progettuale, pericolosissima messa in campo dal governatore Oliverio e del "loro" assessore Roccisano. Un mantra, un suono stonato tipo raglio: siamo alla classe degli asini. Un nulla cosmico che però distruggerà il patrimonio esistente nel Terzo Settore, che porterà i comuni soprattutto i piccoli al dissesto finanziario e che in particolare sarà l'ennesima beffa a targa Pd per i cittadini calabresi prima e catanzaresi dopo. La politica, la loro politica – Oliverio e Ciconte – diventa graticola dove arrostire la malattia ed il bisogno di quanti non hanno, purtroppo voce!"