Gratteri: “Legalizzazione droghe non è strumento per combattere mafie”

gratteri nicola121016"Non possiamo campare in nome di Falcone e Borsellino. Loro erano due fuoriclasse, per questo erano osteggiati anche dalla magistratura di Palermo. Adesso però non è possibile che in Sicilia ci siano quattro corti d'appello, bisogna razionalizzare" magistrati e forze dell'ordine. Lo ha affermato il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso dell'audizione in commissione Antimafia

La legalizzazione delle droghe "non è uno strumento per combattere le mafie". Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, in audizione in Commissione Antimafia sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, non ha alcun dubbio sulla legalizzazione: "è un approccio perdente, vuol dire 'alzo bandiera bianca'", ovvero "si ripiega sulla legalizzazione perché non si è in grado di contrastarla".

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"Bisognerebbe porsi un'altra domanda - continua Gratteri -, se il legislatore, i ministeri e i governi sono in grado di dare strumenti proporzionati alla realtà criminale". Gratteri poi ricorda uno studio secondo cui "con la legalizzazione della marijuana il costo in farmacia sarebbe di 12 euro al grammo, andando a regime si potrebbe scendere a 10 euro al grammo. Ma se al mercato nero sotto casa il tossicodipendente la paga 4 euro è immaginabile che vada in farmacia a comprarsela?".