Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, “insedia” le consigliere di parità effettive

L'avvocato Elena Morano Cinque e l'avvocato Maria Anita Chiefari sono rispettivamente la consigliera di Parità effettiva e la consigliera di parità supplente della Provincia di Catanzaro. Dopo la trasmissione del decreto di nomina del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, avvenuta nei giorni scorsi, questa mattina si sono insediate nella sede dell'Amministrazione provinciale, alla presenza del presidente Enzo Bruno, del vice presidente Marziale Battaglia, del dirigente del settore competente Antonio Frustraci, della consigliera di Parità effettiva uscente Sonia Munizzi e della segretaria dell'Ufficio della Consigliera di Parità, Luciana Tallini.
L'Ufficio della Consigliera di Parità - a differenza degli altri organismi che sono interni all'ente (Commissione provinciale per le pari opportunità e al CUG), è un organismo che, sebbene designato a livello locale, è nominato dal Ministero del Lavoro ed è disciplinato dalla legge statale (in particolare nel decreto legislativo n. 198/2006 e ss.mm.ii al capo IV articoli 12 e seguenti) in quanto svolge funzioni di interesse nazionale.
Infatti (ex art. 13 comma 2 del decreto legislativo n. 198/2006): la Consigliera di parità "svolge funzioni di promozione e di controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di non discriminazione specie nel mondo del lavoro". La Consigliera di Parità è un pubblico ufficiale e ha l'obbligo di segnalare i reati e gli abusi di cui viene a conoscenza.
"Sebbene le Province oggi vivano una fase particolarmente confusa e difficile, con una riforma realizzata a metà che le spoglia delle competenze ma non degli oneri, ed a prescindere dalla possibile nuova riforma degli Enti intermedi che li faccia riappropriare della propria dignità di ente di rango costituzionale – un dato è certo: in ogni caso, la riforma Del Rio nello specifico elenco delle competenze lasciate agli enti di area vasta ha inserito proprio la diffusione delle pari opportunità – ha spiegato il presidente Bruno -. Dunque, a prescindere dalle scelte che il Governo potrà compiere, l'auspicio è che la nostra Provincia di Catanzaro continui a restare un modello di lotta contro le discriminazioni come lo è stata fino ad ora". "Quella dell'avvocato Morano Cinque è una nomina conquistata sul campo – ha detto ancora il presidente Bruno che ha portato anche il saluto e gli auguri di buon lavoro del prefetto Maria Luisa Latella – con l'appassionata e intensa attività svolta nel ruolo di presidente della Commissione Pari Opportunità. In questi anni, infatti, la presidente Morano Cinque ha contribuito a fare della Provincia di Catanzaro un modello nelle azioni positive a sostegno delle pari opportunità a livello nazionale. A voi il compito di proseguire lungo la strada virtuosa della costruzione di un modello culturale che promuova la parità di genere in ogni settore". Il presidente Bruno ha ringraziato, quindi, la consigliera di parità effettiva uscente, Sonia Munizzi, e la supplente Elisa Pappalardo per il lavoro svolto negli anni di mandato appena conclusi. A mettere in rilievo la tenacia, la passione e la preparazione di Elena Morano Cinque anche il vice presidente Marziale Battaglia che vanta con la neo consigliera di Parità effettiva una amicizia e una stima di lunga data: "Anche senza risorse, benvenuta infatti nel club di esercita ruoli istituzionali a costo zero, saprà ottenere importanti risultati in questo ambito molto importante, continuando lungo il percorso delle azioni positive e della realizzazione di progetti strategici per la promozione delle Pari opportunità come quelli già portati a compimento con successo ad esempio contro lo stalking o con il Percorso Rosa Bianca che, grazie alla collaborazione con la Prefettura, identifica un circuito di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza".

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La consigliera di Parità effettiva uscente, Sonia Munizza, ha ricordato anche il progetto "City to City" un progetto per le Pari opportunità che ha avuto visibilità transazionale, o la riuscita degli sportelli Antiviolenza e i tanti progetti realizzati per promuovere le politiche di genere anche nelle scuole. Un percorso, insomma, che "grazie alla passione e all'impegno che mi hanno sempre contraddistinto continuerà all'insegna della collaborazione istituzionale e della costruzione di un sistema di rete tra associazioni e tra le donne: le donne intelligenti fanno rete automaticamente, di quelle che non lo fanno, possiamo anche farne a meno" ha affermato Elena Morano Cinque. "La lotta alla discriminazione non riguarda solo le donne – ha aggiunto – ma tutte le categorie fragili socialmente e quindi soggette a discriminazione in ogni settore. Mi auguro che l'impegno nelle pari opportunità possa essere percepita nuovamente come 'lotta collettiva'". Maria Anita Chiefari ha raccontato la propria esperienza allo sportello antiviolenza che è diventato "un vero e proprio osservatorio dei fenomeni discriminatori. Ci chiediamo cosa possiamo fare ancora? Semplicemente lavorare insieme, mettendo da parte le velleità personali, nell'interesse della comunità".
La Consigliera di Parità Effettiva Avv. Prof. Elena Morano Cinque e la Consigliera di Parità Supplente (che agisce su mandato o in sostituzione della effettiva) Avv. Maria Anita Chiefari, dopo i saluti ed i ringraziamenti alle autorità ed al pubblico presente, quindi hanno esposto il loro programma di attività.

TRE GRANDI DIRETTRICI O LINEE GUIDA PROGRAMMATICHE
In ossequio agli specifici compiti dell'Ufficio previsti dalla legge, durante lo svolgimento del mandato, è intento delle Consigliere quello di operare secondo TRE GRANDI DIRETTRICI O LINEE GUIDA:
a) operare direttamente a favore dei cittadini che subiscono una discriminazione sul luogo di lavoro:
b) fare rete con tutti gli attori istituzionali, con tutti gli organismi di parità a tutti i livelli, con i CUG interni agli enti ed alle istituzioni, con le associazioni del terzo settore, con i rappresentanti del mondo sindacale, con gli ordini professionali proponendo e realizzando azioni di monitoraggio, di studio, progetti di formazione ed ogni altra azione positiva a tutela delle pari opportunità;
c) far sentire la propria voce nei vari Tavoli istituzionali sia a livello locale che nazionale in cui la Consigliera di Parità siede quale membro di diritto, sia recependo le buone prassi realizzate in altri contesti, sia pubblicizzando e disseminando i risultanti di best practies realizzate a livello locale.
ESPLICITAZIONE DI DETTAGLIO DELLE ATTIVITA' CHE SARANNO POSTE IN
ESSERE IN ATTUAZIONE DELLE TRE DIRETTRICI
1. La direttrice che si propone di operare a favore dei cittadini e delle cittadine che subiscono una discriminazione sul lavoro si realizzerà attraverso:
a) il contrastare le discriminazioni di genere sul posto di lavoro e di proporre misure atte a realizzare la parità fra i sessi nell'ambito del lavoro;
b) l'essere le persone a cui il cittadino o la cittadina che siano discriminati possano rivolgersi per qualsiasi tipo di discriminazione di genere diretta o indiretta sul posto di lavoro;
c) l'essere rappresentanti legali in giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori discriminati o nelle controversie di lavoro, in quanto l'Ufficio della Consigliera di Parità è legittimato proprio ad agire in giudizio, promuovendo una causa davanti al giudice del lavoro nel caso in cui un lavoratore o una lavoratrice abbia subito una discriminazione si rivolga a lei;
2. la direttrice che si propone di fare rete con tutti gli attori istituzionali, con tutti gli organismi di parità a tutti i livelli, con i CUG interni agli enti ed alle istituzioni, con le associazioni del terzo settore, con i rappresentanti del mondo sindacale, con gli ordini professionali proponendo e realizzando azioni di monitoraggio, di studio, progetti di formazione ed ogni altra azione positiva a tutela delle pari opportunità si realizzerà mediante:
d) l'esprimere pareri e promuovere monitoraggi sulla situazione occupazionale delle donne e degli uomini nelle imprese locali; (con più di 100 addetti); rilevando eventuali situazioni di squilibrio di genere,
e) l'esprimere un parere sui piani per la parità elaborati a livello locale, agendo in sinergia anche con il Consiglio Provinciale, proponendo anche eventuali modifiche;
f) il promuovere ed attuare progetti di azioni positive a tutela delle pari opportunità appunto in rete ed in collaborazione con il territorio;
g) promuovere azioni si sostegno alle politiche attive del lavoro, nonché progetti di formazione professionale;
h) promuovere programmi di sviluppo territoriale, sottoscrivere protocolli d'intesa e promuovere azioni positive specie in collaborazione tutti gli organismi di parità a tutti i livelli, con i CUG interni agli enti ed alle istituzioni, con le associazioni del terzo settore, con i rappresentanti del mondo sindacale, con gli ordini professionali.
3. la direttrice che si propone di far sentire la propria voce nei vari Tavoli istituzionali sia a livello locale che nazionale in cui la Consigliera di Parità siede quale membro di diritto, sia recependo le buone prassi realizzate in altri contesti, sia pubblicizzando e disseminando i risultanti di best practies realizzate a livello locale sarà realizzata mediante:
i) la partecipazione alla Rete Nazionale delle Consigliere di Parità che si riunisce periodicamente presso il Ministero del Lavoro, ed in questa veste, si potranno recepire le buone prassi di altre province e perché no, promuovere e pubblicizzare quelle che le Consigliere di Parità della Provincia di Catanzaro sapremo mettere in campo e di portare avanti;
j) la partecipazione come componente di diritto sia alla Commissione provinciale per l'impiego e alla Commissione provinciale per le pari opportunità;
k) la partecipazione ai Comitati di Sorveglianza dei programmi dei fondi strutturali dell'Unione europea; dove siederà con il compito specifico di perseguire l'obiettivo delle pari opportunità.
"Lottare per le pari opportunità - hanno concluso - è una questione di donne tra donne. Significa, invece, lottare contro ogni discriminazione da chiunque e contro chiunque perpetrata!! Quindi significa lottare contro le discriminazioni che può subire certamente la donna (specie sul posto di lavoro) ma anche il migrante; ovvero il disabile, o ancora l'omosessuale, o il minore o perché no l'anziano non autosufficiente, insomma tutte le categorie cd. "socialmente fragili". Dunque, il nostro impegno,nell'alveo delle nostre competenze, sarà sempre e comunque a favore dei discriminati, dei più deboli, di chi è ingiustamente vessato".