Catanzaro, Vittorio Sgarbi al “Gran Gala del Cuore”: “Sono grato al vostro mondo”

Ha raccontato del suo "rapporto con il cuore", di quando ha rischiato che si fermasse per sempre. Di come debba dire grazie ai medici di Modena che lo hanno salvato ma, più in generale, a tutti i ricercatori che consentono alla Medicina di fare passi da gigante. Vittorio Sgarbi è stato l'ospite d'eccezione del "Gran Gala del Cuore" che ha visto la partecipazione di illustri dottori confrontarsi sulle ultime frontiere della Cardiologia interventistica. Un evento, fortemente voluto dal presidente regionale dell'Anmco Roberto Ceravolo, che per tre giorni ha unito gli aspetti prettamente scientifici a quelli sportivi e artistici. Un cartellone vario che ha inteso puntare tutto sulla prevenzione, consentendo anche a tantissimi catanzaresi di sottoporsi ad alcuni esami diagnostici: colesterolo, trigliceridi, emoglobina glicosilata, colesterolo ldl oltreché l'elettrocardiogramma grazie al progetto Bancomheart. Dopo il successo della corsa non competitiva "Mi muovo e sto bene" al Parco della Biodiversità, a fare da cornice al "Gran Gala" è stato il Teatro Politeama. L'inaugurazione del congresso è avvenuta alla presenza di varie cariche istituzionali e del professore Sgarbi che per circa mezz'ora ha intrattenuto la platea. "Non sono un medico - ha detto – ma non posso che essere grato al vostro mondo perché il vostro lavoro consente di elevare, giorno dopo giorno, le capacità di intervento per risolvere patologie mortali". Il critico d'arte si è quindi soffermato, da laico, su alcuni aspetti morali legati all'eutanasia.

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"Anche senza l'intervento di Dio – ha spiegato – non posso escludere che ci sia qualcuno che, davanti a una situazione drammatica, possa fare una scoperta risolutiva ed essere artefice di una sorta di miracolo della scienza". Sgarbi è stato quindi protagonista anche nella serata con lo spettacolo "EsotericArte" in cui ha fatto riflettere i presenti su alcuni particolari di opere meno note del Medioevo. A precederlo, sul palco, Elio Crifò che ha vestito i panni di attore-cicerone in un viaggio che ha portato il pubblico a interpretare simboli e misteri di tele, mosaici ed edifici, invisibili all'occhio del profano.