Catanzaro, Riccio: "Lungomare Giovino, Villa Margherita e Parco Gaslini: che fine ha fatto la videosorveglianza?"

"Se la videosorveglianza, in ogni contesto urbano, costituisce un supporto molto efficace per le Forze di Polizia, soprattutto in aree specificatamente individuate, con l'obiettivo prioritario della prevenzione e del contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, viene facile chiedersi che fine abbia fatto la videosorveglianza comunale, a Catanzaro, in villa Margherita, sul lungomare di Giovino e nel parco Gaslini. Ovvero in tre delle location più frequentate dai catanzaresi". Lo si legge nella dichiarazione diramata dal consigliere comunale Eugenio Riccio.

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"Dopo aver fatto una semplice ricognizione tra i diversi uffici comunali competenti sulla problematica e, dopo accurati sopralluoghi sul posto, ho infatti potuto constatare che:
1) Per quanto riguarda villa Margherita la videosorveglianza non è attiva.
2) Sul lungomare di Giovino, dieci telecamere su sedici non funzionano e ancora oggi, incredibilmente e vergognosamente, non si è provveduto a nominare il responsabile comunale "trattamento dati" con tutte le deprecabili conseguenze del caso laddove le Forze di Polizia dovessero avere bisogno delle poche immagini che il sistema al momento garantisce.
3) Mistero fitto sul sistema di videosorveglianza del Parco Gaslini: seppur presente, non vi sono, presso gli uffici comunali competenti, atti che ne certificano progettazione e realizzazione. Chiaramente non vi è un responsabile comunale "trattamento dati" e non è dato sapere chi e come possa utilizzare le immagini. Roba che non si riscontra neanche in Bangladesh e che, oltretutto, fa riferimento a un'area nella quale si sono verificati, nelle scorse settimane, atti di bullismo che hanno richiesto l'intervento delle Forze dell'Ordine.
Se da un verso, quindi, la Prefettura si prodiga nel redigere e attuare con il Comune "Piani di sicurezza urbana" e "Protocolli d'intesa", quali strumenti utili al contrasto della criminalità, attraverso l'ausilio e l'installazione di sistemi di videosorveglianza, dall'altra il Comune appare totalmente incapace nel gestire e mettere in rete pochi e determinati impianti di videosorveglianza. E allora, considerato che non viene nominato il responsabile trattamento dati, e quindi responsabile è il sindaco, poniamo alcune semplici domande:
1) E' così difficile prevedere una voce di bilancio che contenga le risorse utili alla manutenzione dei sistemi di videosorveglianza comunale?

2) E' così difficile nominare i vari responsabili "trattamento dati" dei sistemi di videosorveglianza presenti sul territorio?

3) È così difficile creare una "rete" con questo sistema di videosorveglianza comunale mettendolo "online" con la Polizia locale e tutte le centrali operative delle varie Forze di Polizia?

4) È così difficile creare una "sala operativa" al Comando della Polizia locale che gestisca immagini e infrazioni provenienti da un territorio difficile da controllare qual è quello di Catanzaro?

Si tratta di domande che necessitano di risposte immediate e concrete perché attengono alla sicurezza dei cittadini. In attesa informeremo Sua Eccellenza il Prefetto".