Tragedia familiare nel Lametino, commozione e dolore nel giorno dell’addio a Stefania Signore e ai suoi figli

SignoreStefaniaefigli1E' stato il giorno della preghiera e della commozione per i tanti venuti a rendere omaggio alle vittime della tragedia di San Pietro Lametino. I funerali di Stefania Signore (30 anni) e dei figlioletti Cristian (7 anni) e Nicolo' Frijia (2 anni), le tre vittime travolti da un'ondata di piena provocata dal nubifragio del 4 ottobre, nel territorio di San Pietro Lametino, si sono tenuti all'aperto, in un'area adiacente la Chiesa di Santa Caterina di Gizzeria (Catanzaro).

Le tre bare sono state sistemate all'aperto nello spazio antistante la chiesa, incapace all'interno di contenere le tante persone venute a rendere omaggio alle vittime della tragedia.

Le esequie della donna e del bimbo piu' grande, trovati senza vita venerdi' 5 ottobre, erano state fissate per ieri ma sono poi slittate a oggi dopo il ritrovamento ieri del corpicino del piccolo Nicolo'.

Un applauso toccante e lungo quasi dieci minuti ha accolto l'arrivo dei feretri. Nell'area dei funerali, in un clima di silenzio e di profondo dolore e commozione.

Sulle note in sottofondo di alcune canzoni di Biagio Antonacci, di cui Stefania Signore era appassionata, il corteo funebre, partito dalla casa della famiglia Frijia e aperto da una ventina di bambini con le magliette bianche e con palloncini bianchi nelle mani. Subito dietro, sconvolto dal dolore, il marito della giovane donna e padre dei due bambini, Angelo Frijia, attorniato dai suoi piu' stretti familiari, anche loro in lacrime: Angelo Friija, a un certo punto, ha indossato la maglietta del Milan che la societa' rossonera ha fatto pervenire alla famiglia dopo aver saputo che il piu' grande dei fratellini, Cristian, era un tifosissimo del Milan.

Molti gli striscioni che testimoniano amore per le tre vittime, e i poster che ritraggono Cristian mentre giocava a calcio con gli amichetti. Ci sono anche i gonfaloni dei Comuni del comprensorio coinvolti dalla tragedia, che hanno proclamato il lutto cittadino in questa giornata: Lamezia Terme, Curinga, San Pietro a Maida. Il vescovo di Lamezia, monsignor Luigi Cantafora, ha aperto il rito funebre: "Questa terra di Calabria non puo' piangere piu', non vuole piangere piu'! Diciamo questo perche' il Signore ci consegna gli uni agli altri perche' possiamo realizzare un mondo migliore".

Il vescovo ha poi ammonito: "Noi maltrattiamo questa terra, non la curiamo!".

"Grazie a Dio e all'impegno di tanti il corpo del piccolo Nicolo' e' stato ritrovato. Ringraziamo la protezione civile, le forze dell'ordine e i volontari perche' senza tregua e senza risparmiarsi, hanno continuato le ricerche, in questi giorni". Il corpo di Nicolo' e' stato ritrovato ieri mattina, dopo otto giorni di ricerche, sepolto da fango e detriti. Il vescovo ha aggiunto: "Siamo tutti molto addolorati e attoniti. Ma siamo qui e ci stringiamo a voi con affetto perche' siamo sicuri che riceveremo dal Signore una Parola capace di portare pace al nostro cuore in questo momento di grande prova".

--banner--

"Credere che la morte non e' l'ultima parola, credere che attraverso le vicende dolorose, gli strappi violenti che subiamo, il Signore ci e' accanto, e' presente, e' vicino alle nostre ferite e ci conduce a condividere la sua stessa vita col Padre, la comunione con Lui. Il Signore condivide con noi il nostro dolore. "E' il tempo in cui il dolore ha bussato alla porta ma e' soprattutto il tempo della fede nuda. La morte e' venuta come un ladro, all'improvviso, ma certamente Stefania, Cristian e Nicolo' sono nella pace. Le loro lacrime si sono unite a quella terra che li ha coperti. Le loro voci sono state come tuoni in quella tempesta. Ora "nessun tormento li tocchera'"". Rivolto poi ad Angelo Frija, marito di Stefania e padre dei due bambini morti nel nubifragio, ed agli altri familiari, monsignore Cantafora ha affermato: "Per chi resta quaggiu' non e' facile affrontare il vuoto improvviso, incolmabile".

Dietro il palco allestito per la celebrazione liturgica campeggia uno striscione in omaggio a Stefania e ai figlioletti che recita "... E se tu guardi su sono le cose piu' belle a far brillare le stelle". Molti i volontari della Protezione civile, impegnati soprattutto nelle ricerche del corpicino di piccolo Nicolo', recuperato solo ieri, presenti nell'area dei funerali.

Ai funerali delle vittime dell'alluvione in Calabria, il deputato lametino Giuseppe d'Ippolito, del Movimento 5stelle, ha portato il messaggio di cordoglio del governo nella persona del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. "In questa giornata di lutto per la Città di Lamezia Terme e per l'Italia intera, esprimiamo il nostro più sentito cordoglio – ha significato il governo – al signor Angelo Frija e ai congiunti delle vittime dell'alluvione dello scorso 4 ottobre: Stefania Signore e i suoi due piccoli figli, Christian di 7 anni e Nicolò di soli 2 anni, strappati con violenza all'affetto dei propri cari. È inconcepibile che nel 2018 in Italia si possa morire in maniera così assurda". "Il governo italiano – ha letto D'Ippolito – assicura il proprio impegno, prioritario, per la sicurezza dei singoli territori. Simili tragedie non possono ripetersi. È nostro preciso dovere intervenire con determinazione, serietà e concretezza". "A tutta la comunità – ha concluso il governo – giunga il nostro abbraccio commosso e la nostra vicinanza personale e istituzionale".

 

Sara' intitolato ai fratellini Cristian e Nicolo' Frija l'oratorio della parrocchia di Gizzeria, dove vive la famiglia Frijia. Lo ha annunciato, nel corso dei funerali della madre Stefania Signore e dei due piccoli, il parroco di Gizzeria, padre Francisco Moises, raccogliendo l'invito della famiglia Frijia di destinare eventuali offerte alla realizzazione di una struttura dedicata ai bambini.