"Fare per Catanzaro": "Manuela Costanzo come Gorbacev?"

"Volevamo essere smentiti dalle dichiarazioni della consigliera Manuela Costanzo, ma questo nonostante i suoi voli pindarici non è avvenuto. Restiamo rammaricati di tutto ciò, non tanto perché le argomentazioni messe in campo sono e restano di plastica, quanto perché abbiamo la certezza – cosa che non mettevamo in dubbio – che l'amministrazione comunale vive un momento di oscurantismo, dove si naviga a vista".
E' quanto sostenuto dal Gruppo consiliare #fareperCatanzaro.

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"Siamo a livello di sbarco clandestino. Clandestino perché tutto viene criptato, tutto viene secretato, tutto viene nascosto da una cortina fumogena che alimenta il dubbio e scava ulteriormente un fossato fra la città, quella fatta di carne e sentimenti, ed il palazzo, ormai imbalsamato sul nulla e sull'arroganza comportamentale.

Esempio concreto sono le stanze delle commissioni da tempo sbarrate ad occhi estranei, visto che il metodo cristallino di prima era di cattiva impostazione (sic!)

Però la Costanzo spaccia per vero un lavoro prodotto a favore della collettività? Di quale collettività parli non si capisce. Riusciamo semmai a capire che anche lei si è integrata nel sistema, quello del gettone semplice e dell'incapacità politica ed amministrativa a distinguere il ruolo ed il valore delle pratiche. E' palese per tutti che i debiti fuori bilancio – che hanno motivato il lavoro urgente della sua commissione durante le feste – siano materia di altra commissione, per come redigere un regolamento superato ed inutile è e resta una foglia di fico sull'inconsistenza.

Il consigliere Manuela Costanzo non può e non deve continuare a giocare a "nascondino" con il denaro pubblico – i famosi gettoni di presenza – per come non deve taroccare quello che oggettivamente è il nulla, per impegno collettivo. Noi l'abbiamo sgamata, abbiamo fatto tana come ormai da tempo viene fatto su tutte le commissioni e su quanti le dirigono, almeno così dicono, purtroppo le risultanze sono a zero e la città continua a soffrire.

Siamo nel guado. Non si riesce a garantire l'ordinario, immaginiamo se possiamo soltanto pensare che si possa – valutato il materiale umano – pensare di costruire lo straordinario, quello che diventa pirotecnico e che fa da scenografia ai selfie da strada!

"Glasnost", la parola russa che significa pubblicità nel senso del dominio pubblico, diventa fuori dalle ideologie, esigenza di trasparenza quella che tutti sentiamo come un imperativo. Sarebbe opportuno che anche la collega Manuela Costanzo sposasse l'esigenza e si battesse insieme a noi per la pubblicazione on line dei verbali di commissione, ma soprattutto per la ripresa dei lavori di Consiglio Comunale, al netto delle perplessità di salute pubblica espresse dal presidente dei I Quartieri, Alfredo Serrao".