Orlando all'Unical: "Il Pd deve ricostruire il rapporto con certa parte della società"

OrlandoAndreanuova2"Il Pd è una grande forza, che ha proprio come sua forza le primarie aperte per scegliere la propria leadership". Lo ha detto oggi, parlando all'Universita' della Calabria, il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Pd, Andrea Orlando, che, tra l'altro, ha dialogato con gli studenti del corso in Storia dell'educazione alla democrazia e alla legalita'. "La democrazia - ha aggiunto - non e' solo un sistema di regole, ma anche una serie di diritti, garanzie e liberta', a partire dalla liberta' dal bisogno. La democrazia e' la possibilita' che i cittadini possano effettivamente contribuire alle scelte della comunita' locale e nazionale".

"Il Pd deve ricostruire un rapporto con pezzi di societa' che si sono allontanati: gli ultimi, le persone in difficolta', i giovani, le grandi periferie del Mezzogiorno".

"Un partito che si dice progressista e del riscatto, che si batte per affermare diritti fondamentali - ha detto Orlando - non e' credibile se non riconquista questi pezzi di società".

 

Il candidato alla segreteria del PD continua: "Guardo al Mezzogiorno con particolare attenzione perche', se si vuole determinare una crescita significativa, consistente, nel nostro Paese, bisogna tornare ad investire nel Mezzogiorno".

"Abbiamo fatto un calcolo che un'aggiunta di 4 miliardi di investimenti nel Mezzogiorno potrebbe far aumentare il Pil complessivo dell'1,8% - ha detto Orlando - cioe' investire nel Mezzogiorno ha un ritorno molto piu' alto che in qualunque altra area del Paese, ma purtroppo le cose, in questi anni sono andati in un'altra direzione, perche' si sono ridotti gli investimenti in tutta Italia e particolarmente nel Mezzogiorno. La diminuzione degli investimenti dei grandi soggetti pubblici delle infrastrutture, nel Sud e' stata drammatica: si e' investito il 70% delle risorse da Roma in su - ha precisato Orlando - e naturalmente questo ha fatto pagare al Mezzogiorno un prezzo altissimo. Questo e' un ragionamento da fare all'Italia: continuare ad investire dove c'e' gia' crescita - ha detto Orlando - da un ritorno, in termini di Pil, molto inferiore che investire dove la crescita non c'e', e il Paese puo' ripartire".

 

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"Se non cresce il Mezzogiorno non cresce l'Italia, e si ripartirà solo se ci sono investimenti pubblici in grado di sostenere la ripresa. Dobbiamo sbloccare il turnover nella pubblica amministrazione, anche perché voi state studiando per fare un lavoro che rischia di non avere alcuno sbocco. Stiamo perdendo i fondi strutturali - ha aggiunto - spesso perché i politici non sanno fare il loro mestiere, ma spesso anche perché nella pubblica amministrazione non c'è più nessuno che sa fare i progetti.

Ecco perché bisogna puntare su un rinvigorimento dello Stato. Uno Stato vecchio non può dare risposte ne alle imprese né ai cittadini". "Ho avanzato una proposta - ha detto ancora Orlando - per l'immissione di centomila unità nella pubblica amministrazione, all'anno e per cinque anni, con un costo complessivo di ventiquattro miliardi di euro, che può essere pagato in parte con il turnover e in parte attraverso una seria politica che introduca una più forte progressività nella tassazione. Chi ha di più, deve pagare di più. Se non diamo uno sbocco professionale alle nuove generazioni, bruciamo un capitale che non si può riprodurre".

"Sono soddisfatto – ha aggiunto del candidato alla segreteria del Pd – dei risultati ottenuti a Cosenza, e ringrazio il consigliere Carlo Guccione che è stato il riferimento importante di questa battaglia, pure in un quadro molto difficile, dove la larga parte della nomenclatura si era schierata da un'altra parte. Questo segnale ci fa sperare e ci mette nelle condizioni di giocare al meglio la battaglia del 30 aprile che si giocherà tra i cittadini ".

"Dirigente non significa reticente. Anzi, tra i compiti di un dirigente, c'è quello di individuare i limiti del funzionamento di un partito per poterli superare insieme. Limiti spesso condivisi con Martina, che non penso si cancellino perché si è passati al 'ticket'" . Lo afferma Andrea Orlando replicando alle dichiarazioni di Maurizio Martina nell'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. "Mi dispiace constatare - aggiunge Orlando - che si sia diffusa anche nel nostro partito una prassi che fa parte del mondo grillino: anziché rispondere nel merito di una questione, si tende a delegittimare l'interlocutore. In questo caso non mi pare l'operazione riesca, perché io non mi occupo direttamente dell'attività del partito da diversi anni ed in tutti questi anni ho continuato a denunciare una difficoltà di funzionamento in tutte le sedi in cui ho avuto occasione di farlo".

Un paio di passaggi, poi, su tre temi che interessano l'attualità.

"Sulla legittima difesa stiamo discutendo, un accordo si troverà. Riguardo ai vaccini credo che sia giusto seguire le indicazioni della scienza e non l'estemporaneita' di chi li contesta. L'importante e' che i bambini siano messi al sicuro dalle malattie - ha detto Orlando - e grazie ai vaccini questo obiettivo e' stato raggiunto. Questo e' un Paese che ha conosciuto epidemie importanti e se sono state debellate e' merito dei progressi scientifici che non possono essere messi in discussione per una battaglia di carattere politico".

Sul caso Consip chiude così: "Non rilascio dichiarazioni su una vicenda aperta nella quale il Guardasigilli deve osservare con grande discrezione e riserva".