Cosenza, Occhiuto: "Lavorare per Città della Fiducia"

cosenzaocchiutoL'idea della "Città della fiducia" è stata lanciata stasera dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto nel corso del tradizionale discorso in Duomo per gli auguri di Natale alla presenza dell'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Francesco Nolè. "Nel tempo - ha detto Occhiuto - vi ho parlato di città della bellezza e quindi di città che, in quanto bella, è anche città della bontà che può produrre ricchezza che poi deve essere distribuita offrendo tante nuove opportunità, in particolar modo ai giovani. In questi sette anni vi ho parlato di città-fabbrica creativa e, ancora, di città-opera d'arte.

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Vi ho parlato inoltre della città delle 'buone pratiche', dove per esempio la raccolta differenziata raggiunge percentuali molto alte, nonché di una città delle persone e non 'delle macchine', una città pedonale, con tante piazze, una città che contempla le piste ciclabili, i percorsi tattili per le persone disabili. Una città del benessere e della salute intesa come bene collettivo. Insomma: aspiriamo a una città dello 'stare insieme', a una città dell'aggregazione e dei rapporti umani seguendo antichi criteri plasmati sul contemporaneo. Tutte queste idee però mi sono accorto, in questi anni da sindaco, che non è possibile realizzarle se prima non si ristabiliscono i rapporti di fiducia reciproca. Non possono essere comprese. La città che vogliamo non è solo quella delle opere pubbliche che rendono migliori gli spazi, ma quella delle opere pubbliche che possano rendere migliori gli uomini che vivono quegli spazi. Ecco perché con l'arrivo del nuovo anno ho intenzione di lanciare una nuova idea: quella della 'città della fiducia'. Perché senza fiducia non si può costruire una città basata su tutti i concetti che ho appena elencato". "Abbiamo necessità, noi tutti - ha detto Occhiuto - di stringere un patto, un'alleanza indirizzata al bene della collettività. La cosiddetta 'catena di fiducia' nella società è necessaria per un processo di crescita del territorio: i privati non hanno più fiducia nel pubblico, l'amministrazione pubblica non si fida dell'impresa privata, i cittadini non si fidano né del privato né del pubblico. Quella catena da cui prende avvio il motore della produttività, inutile negarlo, oggi si è spezzata. I social e il web, oltre ai tanti effetti positivi che hanno prodotto, rischiano però di accelerare vertiginosamente questo processo disgregativo. E allora occorre alimentare dall'altro lato il nostro impegno di ricostruire questa catena di fiducia. Essere più tolleranti verso le offese, dare un po' meno importanza alle parole in libertà. Perdonare gli errori e il tradimento. Fare il primo passo in questa direzione è importante. C'è solo un modo per superare la paura e promuovere la crescita: investire in fiducia. Ciò significa fare il primo passo, essere i primi che rischiano e si mettono in gioco. Non aspettare che siano gli altri: cerchiamo di essere i primi a muoverci, ad agire confidando in chi abbiamo davanti senza farci frenare dalla paura di ricevere attacchi o giudizi ingiusti". "Parlando di nuova vita - ha concluso Occhiuto - non si può prescindere dai bambini, che sono il futuro ma anche il nostro presente migliore. I bambini non hanno sovrastrutture, sono puri, sono fiduciosi, hanno sempre una visione positiva della vita. L'Amministrazione comunale lavora per loro, e loro sono i nostri migliori alleati. Perché hanno fiducia in noi, e noi abbiamo fiducia in loro. I bambini hanno tanto da insegnarci, anche in termini di solidarietà. Loro, spontaneamente, danno fiducia. Dimenticano presto le offese e perdonano. E tendono entrambe le mani a chi ha più bisogno".