A Rossano unico museo italiano di liquirizia

Gli appassionati di liquirizia conoscono bene la Amarelli, azienda familiare di Rossano, in provincia di Cosenza, dedita alla coltivazione, raccolta e lavorazione della liquirizia sin dal Cinquecento, con l'attività vera a propria iniziata nel 1731. La famiglia Amarelli erano ricchi proprietari terrieri il cui primo esponente accertato del casato fu Alessandro, crociato nel 1101. Per conoscere meglio la storia della famiglia, dell'azienda e della liquirizia non c'è niente di meglio che una visita al Museo della Liquirizia di Rossano, secondo museo d'impresa più visitato d'Italia, dopo quello della Ferrari, dove sono esposti gli attrezzi utilizzati nella lavorazione, nella commercializzazione e nell'estrazione della radice da cui si ricava la liquirizia. Oltre all'esposizione di abiti, oggetti e manoscritti legati alla famiglia Amarelli.

Non solo il museo è particolarmente interessante, ma anche l'edificio in cui è ospitato, ovvero Palazzo Amarelli. Si tratta infatti di un'imponente residenza padronale costruita a difesa del territorio circostante come dimostrano le strutture fortificate e numerose feritoie. Si trova in un complesso articolato che testimonia il passaggio da una società strutturata secondo gli antichi sistemi feudali a una società che privilegia lo sfruttamento intensivo della terra, grazie alle intuizioni sette-ottocentesche e alle innovazioni tecnologiche del secolo XX. Ecco come le dimore si trasformano in veri e propri centri produttivi, con una loro organizzazione economico-sociale e un preciso assetto funzionale.

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Ed ecco come alla villa, contornata da sempre più numerosi alloggi per i coloni, si aggiungono magazzini e officine con le macchine per la trasformazione dei prodotti agricoli. Nasce così il Concio, un impianto proto-industriale per l'estrazione del succo di liquirizia, risalente al 1731. Dal punto di vista architettonico il palazzo appare particolarmente severo, ma è ingentilito dagli interventi seicenteschi. Le antiche stanze, i pavimenti in cotto e acciottolato, gli agrumi dei giardini e la piccola chiesa annessa riflettono la storia che si ritrova nell'allestimento museale. Al museo è annesso l'Archivio, che raccoglie documenti della famiglia e dell'impresa dal 1445 ad oggi, dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali "di interesse storico particolarmente importante". La visita al museo è ad ingresso gratuito e prevede la visita dell'antico concio e dello stabilimenti di produzione nonché la degustazione nello shop.

Palazzo Amarelli fa parte dell'Associazione Nazionale Dimore Storiche. L'Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l'associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.