Mattarella lancia un monito dalla Calabria: “Coniugare le differenze contro le barriere identitarie”

MattarellainCalabria7novembre2"La Costituzione, all'articolo 6, tutela le minoranze linguistiche ed e' una previsione che rappresenta uno snodo di fondamentale importanza, perche' inscindibilmente collegato all'unita' e indivisibilita' della nostra Repubblica, con il riconoscimento e la valorizzazione delle diverse culture nazionali presenti nel Paese". Lo ha detto Sergio Mattarella parlando a San Demetrio Corone, il centro albanofono del Cosentino in cui oggi si celebrano i 550 anni dalla morte di Giorgio Castriota Scanderbeg.

Per il Presidente della Repubblica questa e' "una previsione che si pone a presidio del pluralismo, cardine della democrazia ed elemento imprescindibile di un sistema che non vuole assimilare le differenze, ma riconoscerle e valorizzarle e avverte questo dovere". "Gli arbereshe - ha sottolineato il Capo dello Stato - costituiscono una storia di integrazione e accoglienza che ha avuto pieno successo, un esempio di come la mutua conoscenza e il reciproco rispetto delle culture siano strumento di crescita per le realta' territoriali e per i Paesi in cui le diverse comunita' vivono. La preservazione delle antiche origini, la reciproca influenza, la fusione armonica di lingua, cultura e tradizioni, sono state nei secoli e sono ancora oggi il 'valore aggiunto' di queste comunita'. Realta' che svolgono un'essenziale funzione di ponte tra i due 'popoli di fronte', come spesso ci si riferisce ad albanesi e italiani".

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto in elicottero. Mattarella e Meta, il capo di stato dell'Albania, Ilir Meta, anche lui presente oggi all'evento, sono stati accolti da centinaia di persone, tra cui molti bambini, che sventolavano le bandiere italiana e albanese, sono in Calabria per commemorare l'eroe nazionale del "Paese delle aquile", molto amato anche dalle comunita' albanofone calabresi eredi delle popolazioni giunte in Italia dalle regioni balcaniche tra il 15/mo e il 18/mo secolo.

Mattarella è stato accolto, all'ingresso del Collegio di S. Adriano, che ospita l'evento, fra gli altri, dal Prefetto Paola Galeone, dal presidente della Regione, Mario Oliverio, da quello della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, ed il sindaco di San Demetrio Corone, Salvatore Lamirata. In piazza molti scolari e studenti.

Il capo dello Stato, prima della cerimonia ufficiale, ha avuto un colloquio privato con il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Il Capo dello Stato e il Governatore calabrese hanno discusso della situazione determinata in Calabria dalla recente ondata di maltempo, che ha provocato anche alcune vittime, e delle problematiche legate al dissesto idrogeologico della regione.

La figura di Giorgio Castriota Skanderberg, con "genitori di diversa confessione religiosa e la sua esperienza da ragazzo cresciuto musulmano riconvertitosi al cattolicesimo, a capo di un esercito multietnico e pluriconfessionale" trasmette un messaggio - ha affermato il Capo dello Stato - di "straordinaria importanza, non soltanto per l'Albania, ma anche per l'Italia, per i Balcani e per l'intero continente europeo. L'eredità più autentica e attuale che questo abile e sensibile stratega, diplomatico e politico, ci ha lasciato è la promozione di un modello statuale che coniuga e sa contemperare le differenze. Un messaggio che aiuta ad orientarci e agire in un'epoca nella quale sembrano moltiplicarsi e prevalere artificialmente le tensioni, l'esacerbarsi degli scontri, l'enfatizzazione delle differenze, il miope innalzamento di barriere ideologiche e identitarie che presuppongono una contrapposizione permanente con 'l'altro'".

Il Presidente della Repubblica d'Albania, Ilir Meta, nel suo intervento, ha affermato: "I patrioti e gli intellettuali arbereshe hanno dato un contributo inestimabile per la causa albanese e per la proclamazione dell'indipendenza, ma siamo soprattutto riconoscenti alle comunità arbereshe per aver custodito le nostre tradizioni fuori dai confini nazionali. Noi continuiamo ad essere grati all'Italia per il sostegno molteplice che ci ha dato e continua a darci per la nostra integrazione europea".
"Il crollo negli anni '90 della feroce dittatura comunista - ha aggiunto il presidente Meta - ha provocato un grande esodo massiccio degli albanesi, che si sono riversati in Italia con le navi stracariche alla ricerca della libertà e di una vita migliore. Il popolo italiano amico ha aperto le porte come cinque secoli prima. L'Italia rimane il paese di accoglienza di una delle più grandi comunità arbereshe all'estero".