Cosenza, Nicoletti (Flai Cgil): “Arsac? Che fine ha fatto l’atto aziendale?”

"Che fine ha fatto l'atto aziendale presentato dal Commissario?

Ormai da mesi attendiamo l'approvazione e la messa in atto dell'atto aziendale redatto dalle strutture dell'ente e che porta la Firma dell'ing. Aiello Stefano.

Un ritardo che cozza notevolmente con molti aspetti di inoperosità dell'ente stesso.

Se continuiamo a ritenere nella nostra Regione, l'agricoltura come un possibile e concreto volano di sviluppo, non si può non immaginare questo patrimonio strutturale e fondiario, con una funzionalità di un vero e proprio Ente di Sviluppo della Regione e la qualità del suo personale tecnico, valorizzato in funzione di ente di ricerca e sperimentazione al servizio di un'agricoltura di qualità e delle filiere tradizionali delle aree rurali.

Occorre ripartire dalla ricerca, mettendola al servizio alle aziende agricole, necessaria per trasferire conoscenze e tecniche capaci di fare la differenza in zone difficili, non strutturalmente dotate e che rischiano l'abbandono come le nostre aree interne.

Dalle continue assemblee svolte nei luoghi di lavoro, emergono dati preoccupanti, terreni incolti, serre con dentro erbacce, pochi animali a volte con problematiche per il sostentamento, strutture inutilizzate, solo per fare qualche esempio, Centro Florens, una volta ritenuto un centro di eccellenza, campeggio di Lorica, e tanto altro ancora.

Pochi lavoratori rimasti, in molti alle soglie della pensione, non reggono l'urto di un ammodernamento accompagnato da un rilancio vero, non più rinviabili.

Pensiamo siano due le strade da percorrere, o si riapre la possibilità di accedere a nuova manodopera operaia, ma anche giovani laureati nel settore, capaci di stravolgere orientamenti e idee stantie, o si facilità l'accesso alla terra.

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Quest'ultimo dovrà essere il punto di partenza delle politiche attive per il lavoro a favore dell'occupazione giovanile, invertendo i dati preoccupanti dell'ultimo rapporto stime in cui emerge che le aziende condotte da giovani continuano negli anni a ridursi, al contempo mettere in campo delle sinergie con aziende organizzate singole o associate con esperienze consolidate, che assumano nella nuova impresa la funzione di tutor a partire dalla fase dello start-up fino al consolidamento dell'impresa agricola, ovvero alla vendita e commercializzazione del prodotto.

Non demonizzerei nemmeno la concessione a canone agevolato dei terreni a cooperative o grosse aziende, in questo caso, però va affiancata un'azione di controllo e verifica se l'utilizzazione dei lavoratori e lavoratrici avviene in modo sano, etico e duraturo.

Non possiamo perdere altro tempo, auspico la riapertura di un tavolo di concertazione dove ragionare sulla piattaforma di accordo aziendale presentata da oltre un anno, per questo ritengo fondamentale capire con chi ma soprattutto su cosa sia possibile puntare per un rilancio dell'ente da troppo tempo in apnea, soffocato da troppa burocrazia". Lo scrive in una nota il segretario generale Flai Cgil Cosenza, Giovambattista Nicoletti.