Santelli, Cannizzaro, Tallini e gli altri tirano la volata. Occhiuto lancia il suo progetto per la Calabria: “E’ il tempo della riscossa”

occhiuto130419di Mario Meliadò - La pacatezza tendente alla cordialità di Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia nonché vicesindaco di Cosenza; il discorso incentivante e quasi urlato del deputato reggino Ciccio Cannizzaro; l'assertività di una "vecchia volpe" della politica catanzarese e calabrese come Mimmo Tallini: tutti questi interventi hanno spianato la strada a quello successivo di Occhiuto.
Vedremo, successivamente, nel dettaglio, quali siano state le sue affermazioni ed il suo articolato intervento, durato complessivamente un'ora, momento per il quale tutti i militanti di questa coalizione sono giunti a Lamezia Terme, percorrendo tragitti di 100-150 km.

Un intervento che si può racchiudere, per sommi capi, in alcune sottosezioni tematiche.

Sarebbe falsa la volontà di fare una 'fuga in avanti'. "Siamo in ritardo, invece" hanno detto sia Occhiuto, che molti dei presenti.

Al contempo si è detto convinto l'amministratore e architetto ( "ci vuole un architetto per la Calabria" hanno detto in tanti tra coloro i quali lo hanno preceduto) che la Calabria debba partire da un progetto.

Ma quale è il progetto di Occhiuto? Ovviamente i punti ed i settori sono stati tanti e, vista la vastità dei problemi e delle tematiche da affrontare, non si poteva immaginare diversamente. Volendo sintetizzare ad unum si potrebbe dire "La Calabria giardino d'Europa". Un progetto ispirato all'economia Green, protagonismo delle nostre identità territoriali e "consapevolezza che non esistano città o regioni sempre ricche o sempre povere" come ha detto Occhiuto.
"Ci possono essere momenti in cui si vivono fasti inebrianti ed altri di umiliante degrado, per la Calabria è arrivata – ha fatto capire – l'ora della riscossa".

"Ho cambiato Cosenza nel giro di sette anni e poco più" ha messo in luce il candidato Occhiuto, riprendendo spezzoni di supporter importanti, ed ha detto "basta" alla visione "proprietaria" dell'elettorato. In sostanza bisogna fare un programma per risolvere i problemi, non per blandire questa o quella sacca di elettori.
In più, a proposito di progetto, è sembrato fondamentale puntare ad un progetto di investimenti. Per creare occupazione bisogna sposare la causa del privato con un pubblico che lo supporti.
Valorizzare al meglio il patrimonio archeologico e paesaggistico che fa della Calabria un territorio unico al mondo. "Cambiare questo territorio si può" ha detto il Sindaco in carica di Cosenza.

Bisogna poi enucleare delle priorità e tra queste una assolutamente fondamentale è cambiare l'immaginario "devastante" nel mondo, sostituendolo con un positivo.

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Non solo.

La "sVolta Buona" è una svolta ecologica. Di qui la parola chiave successiva: "possiamo essere la regione che produce più energie rinnovabili in Europa".

Università, ricerca e startup sembrano essere altrettanti fil rouge per immaginare una Calabria totalmente diversa dal passato che si basi sul binomio innovazione-sviluppo e sul creare posti di lavoro lì dove se ne creano in tutto il mondo, attraverso la piccola impresa ad alto contenuto di tecnologia e "know how".
"Usare i fondi disponibili – ha evidenziato Occhiuto - significa cambiare il territorio e di conseguenza consentire ai calabresi di esserne orgogliosi".

"Dobbiamo essere orgogliosi di essere calabresi" ha ripetuto a più riprese.
Mettere a valore i centri storici , le potenzialità del turismo religioso.

Riguardo alla sanità per Occhiuto va trasformata in concreta realtà l'immediata realizzazione dei nuovi ospedali, attesi da troppi anni.

Sui fondi una considerazione di ordine etico, ancora prima che politico ed economico.

"Onestà non significa soltanto non rubare ma per un amministratore vuol dire spendere i soldi messi a disposizione, solo così ci si può dire totalmente onesti".

"No" al regionalismo differenziato. Mette i piedi nel piatto Occhiuto.
Un "no" che – evidenzia - "non deve servire a compiere i gravissimi errori di prima, è urgentissimo qualificare la spesa in tutti i casi" e "bisogna ovviare ad una trasportistica ottocentesca dal punto di vista dell'adeguatezza, dei mezzi e delle reti".
Un ultimo punto, in mezzo a tanti altri che tratteremo altrove, riguarda uno degli addebiti che gli vengono fatti dai detrattori.
"Mario Occhiuto è un festaiolo"? "No, non sono un festaiolo. Ma le feste sono importanti perché gli uomini vivono nelle città perché vogliono stare insieme ed ecco perché – dice tirando fuori un altro asso dalla manica – la Calabria deve diventare un grande teatro di eventi".

C'è ne è abbastanza per pensare all'ennesimo "libro dei sogni". Occhiuto mette le mani avanti e dice: "Io per la Calabria solo una cosa voglio fare, così come fatto a Cosenza, e cioè fare puntualmente tutto ciò che dico di fare".

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