Medico aggredito a Crotone, Bruno Bossio (Pd) scrive a Mattarella e Salvini: "Cittadinanza onoraria per l'uomo che l'ha salvata"

"Ho inteso rivolgere al Presidente della Repubblica la richiesta di attivare la procedura affinché si possa assegnare al venditore ambulante di nazionalità marocchina l'onoreficienza per l'atto eroico che ha compiuto per aver salvato la dottoressa Nuccia Calindro da una tremenda aggressione avvenuta a Crotone. Un riconoscimento al valore civile a Mustafa avrebbe il merito di premiare il suo alto senso civico e inoltre sarebbe una testimonianza di come si possa fare comunità a prescindere dalle differenze di razza, genere e religione. Inoltre ho inteso rivolgermi anche al Ministro dell'Interno affinchè tale atto di eroismo venga ricompensato con la concessione della cittadinanza."
Ha fatto sapere in una nota la deputata dem calabrese Enza Bruno Bossio.

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"Questi episodi di violenza contro i medici- continua, lungi dall'essere casi isolati, diventano sempre più un fenomeno preoccupante. Solo pochi mesi fa un altro medico, sempre nella stessa struttura ospedaliera a Crotone, era stato vittima di un grave episodio di violenza, in seguito al quale ho depositato un disegno di legge che prevede la modifica dell'articolo 336 del Codice penale, introducendo il riconoscimento ai medici e agli operatori sanitari lo status di pubblico ufficiale nell'esercizio delle loro funzioni.
Ritengo che sia una necessaria e urgente misura di salvaguardia di tutti i professionisti, un primo strumento di tutela e di prevenzione nei confronti degli operatori del Servizio sanitario nazionale. "Mi auguro quindi-conclude- che la mia richiesta di cittadinanza per Mustafa possa essere presa in esame, perché non solo è necessario elogiare l'atto eroico, ma deve poter diventare motivo di orgoglio ospitare nella nostra comunità nazionale una persona di tale valore civile. Auspico, inoltre, che la mia proposta di legge possa essere utile a richiamare l'attenzione del parlamento e del governo sulle problematiche della sicurezza, anche nei presidi ospedalieri".