Protesta pastori nel Crotonese, Governo annuncia misure di sostegno: "20milioni nel decreto Latte e registro telematico"

protestapastoriNuova manifestazione dei pastori, questa mattina, a Crotone, dopo quella inscenata ieri lungo la strada statale 106 per rivendicare l'aumento del costo del latte prodotto dai loro animali.

Oggi gli allevatori si sono radunati nel piazzale Nettuno, alle porte della citta'.

Nel territorio provinciale sono presenti 919 allevamenti con oltre 62.000 ovini, la cui produzione annua di latte e' pari a circa 6 milioni di litri, dai quali si ricava il rinomato pecorino crotonese Dop (Derivazione di origine protetta). Alla manifestazione, organizzata dall'Ara Calabria, l'associazione regionale allevatori, erano presenti alcune centinaia di persone provenienti oltre che dal capoluogo anche da Isola Capo Rizzuto e Cutro, che sono i territori con la maggiore presenza di aziende zootecniche specializzate nell'allevamento di pecore di tutta la Calabria. Nel corteo, composto da trattori e automezzi da lavoro, era presente anche uno striscione degli allevatori di Vibo Valentia e di Reggio Calabria. I manifestanti hanno sfilato per le vie principali della citta' sostando davanti al palazzo della Provincia e poi del Comune di Crotone, raccogliendo la solidarieta' e gli applausi dei passanti. Alcuni produttori hanno polemicamente versato del latte per strada. "Siamo in una situazione, se non alla pari, anche peggio della Sardegna" ha dichiarato Raffaele Portaro, presidente di Ara Calabria. "Il latte - ha aggiunto - ci viene pagato attualmente da 65 a 70 centesimi al litro Iva compresa, ma se il prezzo del latte non arriva ad un euro, le aziende non sono in grado di soddisfare le esigenze dell'impresa. Basti pensare al costo del foraggio che in Calabria e' piu' alto rispetto al resto d'Italia per via dei costi relativi al trasporto. Chiediamo l'istituzione - ha spiegato - di un tavolo tecnico per stabilire il valore reale sia della produzione di latte e sia della trasformazione per portare un utile reale a tutta la filiera".

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"Siamo in concreto vicini ai pastori del Crotonese, come dell'intera Calabria, che hanno manifestato per i lori diritti. Stiamo lavorando per aiutarli con strumenti di tutela e garanzia, consapevoli delle loro difficoltà e delle loro ragioni". Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, capogruppo della commissione Agricoltura, che aggiunge: "Infatti lo scorso 10 ottobre, molto prima che ci fosse la protesta dei pastori sardi, abbiamo presentato una specifica risoluzione a prima firma del nostro collega Luciano Cadeddu, il quale è peraltro un pastore della Sardegna. Al governo abbiamo dunque chiesto di adottare misure che consentano, attraverso l'istituzione di un registro telematico pure per il latte, di seguire e verificare l'andamento del mercato nazionale dello stesso prodotto e di quelli lattiero-caseari in un'ottica di sviluppo sostenibile che garantisca un giusto tenore di vita ai produttori e conferisca loro adeguato potere contrattuale nei confronti dei trasformatori".

"Così – prosegue il capogruppo dei 5stelle in commissione Agricoltura – abbiamo risposto a una richiesta della Commissione europea, che vuole che gli Stati membri notifichino il quantitativo totale di latte crudo che mensilmente viene consegnato ai primi acquirenti stabiliti nel territorio. Le audizioni in commissione, che a riguardo stiamo svolgendo da giorni, confermano – prosegue Parentela – che siamo sulla strada giusta. Esperti e addetti ai lavori hanno riferito dati discordanti sulle quantità di latte e di formaggio. Per tutelare e promuovere un prodotto, si devono conoscere i flussi delle materie prime e le dinamiche di mercato. Continueremo a lavorare – conclude il parlamentare 5stelle – per fornire sostegno immediato ai pastori, giustamente esasperati, e al tempo stesso per dare una risposta veloce e di sostanza. Intanto il governo, tramite la nostra sottosegretaria Alessandra Pesce, ha annunciato che nel decreto Latte ci saranno interventi strutturali e risorse per 20milioni destinati anche al comparto in questione, mentre il resto andrà al settore olivicolo".