'Ndrangheta in Emilia, sindacati: "Preoccupazione e sostegno alla magistratura"

"Grande preoccupazione e forte sostegno alla magistratura": l'hanno espressa i tre sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, dell'Emilia Romagna nel commentare, come riporta l'Agi, la nuova operazione della Dda di Bologna contro le infiltrazioni della 'Ndrangheta in Emilia che ha portato a 16 arresti, e all'esecuzione di 67 decreti di perquisizione oltre a numerosi sequestri preventivi di societa' e di beni mobili ed immobili.

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"Le tipologie dei reati di mafia" come "estorsioni, usura, riciclaggio, truffa aggravata, intermediazione di manodopera, intestazione fittizia di beni", e "le caratteristiche di penetrazione in pezzi consistenti dell'economia, le forme di sfruttamento del lavoro", secondo i sindacati, rappresentano "tutti elementi che avevamo visto e ben conosciuto nel maxi processo contro la 'Ndrangheta che si e' celebrato in questa regione", prima a Bologna e poi a Reggio Emilia. "Non siamo quindi stupiti ma siamo preoccupati del fatto che questi reati sono stati messi in atto mentre era in corso il processo 'Aemilia' - hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil regionali - e considerato anche che alcuni dei personaggi oggetto delle misure cautelari erano controllati dalle forze dell'ordine, a partire dagli esponenti della famiglia Grande Aracri". "Avevamo chiaro da tempo - hanno spiegato ancora Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia Romagna - che non sarebbero bastati i pur importanti esiti del piu' grande processo alla 'Ndrangheta che si sia mai svolto in Italia, per determinare la conclusione di queste vicende. Lo avevamo capito durante il processo, anche a fronte di inquietanti dichiarazioni di alcuni pentiti. Lo avevamo denunciato noi stessi, in occasione della recente audizione della Commissione parlamentare antimafia - concludono i sindacati - descrivendo un quadro dell'azione messa in atto dalle mafie, da est a ovest della nostra regione, assolutamente preoccupante ed attuale".