E Paolo Romeo disse: “Capace che facciamo Lamberti assessore alla Provincia”

Lamberti500di Claudio Cordova - La conversazione fa il paio con quella già contenuta nei primi documenti noti sul conto di Paolo Romeo, divenuti pubblici prima con il provvedimento di fermo e poi con l'ordinanza di custodia cautelare in carcere dell'operazione "Fata Morgana". Nel corso dell'udienza davanti al Tribunale della libertà, tenutosi alcuni mesi fa, il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Stefano Musolino, ha depositato una nuova intercettazione che documenterebbe le presunte ingerenze di Paolo Romeo, ritenuto al vertice della cupola segreta della 'ndrangheta, per la nomina ad assessore provinciale alla Cultura e alle Legalità, di Eduardo Lamberti Castronuovo. La frase, che Romeo rivolgerebbe al fidato commercialista Natale Saraceno (arrestato con l'accusa di far parte dell'associazione segreta che governerebbe la città), viene ripresa anche nel provvedimento con cui il Tdl presieduto da Filippo Leonardo ha confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Romeo.

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Un primo riferimento, come detto, arriva però già a maggio, quando Romeo torna in carcere dopo alcuni anni dalla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, essendo ritenuto l'elemento di congiunzione tra la ndrangheta e mondi occulti. Da quegli accertamenti sarebbe chiaro, come l'intero sistema di solidarietà che regge la struttura amministrativo-organizzativa della "Festa del Mare" si attivi solo per ed in funzione della persona di Paolo Romeo, essendo insignificante – sotto questo profilo – il ruolo ed il rilievo degli altri soggetti formalmente coinvolti nella gestione della manifestazione. Attraverso il suo Circolo Posidonia, Romeo sarebbe riuscito a riattualizzare un ruolo baricentrico nelle dinamiche cittadine, che, in realtà, avrebbe da alcuni decenni. Nella conversazione con un altro elemento fidato come Andrea Scordo, ben emergerebbe come tale capacità di creare vincoli e disponibilità, nell'ambito di equivoci rapporti sinallagmatici, sia estesa ad esponenti politici che ricoprono massime cariche istituzionali e diventi così sistema di potere che si auto-alimenta:

"...

ROMEO: Sii, ma in quella settimana tu puoi fare quelle cose, perché hai mantenuto i rapporti con RAFFA e puoi andare a dirgli a RAFFA dammi i soldi...hai mantenuto i buoni rapporti con i Consiglieri Regionali...

SCORDO: Questi si devono programmare prima ...

ROMEO: Eh lo so, ma questi non te ne danno soldi, ormai per come sono combinati...se...se...se non li coltivi per un anno, hai capito? ...Incomprensibile...

SCORDO: Si, si.

ROMEO: Se non gli dai contropartita...

SCORDO: Per queste cose...per queste cose ci deve essere...voglio dire però...

ROMEO: Per fare tutto questo, tu... che ti devo dire...devi fare iniziative ...

SCORDO: Allora, apetta! Noi a RAFFA gliela abbiamo data la contropartita...a..

ROMEO: Irriconoscente! Irriconoscente!

SCORDO: Gliel'abbiamo data!

ROMEO: Irriconoscente!

SCORDO: Io non so, sto merda di "Peppineddu" che "cosu lordu"...nel senso che si guarda solo i cazzi suoi, però... voglio dire...o aveva uno scopo, sicuro, perché lui...il suo scopo era suo figlio...però, voglio dire, gliel'ha candidato un figlio...del coso...io l'ho votato se non...me ne fottevo di lui se non era per... se non era che c'era il figlio di Peppe che ci interessa a noi, come Circolo, me ne fottevo di Peppe RAFFA, può darsi che lo votavo comunque senza che mi dicesse nessuno niente, però, voglio dire, lui li ha avuti. Nelle riunioni che è venuto, lo abbiamo fatto ....

ROMEO: Lui ha avuto milleduecento voti sulla Piana e mi ha fatto candidare, che poi non è risultato, con milleduecento voti!

SCORDO: Eh...a coso...a...

ROMEO: BARBIERI!

SCORDO: A BARBIERI...eh!

ROMEO: E un altro gliel'ho candidato sulla Jonica e gli abbiamo portati tre/quattro candidati...incomprensibile...

SCORDO: E cioè, voglio dire, le ha avute queste cose...e poi non è riconoscente...non è stato o, per lo meno, non so...

ROMEO: No ... è in quel modo, non è...

SCORDO: Non è che lo fa... penso...è che se non gli stai di sopra...

ROMEO: Si si ...Gli devi stare di sopra perché...incomprensibile... che lo tiri dalla giacca...

SCORDO: Voglio dire, EDY lo hai fatto assessore, è vero che... è vero che...però, voglio dire, se gli chiedi qualche cosa dovrebbe pure impegnarsi cazzo, o no?

ROMEO: Si, ma...non...

SCORDO: Oppure poi aspettano solo che a loro gli tocca...

ROMEO: ...per prendere...si...per prendere...

SCORDO: E poi...e poi, quando è ora...Cazzo, io vedo che gli altri...Giovanni BILARDI, per esempio, se dice le cose le mantiene. Gliel'ha fatte a chi gliel'ha dovute fare le cose. Ad Africo gli ha messo uno nella segreteria, a due ha messo, di Africo, nella segreteria...

ROMEO: Ora, da senatore...o prima?

SCORDO: Prima! Ora, da senatore, si è portato il figlio di Totò CRISTIANO, di mio compare, a Roma, risulta a Roma, non va mai... di Totò CRISTIANO, questo che è sempre insieme a Santo CARIDI...gli raccoglie i voti... - in sottovoce - mangiavano insieme...

ROMEO: Umh!

SCORDO: ...con le cose della pensione, con le cose...tutti i cazzi... Santo CARIDI l'ha votato, Santo CARIDI..."

...".

La conversazione per gli inquirenti è chiarissima nel delineare i sistemi sinallagmatici sulla base dei quali Romeo fondi la sua permanente, pervasiva interferenza nella gestione delle dinamiche di potere locali. Questa riposa sulla sua speciale capacità di influenzare intere masse elettorali, determinando gli esiti dei consessi elettivi, specie di quelli locali, sulla base di risalenti relazioni di ndrangheta già in questi termini delineati dai collaboratori di giustizia, soprattutto Giacomo Lauro e Filippo Barreca.

Per gli inquirenti è evidente, perciò, come Romeo "coltivi" i rapporti con i massimi esponenti politici del territorio, al fine di potere influenzare le determinazioni degli enti che sono chiamati a rappresentare e, naturalmente, il principale strumento di pressione o, comunque, quello che pone l'esponente politico in posizione di riconoscenza debitoria nei confronti di Romeo, è la raccolta delle preferenze in occasione delle tornate elettorali. E' lo stesso Romeo, infatti, a riconoscersi una speciale capacità di influenzare i flussi elettorali, mentre è Scordo che gli rammenta come fosse stata propria l'influenza del ROMEO a determinare la nomina ad assessore di "EDY", che per gli inquirenti è "agevolmente identificabile nell'assessore provinciale Edoardo Lamberti Castronuovo".

Lamberti Castronuovo viene inserito dagli inquirenti nella rete relazionale di Romeo. Questo il profilo che ne danno gli inquirenti: "Assessore per le Politiche e Pianificazione Culturale - Beni Culturali della Provincia di Reggio Calabria, con delega congiunta per la Difesa della Legalità, nonchè Sindaco del Comune di San Procopio, assessore con delega a: Politiche e Pianificazione Culturale - Beni Culturali - Difesa della Legalità Primi contatti (è stato presente in diverse manifestazioni organizzate dal Romeo; garantendo il patrocinio dell'ente provinciale per la Festa del Mare; inoltre, Romeo gli ha chiesto un incontro per perorare gli interessi di un suo amico che aveva un problema ricadente "...sotto la sua cura amministrativa...")".

Ma nella copiosa documentazione depositata dalla Dda in sede di Riesame, si rinvengono le conversazioni captate di Paolo Romeo con il commercialista Saraceno. Conversazioni che il Tdl tiene in grande considerazione: "Appare significativo, a parere del Collegio, che, a un certo punto della conversazione, Romeo informava Saraceno della circostanza che molto probabilmente sarebbe stato assegnato un posto di assessore alla Provincia a Lamberti Castronuovo (assessore con delega alle Politiche e Pianificazione Culturale-Difesa della Legalità. Elezioni Provinciali del 3.6.2011 con proclamazione di Raffa Giuseppe presidente". L'affermazione di Romeo a Saraceno è la seguente: "Capace che facciamo Lamberti assessore alla Provincia". E per il Tdl "del tutto peculiare la formulazione della frase pronunciata da Romeo che adoperava, nell'occorso, l'espressione 'facciamo'".

Eduardo Lamberti Castronuovo – è bene precisarlo – non risulta indagato dalla Dda di Reggio Calabria.