“No” dei Paviglianiti: l’imprenditore non può candidarsi a sindaco di San Lorenzo

sanlorenzodi Claudio Cordova - L'imprenditore Saro Azzarà, uomo molto noto nell'area grecanica con la sua Ased, azienda attiva nel settore dei rifiuti, costretto a riconoscere l'autorità della potente cosca Paviglianiti, che a San Lorenzo, ma anche nelle zone limitrofe, avrebbe controllato ogni respiro della vita politica, sociale ed economica. Emerge questo dall'informativa stilata di Carabinieri e depositata dai pm Antonio De Bernardo e Antonella Crisafulli nel procedimento "Ultima Spiaggia", celebrato proprio nei confronti della cosca Paviglianiti. Nel maggio 2014, la cittadinanza del Comune di San Lorenzo sarebbe dovuta accorrere alle urne per eleggere democraticamente i propri rappresentanti ma la mancata presentazione delle liste elettorali ha fatto sì che le elezioni venissero rinviate. La mancata presentazione delle liste elettorali, che ha prodotto l'inevitabile conferimento di proroga dell'incarico al commissario straordinario, è per i militari dell'Arma la conferma di quanto la cittadinanza sia succube della cosca di 'ndrangheta facente capo alla famiglia Paviglianiti, incapace di alcuna forma di riorganizzazione politica senza il consenso della stessa.

L'attività investigativa svolta nel periodo immediatamente precedente alla presentazione delle liste ha permesso di documentare come anche Sarò Azzarà, che con la sua Ased è un po' la Fiat dell'area grecanica, abbia operato un netto passo indietro rispetto ai suoi iniziali propositi rinunciando a 'Presentare la candidatura a Sindaco del Comune di San Lorenzo. Anche Azzarà si vede costretto a riconoscere l'autorità non convenzionale di Settimo Paviglianiti, capo della locale di San Lorenzo, al vaglio del quale sono sottoposte anche le liste elettorali dei candidati alla carica di Sindaco. Prova di ciò è data dall'attività di monitoraggio esercitata su Azzarà dai militari dell'Arma ed attraverso la quale si sono accertati i rapporti che egli è risultato aver intrapreso, alla vigilia delle elezioni del maggio 2014, con personaggi di vertice della cosca verosimilmente finalizzati ad ottenere l'approvazione dei candidati inseriti nella lista.

Nell'aprile 2014, Azzarà riferisce a Palmino Mangiola la sua intenzione di candidarsi a sindaco del Comune di San Lorenzo in occasione delle prossime elezioni amministtative (AZZARA' Rosario: si si...ho deciso di candidarmi a San Lorenzo; MANGIOLA Palmino: bravo, mi fa piacere che ti candidi...io non mi candido, vedi ah...quindi...; AZZARA' Rosario: no no, io voglio giovani, tutti giovani e donne...; MANGIOLA Palmino: ...inc...vabbè, bravissimo!...si, ottimo!...(ride)...Saro,...; AZZ4RA' Rosario: sponsorizzo tutto io...faccio tutto io...eh?; MANGIOLA Palmino: perfetto! si si, tutto io...io...ci vuole.... ci vuole...; AZZARA' Rosario: ed allora ci vediamo più tardi efacciamo questa lista, andiamo....e la presentiamo; MANGIOLA Palmino: ci vediamo nel pomeriggio? quando vuoi che ci vediamo?; AZZARA' Rosario: quando vuoi...; MANGIOLA Palmino: no, non mi candido io, Saro...; AZZARA' Rosario: quando vuoi...; MANGIOLA Palmino: Saro, io non mi candido....inc...; AZZARA' Rosario: no, vabbè...ma sostieni la mia squadra, insomma, no?; MANGJOLA Palmino: loro forzavano, forzavano· qffìnchè io mi candidassi a sindaco...niente completamente ...tutti gli amici, cosz....nz.ente.I.... la squadra che avevo l'anno scorso...m. c...nz.ente .I...ognuno sz'fia ...come vog[z' ono... io non voglio avere più niente dalla politica ...agli amici senz'altro ...ti aiuto senz'altro ...)

I giorni the seguono la decisione maturata da Azzarà di presentare la propria candidatura alle prossime elezioni comunali di San Lorenzo (RC) sono carichi di appuntamenti che egli fissa con varie personalità, tutte a varie titolo ritenute vicine alla cosca Paviglianiti. Il 19 aprile parcheggia davanti al circolo "Valle del Tuccio" gestito da Angelo Paviglianiti ed adiacente la rivendita di generi alimentari di Vincenzo Paviglianiti: la prolungata sosta che Azzarà risulta aver compiuto in contrada San Fantino, roccaforte della famiglia Paviglianiti, è per gli inquirenti pienamente compatibile con i colloqui che egli si ritiene abbia avuto con gli stessi al fine di discutere dei candidati e verificare se risultino agli stessi graditi. Azzarà cerca anche un contatto con Santo Ceravolo, cognato di Domenico Paviglianiti, considerato capo carismatico del clan.

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Per candidarsi, dunque, l'imprenditore ha bisogno del permesso del clan. (MANGIOLA Palmino: ah ah...quindl ..inc....quindi...io domenica mattina...io alle otto e mezza sono salito là sopra...quando ti ho telefonato, già venivo con /"ambasciata' da là sopra, poi gli ho telefonato a Giovanni e ci siamo incontrati con Giovanni sul corso...; AZZARA' Rosario: eh!..e devi andare domani mattina là...devi andare domani mattina là sopra più presto vai e meglio è...così la chiudiamo subito...o è si o è no.. 'uttana non si può fare così....; MANGI OLA Palmino: ma lui vedi...mi ha detto "si - ha detto - che si faccia la lista"): nel corso della conversazione, emerge come Azzarà, pur avendo ottenuto il consenso dai Paviglianiti alla formazione della lista, pretende l'esclusività (AZZARA' Rosario: no, patti chiari!.si questo...non ci possono essere due "si"...Saro ha detto che non ci possono essere due "si")

Le parole di Azzarà sarebbero riferite alla scarsa coesione esistente in seno alla cosca ed in particolare alla diversità di opinioni di Angelo e Settimo Paviglianiti i quali, in ogni tornata elettorale, non sono mai stati pienamente concordi nell'individuare il candidato di riferimento della cosca. L'influenza che la cosca esercita sulla libera espressione del diritto al voto è tale che i dissidi esistenti in seno alla famiglia Paviglianiti sono destinati a condizionare la formazione delle stesse liste elettorali da parte dei candidati sindaco: dalle conversazioni ambientali emerge come la mancata candidatura di Azzarà sia da ricondursi ad una divergenza di opinioni in seno alla cosca in ordine ai candidati da sostenere.

Dall'intercettazione del 19 dicembre 2014 si evince che Saro Azzarà godesse dell'appoggio di Angelo Paviglianiti, ma non di Settimo Paviglianiti (AZZARA ':...e allora quando, ti stavo dicendo...inc... a un certo punto ho saputo "Azzarà non lo vogliono"... che Settimo era contrario a me ....gli ho detto io " mi fa piacere... " gli ho detto io (ride); MANGIOLA: (ride) meglio!; AZZARA ': e che Angelo era a favore, ...inc...con la macchina e sono andato!; MANGIOLA: ho perso ...perchè pure ali 'epoca mi....inc...con Palmino (ride); AZZARA':(ride) ...inc...quando sono andato a trovare Angelo , c'è suo figlio che lavora qua ...che è un bravo ragazzo ; MANGJOU :no....garbatissimo; AZZARA ': va bene; MANGIOLA:garbato; AZZARA ':Piglia e gli ho detto io "Angelo, mi devi fare il cazzo del favore ...di me non ti devi interessare (ride), anzi, se puoi dire -ma chi cazzo è questo qui- ... "; MANGIOLA :è meglio!; AZZARA':"- ....ma chi lo vuole , ma da dove è venuto, da dove è spuntato"; MANGIOLA:mi fai un favore, • AZZARA ':gli ho detto "mi fai un grande favore" gli ho detto io .....mi guarda ...disse "No, voi siete Don Saro la persona più ...inc.. "... "no no no, tu devi parlare male.....inc.. fammi...inc ...fammi il favore" ... "certo! se tu mi vuoi bene" gli ho detto "devi parlare male çli

Un altro soggetto, Giuseppe Falcone, fa espliciti riferimento al clima di terrore che si respirava all'epoca in cui Giacomo Falcone, zio di Giuseppe, ricopriva la carica di assessore del Comune di San Lorenzo e di seguito ad alcuni fatti di sangue che hanno scosso la comunità politica laurentina, come il tentato omicidio di Francesco Saverio Zuccalà (FALCONE:...poi sai tu...non ho finito di parlarti di mio zio Giacomo... era assessore...ad un certo punto c'èra una situazione ...che infatti poi ali 'epoca hanno sparato il sindaco di allora, lo hanno ferito quà...a coso, a Zuccalà...ci siamo riuniti là all'Oasi...dice "sapete così e così... c'è questa cosa...si, ho due scelte... che se firmo, rischio che mi arrestano...se non firmo, non so come va a finire ... "gli ho detto io "zio, sai che ti dico?...dimettiti!" ...gli ho detto io "sai che ti dico? dimettiti!"...dice "ma..."..."non hai alternativa... siete usati?...dimettiti!"...i tempi erano quelli che erano... infatti, dopo neanche un mese hanno sparato a Zuccalà... hai capito? dico... allora questa è la situazione!).

L'attività tecnica svolta dai Carabinieri avrebbe comprovato come le divergenze tra Angelo e Settimo Paviglianiti abbiano influito in occasione delle consultazioni amministrative del 2014, impedendo il formarsi di una lista di candidati gradita ad entrambi e confermando, quindi, il peso criminale che gli stessi hanno nel comune di San Lorenzo. Infatti, Sarò Azzarà, nei giorni che lo hanno visto impegnato nella redazione della lista di candidati, si è accertato prendere contatti con Angelo Paviglianiti, che si ritiene avere incontrato il 19.04.2014 in contrada San Fantino del comune di San Lorenzo (RC), e con Settimo Paviglianiti il 26.05.2014 nelle adiacenze del Lido "la Cubana" sito sul Lungomare di Marina di San Lorenzo, così come documentato anche dal servizio di osservazione da parte dei militari.

Azzarà già tempo prima avrebbe confidato il suo intendimento di avvicinare Settimo Paviglianiti a Palmino Mangiola. E' una conversazione del maggio 2014, durante la quale, dovendo stilare definitivamente la liste dei candidati, Azzarà e Mangiola programmano un prossimo incontro con Angelo, Settimo e Natale PAVIGLIANITI, ovvero con coloro che attualmente è emerso condividere la gestione dei traffici illeciti della cosca: la simultaneità dell'incontro, od ancor meglio fa necessità di confrontarsi con ciascuno di essi, è da ricercare proprio nei dissidi esistenti in seno alla stessa famiglia Paviglianiti e che si ritiene siano stati alla base della mancata presentazione delle liste (AZZARA ': se vuoi andiamo insieme ...cioè o li inviti qua ...uno alla volta, tutti e tre in una volta...patti chiari amicizia lunga; MANGIOLA: tu parli singolarmente ora.,.. loro ...poi viene e mi raggiunge questo e vediamo, poi voglio , ora parlo con Settimo e vado a trovarlo , a Se..., vedo quello che mi dice Settimo; AZZARA': (sospira) io nei casini non mi voglio mettere ah?; MANGIOLA: nei casini?, quali casini, casini.... o facciamo quello (ndr fonetico Beby) ...inc... come se ti facciamo il programma noi e ti portiamo avanti ...).

Dal copioso materiale investigativo raccolto sarebbe emerso quindi come la mancata candidatura di Azzarà, nonostante gli iniziali proclami di quest'ultimo, sia riconducibile all'osteggiamento opposto dalla cosca Paviglianiti i cui esponenti è emerso aver da sempre ricoperto un ruolo fondamentale già in sede di formazione delle liste elettorali. Nel luglio 2014, Azzarà riferisce a un uomo non identificato circa le minacce rivolte dalla cosca Paviglianiti e di cui sarebbe stato vittima (Santo: come mai non ti è venuta la fantasia?; AZZARA ': eh eh così, così.... poi mi hanno mandato a dire di non candidarmi...la 'ndrangheta!; Santo: eh; AZZARA ': "ah si - gli ho detto io - e che prendo ordini dall'uno e dall'altro io?...inc...guarda, sino ad ora avevo intenzione di non candidarmi, ora mi candido!...e faccio i comizi gridando ... "...poi sono andato a trovare il nipote quà sotto e c'era ...inc...Manglaviti, no?che già aveva...inc...che non si può candidare...inc...e mi ...inc... nel locale là...è arrivato Giovanni...inc...Giovanni, mi sono alzato. gli ho detto "Giovanni, è inutile che ti vai ruffianando con l'uno e con l'altro perchè il sindaco quà lo.faccio io!... "...mi sono avvicinato ...inc...a/ mafioso quà sotto..."; Santo: si: AZZARA ':...e gli ho detto io " e faccio comi... - gli ho detto io....gli ho detto io - tu hai mandato a dire che non vuoi che mi candido - gli ho detto io - io per dispetto mi candido ora e dirò che sono stato minacciato a non candidarmi e io mi sono candidato apposta..."...'(ride)..."io? io non so niente - mi ha detto - non voglio sapere niente..." mi ha • detta...(ride)... "e cazzo " ho detto io nella mia mente ...)

Azzarà, nonostante le virtù di cui si ammanta, sarebbe consapevole che il suo futuro politico passi attraverso il consenso della cosca Paviglianiti e, in una conversazione con un uomo, Giuseppe Giannetto, riferisce di avere discusso della sua candidatura con Settimo Paviglianiti presso il lido "la Cubana" e di avere lì incontrato Giovanni Manglaviti che aveva manifestato il proposito di candidarsi anch'egli (AZZARA': ed allora c'era uno, un fratello in disaccordo e l'altro fratello in accordo...appena ho saputo queste cose quà, mi hanno portato da lui... "ma si..." gli ho detto io...per ...inc...; GIANNETTO: te l'ho detto io...; AZZARA': ...e quando io sono passato a prendermi il caffè, dice "non ti candidare, non ti candidare, non ci provare ...inc... "...."No...inc... - gli ho detto io - parliamoci chiaro, se per caso io esco pazzo e mi candido, tu sai che devi dire? e chi cazzo è questo ...inc...? questo pezzo di merda...inc... "; GIANNETTO: (ride); AZZARA': (ride)... "no, che stai..."..."si si, non ti preoccupare, che me la vedo... io, non ti preoccupare ...tu devi andare contro di me..."; GIANNETTO: (ride); AZZA.RA': "...e questo di Melito che vuole nel comune di San Lorenzo?" ..." tu devi parlare male di me"...figurati che poi c'era quello che si voleva portare, che poi non si è potuto portare, poi ha portato ad un altro...inc...il cognato di...inc..., il medico Manglaviti, no?; GIANNETTO: uh...Giovanni; AZZARA': ed è venuto a mare...io ero al bar da Settimo,che è ...che è un ...inc... 'ndranghetista a mare...appena l'ho visto, gli ho detto io...inc...gli . ho detto "è inutile che ruffianii con l'uno e con l'altro, tu il sindaco non lo fai, lo faccio io il sindaco!'?)".