Ecco come funziona il tribunale della 'ndrangheta

giustizia600di Claudio Cordova - Il Tribunale della 'ndrangheta. Le risultanze investigative contenute nel procedimento "Mandamento Jonico" mostrerebbero come all'interno della organizzazione, la giustizia venga gestita da un organo collegiale definito dagli stessi indagati come Tribunale. Esistenza ed operatività di tale struttura emerge chiaramente dalla vicenda riguardante Francesco Gattuso "Ciccillo", uomo forte dei clan, il quale si era reso responsabile di una "trascuranza" consistita nell'aver condotto in una riunione di 'ndrangheta, tenutasi in epoca di poco antecedente al maggio 2008, un soggetto non affiliato, violando così il principio di segretezza dell'organizzazione: per tale ragione era stato sottoposto al giudizio del Tribunale della 'ndrangheta composto, per l'occasione, anche da alcuni appartenenti alla Provincia, l'organo sovraordinato alla 'ndrangheta militare.

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Tracce particolarmente significative dell'esistenza di Tribunali della 'ndrangheta ed in generale di una giustizia amministrata all'interno dell'organizzazione si traggono dalla sentenza emessa il 19.6.1968 dalla Corte di Assise di Appello di Catanzaro che aveva accertato che il 14.5.1961 in contrada Brancati di San Luca (RC), durante una riunione della Onorata Società, era stato commesso un omicidio. Le indagini avevano permesso di stabilire che tale riunione, oltre ad avere la finalità di eleggere un capo della Società Minore, aveva ancora prima ad oggetto l'individuazione del responsabile di un furto di ovini in danno di un pastore di Natile di Careri del quale erano accusati i due contendenti alla carica della Società Minore, tali Pizzata e Ficara, tanto che «... l'argomento del furto non era fine a se stesso ma era funzionale e strumentale rispetto all'argomento più importante: quello della dignità di capo»660. In motivazione emergeva, quindi, la correlazione tra gli abigeati ed il problema della nomina del capo della Società Minore, laddove l'individuazione del responsabile del furto, tra Ficara e Pizzata che si accusavano vicendevolmente, sarebbe stato motivo per l'uno o per l'altro della mancanza del requisito della dignità di capo della Società Minore. Per converso la possibilità di contestare all'uno od all'altro il furto evidenziava la presenza di ferree regole sociali, altre rispetto a quelle cui si conforma la società civile, relative sia alla esistenza di una gerarchia cui ognuno doveva rispondere, sia di una giustizia amministrata all'interno della malavita.

Tale problema, che investiva quindi quello di chi era degno di ricoprire la carica di capo della Società Minore, era stato deferito all'assemblea. In particolare «... se il Pizzata fu l'autore del furto non si vede quale legittimazione potesse avere il Ficara di intervenire presso di lui, per costringerlo alla restituzione delle bestie rubate se non quella che allo stesso Ficara, derivava dalla sua dignità di capo dell'onorata società. Se il Pizzata non fu l'autore del furto l'intervento del Ficara è spiegabile soltanto secondo la prospettiva di creare artificiosamente lo spunto per l'affermazione della sua autorità di capo sul giovane ribelle che coltivava l'ambizione di detronizzarlo e di collocarsi in sua vece alla guida della società minore. Il Ficara non aveva nessuna qualificazione, secondo le regole del vivere civile, per amministrare una sua giustizia privata stabilendo se un qualsiasi Pizzata si era reso responsabile di un furto che non lo riguardava affatto. Se poi fosse vero  che fu il Pizzata a commettere il furto, l'iniziativa del Ficara rimane sempre ancorata alla sua dignità di capo della malavita: il furto era stato commesso da un affiliato senza il consenso del capo ed a profitto esclusivo del suo autore, con evidente violazione delle regole societarie. Soltanto per questa via si spiega che il problema fosse stato deferito all'assemblea della malavita dal Ficara, che si presentò alla riunione confortato dall'intervento di suoi fedelissimi, mentre Sebastiano Pizzata considerò l'assemblea come la sede più adatta per contestare al Ficara l'infamia del suo comportamento in favore del derubato e per ottenere la sua detronizzazione ... omissis ...». Anche i rilievi eseguiti dalla polizia giudiziaria fanno emergere come in contrada Brancati quel giorno si era svolto un giudizio a carico di un affiliato: dagli atti del sopralluogo infatti emerge che «... gli intervenuti avevano preso posto sulle pietre dopo averle collocate a semicerchio», ed ancora «La grande pietra, dal prospetto quasi levigato con innumerevoli segni - remoti e recenti - di esercitazioni con armi lunghe e corte da fuoco, stava da tempo eretta a ridosso della montagna a simbolo di testimonianza di attività illecita clandestina ... omissis ... le venti grosse pietre disposte a cerchio ad un lato dello spiazzo e le altre tre consimili pietre collocate dalla parte opposta, completano la scenografia ...». Conclusivamente dalla sentenza in trattazione: «Altro aspetto ...» che emergeva ed «... a più alto contenuto di pericolosità sociale, è quello che si concreta nell'applicazione di feroci sanzioni penali - di norma la pena capitale - per gli associati che si rendano autori di violazione dei principi e delle regole della malavita»661. In tale sentenza vi sono tutti gli elementi – un consesso di persone chiamate a giudicare, una contestazione (il furto), lo svolgimento di un processo e l'applicazione di una sanzione - per affermare che già allora vi era un organo che esercitava una funzione di carattere giurisdizionale.

Ma, in epoca assai più recente, è il cosiddetto "Manoscritto Chilà", sulle "regole della Santa" a fornire ampi riferimenti alla tematica dell'amministrazione della giustizia nell'ambito della 'ndrangheta. Le «regole della Santa», di cui si riporta il testo rispettando l'originale veste grafica, sono le seguenti:

«(REGOLE DI SANTA)

D: DA CHI E' FORMATA LA SANTA?

R: DAL CAPO SANTISTA SOTTOCAPO SANTISTA A DESTRA MASTRO DI

CONTROLLO A SINISTRA E SCORTA DISTACCATA DIETRO LE SPALLE D: QUANTO E' NATO IL PRIMO SANTISTA?

R: E NATO IL GIORO DELLA NASCITA DEL NOSTRO SANTO CRISTO

D: QUANDO E STATO SANTIZZATO IL PRIMO SANTIS

R: IL 25 DICEMBRE QUANDO IL SANTO CRISTO E NATO IO SONO STATO

SANTIZZATO

D: PER MEZZO DI CHE COSA DIMOSTRATE DI ESSERE UN SANTISTA?

R: PER MEZZO DI UNA CROCE DIETRO LA SPALLA DESTRA CHE IL CAPO SANTISTA ME LA DATA IO L'O' ACCETTATA E TUTTA LA SANTA CORONA ME LA CONFERMATA

D:DI QUANTI SANTISTI E FORMATO IL CONSIGLIO LOCALE?

R: E FORMATO DI 9 SANTISTA

D: DI QUANTI LOCALI E FORMATO L'ALTRO CONSIGLI (DIRETTIVO) GENERALE?

R: E FORMATO DI 5 LOCALI

D: CHE COSA RAPPRESENTA IL CAPO SANTISTA?

R: RAPPRESENTA IL CAPO GIUDICE SUPREMO CHE DAL SUO GIUDIZIO PROPONE E DA QUELLO DI TUTTI I SUOI GIUDICI DISPONE E IMPRATISCE REGOLE SANTE GRAZIE E PRESCRIZIONI SEVERE PER TUTTI I LOCALI CHE VOGLIONO STARE AL GIUDIZIO DELLALTO CONSIGLIO GENERALE

D: CON QUALI VINCOLI VI ANNO SANTIZZATO?

R: CON VINCOLO DI NON TRADIRE LA FEDE E LE PRESCRIZIONI DI QUESTO CORPO DI SANTA FORMATA ALTRIMENTI GIUDICATO DISTACCATO E RISCACCIATO IN OGNI PUNTO CHE DI QUEST ALTO CONSIGLIO SARAI SEGNALATO».

Emerge chiaramente l'esistenza di due distinti organi definiti come «Consiglio locale», formato da 9 Santisti, e «Consiglio direttivo Generale», formato da 5 Locali. Il «Consiglio locale» formato da 9 Santisti, non può che essere costituito all'interno della Locale di 'ndrangheta posto che, solo per il secondo, il «Consiglio direttivo Generale», vi è l'esplicita indicazione che è costituito da 5 Locali. Sul punto va ancora precisato che nelle «regole della Santa» - di seguito alla parte dedicata al consiglio locale e direttivo generale – viene affrontato, con l'efficace sintesi tipica della dialettica mafiosa, il tema dell'amministrazione della giustizia tant'è che - con riferimento al «Capo Santista» - si dice: «RAPPRESENTA IL CAPO GIUDICE SUPREMO CHE DAL SUO GIUDIZIO PROPONE E DA QUELLO DI TUTTI I SUOI GIUDICI DISPONE / E IMPRATISCE REGOLE SANTE GRAZIE E PRESCRIZIONI SEVERE PER TUTTI I LOCALI CHE VOGLIONO STARE AL GIUDIZIO DELL'ALTO CONSIGLIO GENERALE». La formula appena riportata a ben vedere contiene un duplice riferimento: al Consiglio Locale cui va collegat la prima parte dello scritto ove si dice che «RAPPRESENTA IL CAPO GIUDICE SUPREMO CHE DAL SUO GIUDIZIO PROPONE E DA QUELLO DI TUTTI I SUOI GIUDICI DISPONE...» ed al Consiglio direttivo Generale cui va riferita la seconda parte dello scritto ove emerge che «... IMPRATISCE REGOLE SANTE GRAZIE E PRESCRIZIONI SEVERE PER TUTTI I LOCALI CHE VOGLIONO STARE AL GIUDIZIO DELL'ALTO CONSIGLIO GENERALE». È evidente quindi che i due organi indicati sono deputati all'amministrazione della giustizia nell'ambito dell'organizzazione a vari livelli. Il «Capo Santista» costituisce «capo giudice supremo» - espressione che individua una ulteriore carica - che ha un potere propositivo del giudizio «... che dal suo giudizio propone ...» potendo quindi azionare il «Consiglio locale» deputato alla valutazione delle condotte censurabili dell'affiliato le quali sono sottoposte al vaglio di «... tutti i suoi giudici ...»: riferimento questo che sottolinea la collegialità della decisione che viene assunta appunto in un consesso formato da nove Santisti. Dalla seconda parte della formula emerge che il Consiglio Generale «IMPRATISCE REGOLE SANTE GRAZIE E PRESCRIZIONI SEVERE» a carico delle strutture di base della 'ndrangheta, ovvero le Locali, «CHE VOGLIONO STARE AL GIUDIZIO DELL'ALTO CONSIGLIO GENERALE». Ma non solo: il giudizio del Consiglio generale opera, come si comprende dal successivo tratto, anche a carico dei Santisti che hanno tradito «LA FEDE E LE PRESCRIZIONI DI QUESTO CORPO DI SANTA FORMATA».

Dal manoscritto Chilà si trae che, nell'ambito della 'ndrangheta, esistono almeno due organi, il Consiglio Locale, che ha sicuramente carattere "giurisdizionale" ed opera giudizi a carico degli affiliati che hanno violato le regole dell'organizzazione ed il Consiglio Generale che ha anche un carattere "giurisdizionale" potendo impartire «REGOLE SANTE GRAZIE E PRESCRIZIONI SEVERE» sia a carico di affiliati che di Locali: quindi i cinque Locali riuniti svolgono anche funzioni di indirizzo e coordinamento tra di loro e verso chi si sottopone al loro giudizio.

Quelle relative al "tribunale della 'ndrangheta" sono evidenze che il decreto di fermo firmato dai pm della Dda Antonio De Bernardo, Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo riprende anche dall'inchiesta "Crimine", che ha sancito l'unitarietà della 'ndrangheta, da cui emerge che le colpe – ovvero le violazioni del «... codice ...»665 che un affiliato può commettere - «... verosimilmente, si suddividono in:

- Trascuranze: sono infrazioni di lieve entità.

- Sbagli: sono sanzioni di maggiore entità che possono essere punite anche con la morte. Tra questi i più importanti:

(1). tragedia termine con cui si intende l'attività di uno 'ndranghetista che per fini personali, pone in essere condotte tali da far ricadere le proprie colpe sugli altri affiliati o a causa del suo comportamento determina faide interne o guerre con altri clan.

(2). macchia d'onore si intende una condotta posta in essere dall'affiliato o da uno dei congiunti, che causa come conseguenza la perdita dell'onorabilà personale dell'affiliato, tanto da essere ritenuto indegno di continuare a far parte dell'organizzazione.

(3). infamità, quando l'affiliato tradisce e rinnega i principi fondamentali su cui si basa l'organizzazione criminale, viene meno al patto di fratellanza non aiutando ovvero denunciando i propri compagni, e al vincolo di omertà svelando funzionamento e dinamiche dell'organizzazione»666.

Le azioni sanzionatorie – che evidentemente conseguono alle indicate colpe possono essere così suddivise: distaccare, fermare, spogliare ed uccidere un affiliato. Tali sanzioni sono graduate in relazione alla gravità della condotta contestata all'intraneo secondo le due macro categorie sopra indicate. Altra categoria che deve prendersi in esame è quella del soggetto attivo. Conclusivamente un affiliato può trovarsi in una delle seguenti condizioni: attivo, distaccato, fermato e spogliato. Tra colpe e sanzioni indicate esiste un nesso di causalità, che ne conferma l'esistenza nei termini di cui si parla, come emerge da una serie di intercettazioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia. L'esistenza di un vero e proprio tribunale della 'ndrangheta, infatti, viene sostenuta dalla Dda anche sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Maviglia, ma anche dalle conversazioni del boss Peppe Pelle "Gambazza" con i suoi sodali. Affermazioni in cui si parla di "distaccamenti", "infamità", "macchie". Tutto, ovviamente, secondo il presunto codice d'onore dei clan. Le condizioni in cui può trovarsi un affiliato (distaccato, fermato e spogliato), posto che conseguono a comportamenti in violazione del «... codice ...», assumono evidentemente un carattere sanzionatorio.

L'indagine "Mandamento Jonico" vuole dunque ricostruire che la 'ndrangheta è dotata di un apparato giurisdizionale nell'ambito del quale sono stati individuati due organi a composizione collegiale indicati nel Consiglio Locale e nel Consiglio direttivo Generale che esercitano la giurisdizione a carico di affiliati e Locali; che i giudizi si instaurano in conseguenza di comportamenti degli affiliati tenuti in violazioni delle regole dell'organizzazione che sono suddivise in due grandi categorie, le Trascuranze e gli Sbagli; che a seguito dei giudizi dei Tribunali della 'ndrangheta possono essere comminate agli affiliati una serie di sanzioni corrispondenti all'essere distaccato, fermato, spogliato ed ucciso.

Tema centrale dell'apparato giurisdizionale di cui è dotata la 'ndrangheta, è quello delle faide, degli atti d'accusa e delle sanzioni.

La tematica delle faide è stata ampiamente trattata nell'ambito delle sentenza della Assise di Reggio Calabria emessa il 19.06.2000 e della Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria emessa il 9.11.2002 nell'ambito del processo "Primavera" che ha riguardato la faida di Locri. Nella sentenza della Corte di Assise di Appello si analizza l'evoluzione del concetto di faida: «... si ha la precisa dimostrazione che la faida costituisce un peculiare, ben noto, fenomeno mafioso così ricorrente che sono previsti dal codice comportamentale della "onorata società", ambiti soggettivi ed oggettivi nei quali essa può trovare risoluzione», finanche ad arrivare alla uccisione di soggetti ed alla sospensione/chiusura della Locale interessata. «Il Fonti Francesco, nel rammentare che il perno territoriale della 'ndrangheta è San Luca, che poi San Luca sarebbe Polsi più precisamente, dove ogni anno si tiene ... una riunione, precisa che in quell'occasione tutti i componenti dei locali venivano convocati dalla società di cui facevano parte per ... affrontare anche discorsi di contrasti fra famiglie nello stesso locale, si cercava di appianare dove si poteva appianare. Se invece la faida scoppiava durante l'anno San Luca mandava sempre un suo rappresentante sul posto per cercare di comporre nel possibile la faida ... parlando sia con il capo componente di una famiglia, sia con l'altro componente dell'altra famiglia, cercando sempre di capire quello che sta succedendo e per cercare in tutti i modi di mettere la pace, cioè di evitare che ci possano essere grossi spargimenti di sangue, guerre interne, le faide .... Poi questo rappresentante torna a San Luca, dice l'esito della sua indagine e, se ci sono i presupposti per poter convocare assieme le parti e vedere di arrivare a una pacificazione, si tenta, altrimenti San Luca non è che può fare guerra a queste 'ndrine, prende atto di questo, al limite sospende il locale e si fa la faida ... Ecco, la funzione che ha anche la società di San Luca... Si vuole qui dire che in quella organizzazione mafiosa, che certamente è la "onorata società'", la "formazione" della faida conferisce a quest'ultima riconosciuto momento, patologico quanto si voglia, del suo atteggiarsi secondo metodi similari. Nella stessa previsione di una disciplina, rozza ma essenziale, della faida sta la (ulteriore) legittimazione mafiosa delle parti che la combattono; a ben vedere le 'ndrine in lotta "ripetono" la loro mafiosità dall'organismo sovraordinato che si erge ad arbitro e mediatore. E' senz'altro aberrante dovere applicare principi di dottrina dello Stato alla 'ndrangheta ma, tant'è, questa è la sua struttura e occorre prenderne atto. Non possono nutrirsi dubbi sul fatto che la faida presupponga un organismo associativo, così come che la sua attuazione manifesti la estrinsecazione del metodo mafioso. Da tutto quanto sin qui detto scaturisce che, laddove si individui una faida, le rispettive fonti cui imputarla concretizzano consorzi scellerati ex art. 416 bis c.p. In definitiva deve affermarsi che chi ingaggia una faida è già inserito nel contesto della 'ndrangheta prima di tutto perché dispone di una organizzazione. Sarebbe impensabile uno scontro che avesse in un singolo, o in una coppia di soggetti, una delle parti in lotta».

Le risultanze investigative mettono in evidenza che le accuse – conseguenti a manchevoli comportamenti degli affiliati - potevano essere giudicati sia all'interno della Locale di appartenenza che da «... cinque locali ...». Dunque, dalle intercettazioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia emerge che la 'ndrangheta è dotata di un apparato giurisdizionale articolato almeno in tre livelli di cui uno a livello di Locale indicato come Consiglio Locale, uno costituito da cinque Locali indicato come Consiglio direttivo generale ed uno a livello dell'organo di vertice Provincia; che i giudizi vengono instaurati a seguito di un atto di accusa a carico di un affiliato che ha tenuto un comportamento manchevole del «codice» d'onore od anche di una articolazione; che i comportamenti manchevoli dell'affiliato, indicati come colpe, sono suddivisi nelle due macro categorie delle Trascuranze e degli Sbagli; che gli atti di accusa a carico di un affiliato posso essere mossi dai componenti della Locale di appartenenza, di cinque Locali e della Provincia a seconda di quanta parte dell'organizzazione coinvolga il problema da affrontare nonché sollecitati dagli organi di più basso livello verso quelli superiori; che gli atti di accusa possono comportare l'applicazione di sanzioni a carico di singoli affiliati – consistenti nel distaccare, fermare, spogliare od uccidere l'interessato - o di articolazioni della 'ndrangheta (come il caso della chiusura/sospensione di una Locale); chela chiusura e (ri)apertura di una articolazione della 'ndrangheta è decretata dalla Provincia e necessita dell'accordo di cinque Locali; che le articolazioni della 'ndrangheta possono essere aperte e quindi attive, fermate/bloccate/sospese (condizioni per la quale la struttura è criminalmente inattiva sia per problemi del Capo Locale che per altri motivi come la presenza di una faida) chiuse (sia perchè non autorizzate dal Locale principale di San Luca (RC) o perché decretato per qualche causa come una faida).

Da ultimo, assai interessante, cosa scoprono il 4 novembre del 2008 i Carabinieri della Compagnia di Locri nell'ambito di una perquisizione nell'abitazione di Antonio Napoli. In quell'occasione viene ritrovato un quaderno manoscritto contenente una serie di regole di 'ndrangheta riportate, alla stregua del Manoscritto Chilà, sotto forma di dialogo (domanda/risposta). Con quest'ultimo il Manoscritto Napoli condivide anche teminologia e fomule rituali.

Il testo del Manoscritto Napoli, nella veste originale, è il seguente:

Trascrizione Frontespizio del manoscritto:

Sentinella

D'UMILTÀ

ARDORE

N'DRINA

MINORE

PIROCCHIA

N'DRINA

LAMPO STOMPU E SCIFULATA I MOLA SE LA FAVELLA NON MI

CUMPUNDI CUNTRASTU CU NON MI RISPUNDI

Trascrizione parte interna del manoscritto

Domanda Che cosa vi ha donato la società?

Risposta la società mi ha dotato di 7 belle cose

1° = UMILTA = X essere umile con i miei compagni

2° = FEDELTA = X essere Fedele con i miei compagni

3° = POLITICA = X parlare con i miei compagni

4° = FALSA POLITICA = Da usare con gli sbirri e con gli indegni riservando il nostro onore

5° = Un coltello = X difendere la mia persona e tutta l'intera società

6° = Uno specchio = per guardarmi le spalle

7° = E un rasoio X sfreggiare gli infami e gli indegni

Domanda Che cosa rappresenta un capo Giovane a circolo formato?

Risposta Un capo giovane a circolo Formato rappresenta un 2° Camorrista che oggi giudica e domani puo essere giudicato

Domanda Che cosa rappresenta un puntaiolo

Risposta Il puntaiolo rappresenta una madre d'umilta con in mano un libbretto di 17 e 50 paggine che piglia e ripiglia e sequestra la giocata e monta e smonta il picciotto di giornata

Domanda Che cosa rappresenta il picciotto di giornata?

Risposta rappresenta una farfalla d'umiltà che gira e riggira e ogni 24 ore si deve presentare al puntaiolo X portare novita e l'intera società

Domanda Che cose il picciotto?

Risposta Una sentinella d'umiltà che gira e riggira 24 su 24 X portare novita al corpo di societa

Domanda Quanto valiti?

Risposta quanto l'oro di tutta la francia visibbile e invisibbile

Domanda quanto pesate?

Risposta Come una piuma sparsa al vento in alto mare che nessun uomo e nessun re puo immacolate Come chiamare il posto in un

altro paese Buon vesperu Buon vesperu giustu a punti stu Bon vesperu passati X novita ca è arrivatu

nu picciottu francu libberi e in attivita se cumandi m'aviti a dari mi sentu prontu mi vi pozzu serviri

Domanda Che cosa avete ricevuto dalla società?

Risposta Un bacio e una stretta di mano + 2 dal Capo giovane

Domanda Perche + 2 dal Capo giovane Forse era + grosso o + malandrino

Risposta non era ne + grosso e ne + malandrino ma portava 2 cariche speciali

Domanda e che cariche erano forse cariche di paglia o di legno?

Risposta non erano ne di paglia e ne di legno ma erano 2 cariche speciali una inviolabile e una affermativa quella inviolabile sela tenne lui e quella affermativa la data a me

Domanda e lui come fa se quela affermativa la data a voi

Risposta Sapetelo bene che formando e sformando si acquista e si aggiusta la carica affermativa

Domanda e voi cosa avete dato alla societa?

Risposta un piccolo fiore e la societa è rimasta soddisfatta

Domanda quanto avete pagato X entrare in società

Risposta quante erano le prescrizioni del mio locale

Domanda e dove eravate?

Risposta in un giardino di rose e fiori dove si battezzano picciotti camorristi e giovani d'onore

Domanda e in quanti eravate

Risposta 5 + di 5 e non meno di 5

Domanda in quanti RAMI si divide la societa

Risposta In 5 RAMI

Domanda e quali sono?

Risposta Capo bastone, Contabile, Camorristi, picciotti, e giovani d'onore

Domanda Come si forma circolo di società

Risposta Bon vesperu siti pronti (Domanda) (Risposta) su di che a formare la società nel 1861 Peppino Montalbano Fece scoppiare una grande guerra sangue si è sparso e sangue si spargeva dove c'era una palla che girava fredda come il ghiaccio calda come il fuoco e umili come la seta la mia pancia e una tomba il mio petto e una Belata con parole d'umilta e formata  la società

Domanda da che cosa vi fate riconoscere che siete un picciotto?

Risposta dalla sperra alle mani e la favella in bovva

Domanda dove lo portate il vostro Capo di società

Risposta Sotto l'ascella sinistra come un campanello di rame che intima e rintima in ogni luogo

Domanda perchè intima e rintima in ogni luogo

Risposta perché in tutti i posti e riconosciuto

Domanda Giovanotto ricanusciti a famiglia i montalbanu

Risposta Si che la riconosco la sto servendo a la porto addosso

Domanda nel vostro paese esiste il tribbunale

Risposta nel mio paese esiste il tribunale la Corte d'assisi e tutto quello che voi volete riuscirete a trovare

Domanda dove e scritta la parola umilta?

Risposta Sotto l'albero della scienza dove dove vi e un crimine formato con 3 mazzi di fiori uno verde uno bianco e uno rosso e sotto quello Bian e nata una colomba e con essa e nata la parola umilta

Domanda e da dove proviene?

Risposta proviene da una ingenua donna che 3 uomini volevano fare innamorare ma lei ha giurato sopra il punto d'umilta che e meglio morire che tradire l'onorata Società

Domanda che cosè l'omertà?

Risposta l'omertà e la legge base dell onorata Società essa e l'opposto del arroganza e delle Cattive maniere ma aiuta gli uomini a vivere Domanda Come si forma un tribunale d'umiltà

Risposta Cu ma manu mi ritiru l'ordinanza e cu l'ATTA FORMU un Tribunali chi giu di cappellini diretta ca l'annu a regulari dal orienti spunta lu suli e nci dugnu u u bongiornu a societa cu parola dumilta e vuci i criminali e formatu u tribunali

Domanda CHE COSA RAPPRESENTA LA SOCIETA'

Risposta La società Rappresenta un altare maggiore con 24 candele +1 25 che accendono tutte uguali

Domanda Comu si passa a puliciata

Risposta Mi formu e mi trasformu comu sbirru d'umiltà e sequestru l'armaturi a st'onorata societa a nomi di tri Vecchi Cavaleri di spagna ossu mastrossu e carcagnossu consegnati sperri specchi e armentali stu fazzolettu iancu e na valiggia d'umiltà e servi X raccogliere le armi di questa onorata societa

Domanda Cu Cu staiu parlandu

Risposta Con un a statua di marmo

Domanda Come bene sapete o ...incomp... mi potete insegnare la statua di marmo non ha ne orecchie X sentire ne occhi X guardare ne bocca X parlare quindi vi impongo X la 1° e 2° volta con chi sto parlando

Risposta con una statua di marmo

Domanda come bene sapete la statua non ha bocca X parlare quindi vi impongo X la 1° 2° e 3° su i nostri antenati cavalieri di spagna fatemi grazia e contro grazia con chi ho l'onore di parlare

Risposta e io ha chi ho l'onore di rispondere

Domanda chi rappresentati da testa e pedi

Risposta i miei piedi sono una fibbia la mia pancia e una tomba il mio petto una balata onore in fronte e bocca sigillata

Domanda in quante parti si divide la societa

Risposta la sociata si divide in 3 parti società minore societa maggiore e tribunale D'umilta

Domanda Distaccatevi dalla Società minore Dal l'isola di Favignana son partito e a Montalbano mi sono distaccato e mi distacco e si

distaccano due vele del mio cuore una inviolabile e una in cerca di una societa maggiore porgo un bacio alla corona e un saluto al locale a canna liscia e a regola sociale mi distacco mi distacco

DOMANDA Come avete ringraziato la societa

RISPOSTA non tegnu lingua e modi mi pozzu ringrazi ari sta societa che con una manu mi ha preso e con l'altra a deliberato la mia persona franca libera e in attività se cumandi mi ndaviti a dari sugnu prontu mi vi pozzu serviri a vui e l'intera societa.

All'interno del Manoscritto Napoli  si fa riferimento alle Società, alla loro composizione a Circolo Formato, al Capo Giovane, al Puntaiolo, al Picciotto ed al Picciotto di giornata, a Cariche e Cariche Speciali, al Locale, al Battesimo di Picciotti, Camorristi e Giovani d'onore, al Capo Bastone, Contabile, Camorristi, picciotti, alle formule rituali di formazione di Società, al Capo Società, alla Famiglia di Montalbano (espressione sinonima di Onorata Società e 'ndrangheta), al Crimine, alla Omertà intesa «... quale legge base dell'Onorata Società» e che consiste nell'«opposto dell'arroganza e delle cattive maniere ma aiuta gli uomini a vivere», al concetto di attività – già illustrato sopra - quindi dell'essere attivo all'interno dell'organizzazione che impone all'affiliato di «... servire voi e l'intera società»: si tratta quindi di termini che attengono alla tematica della 'ndrangheta pura, riferendosi a tutte quelle emergenze investigative inerenti l'associazione mafiosa in sé. Dal Manoscritto Napoli, infine vanno presi in considerazione però altri passi che permettono di aggiungere chiarezza all'aspetto strutturale dell'organizzazione:

a. il primo è relativo alla articolazione tripartita della 'ndrangheta. Nel passo di interesse infatti emerge che «la società si divide in 3 parti, società minore societa maggiore e tribunale D'umilta», di cui l'ultima è quella che si interessa di esercitare la giurisdizione criminale, di cui si è ampiamente parlato sopra;

b. il secondo è relativo al fatto che anche i Tribunali della 'ndrangheta operano secondo lo schema del circolo formato quindi con la formazione della Società. Per come emerge dal manoscritto il Tribunale d'umiltà si forma «Cu ma manu mi ritiru l'ordinanza e cu l'ATTA FORMU un Tribunali chi giu di cappellini diretta ca l'annu a regulari dal orienti spunta lu suli e nci dugnu u u bongiornu a societa cu parola dumilta e vuci i criminali e formatu u tribunali»;

c. il terzo è il riferimento all'articolazione della Corona contenuto nella formula in cui viene sintetizzato il passaggio dalla Società Minore a quella Maggiore. Nel testo emerge infatti che dopo essere stato «distaccato» dalla Società Minore l'affiliato: « andando in cerca di una societa maggiore porgo un bacio alla Corona e un saluto al locale a canna liscia e a regola sociale mi distacco mi distacco».