Lo scandalo sessuale dei preti calabresi: chat e incontri con il gigolò Mangiacapra

chatpretedi Claudio Cordova - Un prete della Diocesi di Lamezia Terme avrebbe proposto un incontro sessuale durante un incontro diocesano. E' solo uno dei casi che il gigolò Francesco Mangiacapra sta raccontando: lo scandalo coinvolge preti di tutta Italia e, quindi, tocca anche la Calabria con diversi casi. Mangiacapra – avvocato che ha scelto di diventare uomo di piacere a pagamento – ha iniziato a raccontare le proprie esperienze nel libro "Il Numero Uno – Confessioni di un marchettaro".

Nella spirale del vizio, diversi sacerdoti calabresi.

Sembrano storie uscite da una canzone di Fabrizio De Andrè quelle che emergono dalle chat raccolte, nel corso di anni, dal gigolò Francesco Mangiacapra. Storie che aprono ulteriori squarci sullo stato attuale della chiesa cattolica italiana, sempre più travolta – nonostante il Papato di Francesco – da scandali di natura economica e affaristica, criminale, e, ovviamente, sessuale. In questo contesto si inseriscono le storie vissute da Mangiacapra: un panorama umano forse non del tutto inedito, ma di certo spietato e senza pudore. In tutta Italia, Mangiacapra avrebbe avuto incontri con oltre 80 preti: il fenomeno, quindi, sembra essere di proporzioni importanti e la Calabria non ne sarebbe esente. Le chat del gigolò, peraltro, sarebbero già all'attenzione delle varie Diocesi coinvolte, che dovrebbero ora prendere provvedimenti nei confronti dei sacerdoti, che, non solo avrebbero violato il principio di castità, ma lo avrebbero fatto pagando del denaro. Denaro a una persona adulta e che ha deciso, alcuni anni fa, di abbandonare la professione per scegliere questa strada (come spiega nel libro). Ma pur sempre denaro. Si va ben oltre il deficit di emotività che, da sempre, viene sollevato quando di mezzo ci sono preti – e quindi uomini – e il dogma cattolico della castità. Qui si parla di devianza, di degrado, che spinge poi i sacerdoti a non vivere la sessualità in maniera "sana" (pur infrangendo la "legge" cattolica), ma in maniera malata, deviata e finta perchè mercificata.

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chatprete3Il repertorio è simile: Mangiacapra e il prete di turno hanno un abboccamento tramite chat e da quel momento iniziano le prime battute allusive. E' spesso il prete a prendere l'iniziativa: "Ti scandalizza che mi piace giocare a sega?" chiede un prete del Cosentino, precisando "ci gioco tutti i giorni". Si passa poi alle video chat erotiche, in cui il prete di turno si mostra nudo, mentre si masturba: "Mi fai vedere il tuo giocattolo?" chiede uno. "Poi tu mi fai vedere il tuo?" risponde l'altro.

Il Dispaccio è entrato in possesso delle chat avute da Mangiacapra con i preti, da cui emerge uno spaccato di degrado e di solitudine da parte di diversi preti calabresi.

Lo stesso sacerdote del Cosentino, don G., dopo le video chat erotiche, avrebbe proposto a Mangiacapra incontri gay, finalizzati non soltanto al sesso, ma anche a una relazione più seria e duratura. Fa anche scenate di gelosia, pensando che Mangiacapra potesse avere una relazione con qualche altro uomo. Un altro sacerdote, sempre della provincia di Cosenza, don G., ammette tramite Facebook di avere rapporti omosessuali, pur essendo un prelato, specificando che la sua condotta non è occasionale o saltuaria, ma reiterata e consapevole: "Hai un bel c...." si legge in una delle chat.

Le chat sono tutte dello stesso tenore: ci si provoca, prima allusivamente, poi in maniera più spinta, anche con foto. E si commenta. Si commenta su pratiche sessuali, ma anche su dimensioni ed esperienze.

chatprete4C'è poi il prete della Diocesi di Lamezia Terme, don A., che inizia in maniera tenera: "Volevo un bacio...".Ma, ben presto, la discussione diviene più spinta: "Hai voglia di me?" si chiedono i due vicendevolmente. "Cosa mi fai?" chiede il prete. Poi, fuori città per alcuni giorni per un convegno di natura religiosa, prova a organizzare un incontro in albergo con Mangiacapra. Il prete fornisce il nome dell'albergo e il piano della stanza: "Non fermano giù, puoi salire" dice al gigolò. Tutto, ovviamente, nel mezzo di una conversazione che da allusiva (i due concordano di giocare "al medico") e ben presto passano allo scambio di foto di nudo, con particolare riguardo alle parti genitali.

"Hai mai fatto sesso con uomini?" chiede un parroco della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, don G.. "Ti piacerebbe farlo con me?" "Magari" risponde il gigolò Mangiacapra, "anche io, mi piaci" replica il prete. La conversazione è un crescendo e anche i termini sono sempre più volgari: "Sei att o pass?" chiede il prete. Attivo o passivo, la domanda per scoprire il tipo di pratiche sessuali preferite. Il sogno del prete è di dormire insieme in canonica: "Sei mio" dice ancora il sacerdote don G.. E così il prete del Reggino chiede a Mangiacapra di attivare una video chat per masturbarsi in camera. Ma senza indugiare: "Che poi devo scappare che ho un funerale".