#SeiTuLaMiaCestà

amministrazionefalcomatacestinidi Isidoro Malvarosa - Mi arriva tra capo e collo, nel sonnacchioso post pranzo del venerdì di un maggio insolitamente tiepido, la foto che segna l'inizio – o la fine – di una nuova epoca storica. Una delle foto che diventeranno simbolo del decennio: come si viveva a Reggio Calabria nel secondo decennio del XXI secolo.

Arriva direttamente dalla pagina Facebook del Sindaco, Giuseppe Falcomatà, ritrae lui e altri componenti della Giunta e del Consiglio della città che amministra, sorridenti in posa davanti ad alcuni cestini per la raccolta dei rifiuti.

Arriva senza prima presentarsi, entra a gamba tesa, e come tutti gli eventi epocali è devastante e inaspettata. È un'immagine che ti risveglia, così reale che quasi stenti a crederci. Ti stropicci gli occhi e pensi: no non è possibile, forse mi sono già addormentato e sto sognando. Non può essere successo davvero.

Invece ti sbagli.

Il Sindaco e i Consiglieri, i rappresentanti della tua città, sono davanti a te, soddisfatti, ti presentano "i nuovi cestini con posacenere per la raccolta dei rifiuti sul Lungomare" che "progressivamente verranno installati in tutta la città".

Stai assistendo in diretta ad un evento storico, un giorno potrai dire tronfio "io c'ero".

Una foto che diventa immediatamente un'icona pop, una sintesi, uno scatto generazionale. È più rappresentativa del paniere ISTAT, manda in pensione i manuali di economia, fa impallidire storici, antropologi, meridionalisti ed evoluzionisti.

Come la foto del bacio tra il marinaio e l'infermiera a Time Square o quella di piazza Tienanmen, è la rappresentazione di un periodo storico.

Quello nel quale nostro malgrado viviamo.

Il Sindaco che ci spiega che "i cestini sono funzionali alla pulizia della città" (ma dai?), "garantiscono il ripristino del decoro urbano" e che "tocca a tutti noi preservarlo e averne cura".

Effettivamente a molti cittadini di Reggio Calabria tocca spiegarlo.

Perché dietro questo scatto c'è, da una parte la spettacolarizzazione della normalità da parte degli amministratori:"Ragazzi sono arrivati i cestini per la spazzatura, mettiamoci in posa e postiamo la foto su Facebook"; e dall'altra lo scarso senso civico dei reggini:

---Allora, queste cose qui, questi contenitori, li vedete?, questi affari, questi marchingegni, servono per buttarci dentro le cartacce, i fazzoletti sporchi, i pacchi di sigarette, insomma tutto quello che non vi serve. Sì, insomma, i rifiuti. Non è pazzesco? È un'invenzione assurda. Da oggi non dovrete più tenerle in tasca e aspettare di arrivare a casa o peggio buttarle per terra---

È un quadro perfetto.

La sintesi del rapporto tra Primo cittadino e cittadini, e tra questi e l'ambiente che li circonda.

Superato il disorientamento iniziale, guardavo la foto e non riuscivo a smettere di ridere.

Ridevo, ma forse avrei dovuto piangere.

Perché davvero ancora non riesco a capire se è peggio mettersi in posa con dei cestini, festeggiare la normalità o essere trattato come un cittadino troglodita.

E mi chiedo come e quando siamo arrivati a tanto.

E mi dico che forse, questo trattamento, ce lo siamo meritato.