Asp Reggio, La psichiatria è un servizio, non può essere un arbitrio del Dsm

Riceviamo e pubblichiamo:

I Parenti degli ospiti della Comunità Alloggio C, in relazione alle vicende che hanno caratterizzato la gestione della Psichiatria nel territorio dell'ASP 5, si sono riuniti presso la nuova sede della Struttura ai fini di effettuare ogni opportuno approfondimento in merito alla riorganizzazione delle strutture residenziali alternative nell'ASP 5 . Hanno deciso di costituire un Comitato permanente.

Si è pertanto rimarcato come il lentissimo processo di riorganizzazione delle strutture psichiatriche, iniziato nel 2011 e ben lungi dall'essere concluso, presenta una serie di disfunzioni ed illogicità di gestione da parte dell'Ente pubblico che, se non rimosse, rischiano di far si che la riorganizzazione diventi solo una sorta di omologazione agli standard regionali e verso livelli qualitativi inferiori, non un riassetto funzionale ai bisogni dell'utenza in linea con la normativa nazionale e quindi con i cardini della legge "Basaglia" .

L'esperienza di Reggio Calabria realizzatasi nel 1990 in seguito alla chiusura dell'Ospedale Psichiatrico traeva le proprie origini dal quadro normativo della Regione Calabria, fortemente voluto dagli Assessori Trento e Di Marco. Quadro che, coerentemente alla legge nazionale, metteva in primo piano gli aspetti legati alla funzione riabilitativa delle strutture, tanto che prevedeva per ogni modulo di 20 utenti la presenza di ben 11 operatori ( educatori, istruttori, coordinatore) addetti alla riabilitazione. E se tale quadro normativo fu, sostanzialmente e sin dall'inizio, in larga parte disatteso dall'azienda sanitaria per interessi oscuri che certo non hanno nulla a che fare con il benessere degli utenti, ancora peggiore si manifesta l'attuale situazione . La strada percorsa dall'Ente pubblico porta ad un sostanziale azzeramento della funzione riabilitativa: sono previsti solo due educatori in organico! Un ritorno alle logiche custodialistiche, con buona pace dei principi della legge "180".

Uno dei pochissimi elementi positivi del lentissimo processo di riorganizzazione delle strutture intrapreso dall'ASP consiste nella possibilità data alle cooperative convenzionate ( Delibera N. 598 del 16/12/2015 ) di reperire un nuovo immobile. Ed in effetti in diversi casi vi è stata molta elasticità, da parte dell'ASP e del DSM, a consentire il trasferimento anche presso strutture incomplete e pertanto prive delle certificazioni . Come parenti degli utenti diciamo: ben venga, se questo è servito a far star meglio gli ospiti trasferiti in quelle strutture.

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Ma, nel caso dei nostri cari, stiamo assistendo ad una tragicomica che, se non ci fosse di mezzo di mezzo la salute dei nostri cari, ci farebbe ridere. L'edificio di Via Reggio Campi, dove si trovavano i nostri cari, era la cartina al tornasole dell'inefficienza dell'ASP che da ben 26 anni (SIC!) era imbalsamata in un contenzioso con il Comune di Reggio Calabria in relazione a diritti e doveri relativi a tale immobile. L'edificio subiva l'inesorabile declino del tempo, l'ASP stava a guardare.

Ed in tale situazione è paradossale verificare come l'ASP ( ed il DSM in particolare ) abbia contrastato il trasferimento dei nostri cari presso il nuovo edificio di Via Eremo Botte, pronto già da più di sei mesi . Ed ancor più ora, dopo che la cooperativa ha ottenuto le certificazioni necessarie all'uso specifico della struttura da parte del Comune e del Dipartimento Prevenzione dell'ASP .

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Noi parenti siamo certi che non consentiremo a nessuno di fare in modo che i nostri cari tornino preso il vecchio edificio, o ancor peggio, che vengano trasferiti altrove. Gli utenti non sono pacchi e dove si trovano ora, in una nuova struttura dotata di tutti comfort, stanno benissimo!!

Di questo ben se ne dovrebbe accorgere il Direttore del DSM: il cancello di ingresso alla propria abitazione dista meno di due metri da quello della nuova struttura. E sempre per lo stesso motivo, il Direttore dovrebbe poter ben riferire alla Direzione dell'ASP che i nostri cari non recano alcun disturbo al vicinato ".

I parenti degli ospiti della Comunità Alloggio C

Guerra Daniela, Vilardi Isabella, Vita Antonietta ,Domenico Ielo, Vita Maria Pia, Vita Alba, Iero Alessia, Iero Claudio, Richichi Rocco, Caruso Ettore, Pedullà Lucia, Giorgio Selvaggi, Daniela Citro,Riggio Mariangela, De Stefano Angela, Giuseppe Vilasi, Giordano Giuseppa, Angela Pennestrì, Maria Auspici, Greta Placanica, Bruno Placanica, Giovanna Vilasi, Giuseppe Auspici, Domenico Placanica, Alfredo Auspici, Bruna Vilasi, Polifrone Patrizia, Polifrone Caterina, Polifrone Rosanna, Taverriti Bruno, Adele Annunziata, Polifrone Rocco, Canale Francesca, Crea Carmelo, Crea Barbara, Crea Stefania, Crea Gianmarco, Giordano Salvatore, Fedele Petronilla,Di Mauro Demetrio, Di Mauro Giulia, Sapone Maria