Portuali di Gioia Tauro, Dieni (M5S) lancia l’allarme: “Accordo al ministero non scongiura licenziamenti”

Gioia Tauro Porto nuova 4«Quello siglato a Roma è un accordo capestro che nulla dice sul futuro dei lavoratori del porto di Gioia né, tantomeno, scongiura il loro licenziamento». È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni all'indomani del vertice al ministero dei Trasporti a cui hanno preso parte, tra gli altri, il governatore della Calabria Mario Oliverio, i rappresentanti di Medcenter container terminal e le sigle sindacali.
«È un fatto certamente positivo – osserva la parlamentare – che i lavoratori abbiano deciso di sospendere lo sciopero e di riprendere le attività dello scalo. Purtroppo, però, l'intesa raggiunta al ministero non rispecchia le legittime aspettative dei 400 dipendenti messi alla porta da Mct. Nell'accordo, infatti, si prospetta solo una possibile riduzione del numero degli esuberi e l'eventuale proroga, dopo i primi tre anni, dell'Agenzia dei portuali».
«Troppo poco, insomma – aggiunge Dieni –, per cantare vittoria e considerare superato il problema. La triste verità è che l'accordo di ieri non ha risolto nulla e non ha fornito nuove certezze ai lavoratori, oggi come ieri nel limbo del precariato con, in più, sulla testa la spada di Damocle del possibile licenziamento».

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«Da Delrio e Oliverio – conclude la deputata 5 stelle – era lecito aspettarsi di più: per la tutela dei dipendenti e delle loro famiglie e per dare concretezza alla tanto sbandierata volontà di rilancio della più grande infrastruttura calabrese. La verità è che, mentre il Pd nazionale e regionale continua a fare propaganda, il porto di Gioia Tauro e i suoi lavoratori soccombono a causa dell'ignavia di chi sta in cabina di regia: gli stessi figuranti che, dopo mesi, non sono ancora riusciti a nominare un presidente dell'Autorità portuale in quello che potrebbe essere il più importante scalo del Mediterraneo».