Reggio: dissequestrato terreno Parco Caserta

reggiocalabriaparcocasertaesterno500di Angela Panzera - "Ad avviso del Tribunale deve escludersi la configurabilità del contestato delitto di truffa aggravata non ricorrendo, l'elemento del vantaggio patrimoniale per la società Enda srl (rappresentato dal risparmio di 23 mila e 184 euro che non avrebbe versato per l'acquisto della porzione di 48 metri quadri) e del corrispondente danno patrimoniale dei rilevante entità per il Comune". È con queste motivazioni che il Tribunale del Riesame reggino, Tiziana Drago presidente ed estensore con a latere Angela Giunta e Maria Rosaria Savaglio, ha accolto il ricorso avanzato da Vincenzo Giuseppe Iaria, difeso dagli avvocati Francesco Albanese e Ignazio Vitetta, dissequestrando una porzione di terreno ubicato all'interno del Parco Caserta, polo sportivo in pieno centro città. Iaria, amministratore unico della ENDA S.r.l. con sede a Brescia, è finito sul registro degli indagati insieme al dirigente comunale di Reggio Calabria, Carmelo Nucera, e al tecnico comunale Pietro Paolo Mannarella. Il sequestro era avvenuto nel marzo scorso da parte dei Carabinieri Forestali reggini coordinati dal pm Roberto Di Palma. I tre sono accusati in concorso di truffa ai danni del Comune di Reggio Calabria. Nucera quale dirigente responsabile del Settore Patrimonio Collettivo del Comune di Reggio Calabria, in rappresentanza del predetto Comune, avrebbe proceduto alla illegittima vendita, a favore della "ENDA S.r.l.", del terreno all'interno del Parco Caserta, della grandezza di 326mq, facendo pagare, invece, l'importo stabilito per l'acquisto di 278 mq. Così facendo avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla "ENDA S.r.l.". Inoltre, avrebbe procurato un ingiusto e rilevante danno patrimoniale al Comune di Reggio Calabria, quantificato in euro 23.184,00, oltre l'iva non versata. Mannarella quale tecnico del Settore Patrimonio Collettivo del Comune di Reggio Calabria, redigendo l'istanza di rettifica in autotutela del 15.01.2016, avrebbe contribuito a quanto attuato da Nucera, quindi a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale alla "ENDA S.r.l.". Infine Iaria, quale amministratore unico della "ENDA S.r.l.", con l'acquisto della particella beneficiava dell'ingiusto vantaggio patrimoniale, concretizzatosi nel risparmio quantificato in euro 23.184,00, oltre l'iva non versata, conseguito nell'aver corrisposto una somma dovuta per un terreno pari a 278mq, in realtà ottenendo ingiustamente un terreno di superficie maggiore, pari a 326mq. Iaria avrebbe ottenuto, inoltre, una maggiorazione del valore dell'immobile di proprietà in quanto l'operazione di accorpamento delle particelle, di fatto, illecitamente avrebbe ampliato e unito tutto il terreno a corte del fabbricato. Nucera e Iaria, in particolare, avrebbero anche attestato il falso inducendo un notaio in errore, il primo con l'aggravante di essere un pubblico ufficiale. Grazie a tali manovre, Iaria avrebbe realizzato abusivamente opere edili, consistenti nella delimitazione di un lotto di terreno non di sua proprietà, ma del Comune di Reggio Calabria, mediante la costruzione di un muro di contenimento in cemento armato con ringhiera metallica. Tutto nasce da un controllo avvenuto a metà del 2016 all'interno del Parco Caserta, dove Iaria stava effettuando dei lavori edili. A una prima ispezione, nulla di irregolare. La ENDA di Iaria era proprietaria di una parte del suolo dove si stavano compiendo i lavori e aveva formalizzato l'acquisto di una ulteriore porzione. Dall'esame delle particelle, svolte dai Carabinieri Forestali (all'epoca dei fatti ancora Aliquota del Corpo Forestale dello Stato), si evince come alcune particelle siano state fuse, così da aumentare la dimensione da 269 metri quadrati a 327. All'inizio del 2016, la ENDA S.r.l. (rappresentata dall'amministratore unico Vincenzo Iaria) ha acquistato dal Comune di Reggio Calabria (rappresentato dal Dirigente Comunale Carmelo Nucera) la particella 711 del foglio 122, non più identica all'originaria particella 651 del foglio 122 (bene immobile comunale alienabile), ma comprensiva delle particelle 713 e 718 del foglio 122 (beni immobili comunali inalienabili). Indagini documentali, quelle svolte dai Carabinieri Forestali che si avvalgono anche di alcuni consulenti per capire come sia avvenuta la fusione delle particelle. A sottoscrivere l'atto di aggiornamento, il geometra Mannarella, anch'egli indagato al pari di Nucera e Iaria. Dell'atto di aggiornamento è a conoscenza anche l'Avvocato Nucera, Dirigente dell'Ufficio Pianificazione e Valorizzazione del Territorio del Comune di Reggio Calabria, come si evince dalla sua firma apposta sullo stesso documento. Il geometra Mannarella con il modello unico istanza/autotutela ha poi apportato una correzione al catasto terreni, con la quale ha effettuato la fusione delle particelle 713 e 718 con la particella 711, che di fatto sono sparite dal foglio di mappa 122.

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Questa correzione ha generato due modifiche fondamentali: è stata aumentata, secondo l'accusa, l'estensione della particella 711 che da mq 269 è passata a mq 327; due beni immobili inalienabili di proprietà comunale sono stati inglobati in un bene immobile alienabile, oggetto di trattativa di compravendita, che si concretizza poi davanti a un noto notaio reggino. Nello studio di questo notaio gli inquirenti acquisiscono anche la documentazione necessaria alle indagini, ma non viene rinvenuta la "risultanza peritale e ufficiale" menzionata nell'atto di compravendita. Alla domanda su quale delle due parti ha dichiarato in primis l'esistenza della "specifica misurazione peritale", il notaio ha risposto:" è stato espresso dall'Avvocato Nucera con contestuale condivisione dell'Amministratore della ENDA srl".

Attraverso tale procedura, dunque, la ENDA, già proprietaria di tre appezzamenti di terreno dove è edificato un manufatto, riesce a riunificare anche le particelle, di proprietà comunale, che si frapponevano alle sue. La ENDA S.r.l. di fatto è divenuta proprietaria di tutto il terreno confinante con l'edificio, come certificherebbe un verbale di sopralluogo di fine 2015, nel quale il tecnico comunale incaricato ha specificato che i lavori di recinzione del lotto di terreno con dei muri di contenimento erano stati realizzati sulla particella nr. 651 del foglio di mappa 122 del Catasto Terreni del Comune di Reggio Calabria, oggetto di trattativa di compravendita tra lo stesso Comune e la società, e una porzione di suolo comunale non interessato alla compravendita. Interrotti i lavori, Iaria riuscirà a riprenderli nei primi mesi del 2016.

Dall'attività di indagine svolta sarebbe emerso che dell'intera vicenda, ultimata con la stipula dell'atto di compravendita del 26.01.2016, la ENDA S.r.l. ha ottenuto i seguenti tre benefici:

· Ha acquistato un terreno esteso 326 mq, versando come corrispettivo la somma dovuta per l'acquisto di 278 mq. La ENDA avrebbe risparmiato euro 23.184,00 (€/mq 483,00 x 48 mq) oltre iva non versata;

· Con la fusione delle particelle 713 e 718 con la particella 711, tutti i terreni di proprietà della ENDA S.r.l. (partt. 711, 712, 319 e 683 del foglio di mappa 122) hanno acquisito maggior valore in quanto, oltre ad essere limitrofi all'edificio, sono diventati contigui tra loro. Infatti la ENDA S.r.l. con atto di aggiornamento ha soppresso le particelle 711,712, 319 e 683 del foglio di mappa 122 (catasto terreni), accorpandole alla particella 201 del foglio di mappa 122 (particella che individua il fabbricato), facendoli diventare corte dell'edificio;

· Il fabbricato già di proprietà della ENDA S.r.l. con l'operazione, anch'esso ha acquisito un aumento di valore ottenendo a propria corte tutto il terreno ad esso limitrofo

Adesso però il Riesame dà ragione alla difesa di Iaria chiarendo come "alla data del 26 gennaio del 2016 di stipula dell'atto di compravendita non era mutata la destinazione dell'originaria particella 651, in particolare nel contratto si dà atto che una porzione di 62 mq risulta tuttora compresa in zona urbanistica B, mentre la restante porzione di 216 mq, prima ricadente in area di verde pubblico, risulta priva di destinazione per intervenuta decadenza dello strumento urbanistico, parificata alla zona a destinazione agricola (e dunque di calore ancora inferiore rispetto alla destinazione a verde), deve concludersi che il prezzo di 134 mila e 274 euro corrisposto dalla Enda è di gran lunga superiore al giusto prezzo della porzione di 278 mq della particella 711, corrispondente alla vecchia particella 651, prezzo che nel 2009 era stato determinato in 34 mila e 933 euro. Tale circostanza- chiosa il Tdl- vale ad escludere che l'operazione economica realizzata con l'atto di compravendita del 26 gennaio del 2016 si sia tradotta per la Enda in un risparmio di spesa. Inoltre, come correttamente rilevato dalla difesa, il prezzo da corrispondere per i 48 metri quadri, ricadenti nelle particelle 713 e 718 dovrebbe essere determinato applicando il costo al metro quadro per la zona F (in cui ricadono queste particelle) e non quelli di 438 euro previsto per la zona B, sicchè l'importo non corrisposto sarebbe al più paro a mille e 104 euro e non già 23 mila e 184 euro". Una bella differenza quindi rispetto all'ipotesi accusatoria. "Invero- continua il Riesame- l'unico vantaggio conseguito dalla Enda appare essere la maggiorazione del valore dell'immobile di sua proprietà derivante dall'acquisizione di una maggiore superficie destinata a corte del fabbricato. Esclusa, dunque- conclude il Collegio- la ricorrenza di un danno di natura patrimoniale per il Comune, viene il fumus commissi delicti del reato di truffa". In buona sostanza se il Comune non ha subito un danno economico dalle operazioni contestate dalla Procura, la società non ha truffato l'Ente".

Tutto quindi viene dissequestrato. Il Riesame respinge il ricorso dell'indagato solo per il reato di falso. Adesso quindi il terreno ricadente all'interno del Parco Caserta viene restituito dal Riesame a Romeo e alla Enda srl.

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L'indagine: http://ildispaccio.it/reggio-calabria/138875-reggio-truffa-e-falso-su-terreno-parco-caserta-indagati-funzionari-del-comune