Reggio, sinergia istituzionale per la tutela dei minori: a Palazzo San Giorgio un workshop di esperti per formazione operatori del settore

L'assessore Lucia Anita Nucera comunica che martedì 5 dicembre 2017 si è svolto presso la sede del Settore Welfare un incontro interistituzionale con la presenza della dott.ssa Fava del Policlinico Umberto I di Roma, delegata dal Prof. Ardizzone, della dott.ssa Siclari dell'Ufficio Scolastico Regionale, la dott.ssa Carrozza dell'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni del Ministero della Giustizia ed il dott. Romeo del Coordinamento dei Servizi Sociosanitari dell'ASP di Reggio Calabria, nonché la Responsabile del Servizio Minori del Comune di Reggio Calabria dott ssa Marcianò.

L'incontro, coordinato dall'Assessore al Welfare, dott.ssa Lucia Anita Nucera, è stato finalizzato ad analizzare la rilevazione del disagio adolescenziale nelle attuali forme di espressione ed in particolare il ritiro sociale, l'utilizzo inappropriato delle tecnologie e la dipendenza.

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Dal confronto è emersa la necessità di aumentare la sinergia tra i vari attori istituzionali coinvolti, nella rilevazione degli esordi delle forme di disagio, laddove è maggiore la possibilità di formulare interventi efficaci per prevenire lo strutturarsi del disagio e della loro trasformazione in forme di disturbo. Considerato che i dati numerici sul fenomeno sono in crescita anche nella nostra realtà territoriale, è emersa la necessità di potenziare gli strumenti diagnostici ed i servizi preposti a prendere in carico le situazioni, i minori ed i nuclei familiari che presentano tali problematiche, seppur con la consapevolezza che tale necessità si deve confrontare con il numero contenuto di operatori cui ciascun Ente può far riferimento.

La discussione è poi proseguita nell'ambito del Seminario rivolto agli operatori dei servizi che a vario titolo seguono preadolescenti ed adolescenti ed i loro nuclei familiari. Oltre ad approfondire la tematica, sono stati presentati degli strumenti di intervento, come i protocolli, proposti dal Policlinico Umberto I, per il trattamento di questi minori che hanno suscitato grande interesse negli operatori e sono stati presentati alcuni casi seguiti con tali metodologie. Molto importante è stata la presenza di alcuni genitori di ragazzi che vivono questa particolare situazione.

Oltre a presentare la propria esperienza, hanno descritto il percorso che ha portato alcuni di loro a costituire un'associazione di familiari che formano rete, scambiandosi informazioni, orientandosi e sostenendosi reciprocamente. Tale associazione porta il nome di "Hikikomori", considerato che con tale termine viene indicata questa particolare forma di disturbo, caratterizzato come aspetto prioritario e non come collaterale ad altre patologie dal ritiro sociale, in Giappone, paese nel quale tale fenomeno è stato per primo rilevato ed analizzato, vista la grande incidenza che vi si riscontra,