Il reggino Tromba al congresso nazionale dell’Ait: Tiroide e fertilità, si aprono nuovi scenari

Sapete cos'è la tiroide? Qualcuno tentennerà un attimo, qualcun'altro dirà subito che è una ghiandola. E sapete perché è tanto importante?

La tiroide è uno degli organi più importanti del nostro corpo, in quanto influenza,regolandoli, tutti i processi metabolici e non del nostro organismo e ogni giorno se ne scoprono di nuovi.Da poco si è tenuto il congresso nazionale dell'AIT (Associazione italiana Tiroide), punto di incontro di tutti i più importanti specialisti che si occupano di fisiopatologia e clinica delle malattie della tiroide.Tanti i nomi illustri presenti tra cui il Prof. Robin Peeters dell'Università di Rotterdam, che ha tenuto una lettura magistrale dal titolo particolarmente accattivante "Pregnancy and ThyroidFunction" di grande interesse scientifico.

Tra i partecipanti anche il Prof. Furio Pacini dell'Università di Siena, già Presidente dell'Associazione Europea della Tiroide (AET), il Prof. Luigi Bartaleni presidente dell'AIT, il Prof. Rocco Bellantone dell'Università Cattolica di Roma, il Prof. Fenzi dell'Università di Napoli e tanti altri nomi illustri.

A tenere alti i galloni di Reggio e provincia era presente il Dott. Domenico Tromba, endocrinologo reggino doc,che da tempo si occupa di fisiopatologia e clinica della tiroide oltre che ad essere uno dei primi specialisti ad occuparsi di prevenzione. Consigliere dell'Ordine dei Medici, in cui si occupa dei rapporti con le scuole nonché coordinatore medico oltre che docente del corso di Biomedicina presso il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, progetto amplificato su scala nazionale grazie al placet dei Ministeri competenti, il dott. Tromba è anche impegnato in ambito universitario essendo componente del Cda dell'Università di Messina.

Nonostante i numerosi impegni lo specialista reggino non trascura l'aggiornamento e afferma come "la medicina è un'arte che i medici esercitano in attesa di scoprirla".

"Al congresso nazionale – spiega l'endocrinologo reggino – sono stati affrontati moltissimi argomenti; si è parlato di termoablazione con radiofrequenza nel trattamento dei nodi tiroidei benigni, di approccio diagnostico/terapeutico nell'ipertiroidismo neonatale con le nuove linee guida, dei nuovi approcci terapeutici nel carcinoma anaplastico della tiroide, l'azione dell'ormone tiroideo nelle cellule staminali intestinali, l'aumento del rischio di comparsa di un secondo tumore primitivo nei pazienti con carcinoma differenziato della tiroide ecc".

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"Ma la vera grande novità – sottolinea lo specialista - riguarda lo studio fatto nel rapporto tra tiroide e fertilità grazie alla ricerca portata avanti dall'Università di Siena ed in particolare dai docenti, Pacini e Canale, due luminari della branca.Questi studi hanno evidenziato come nel testicolo del maschio adulto esistano dei recettori per gli ormoni tiroidei dimostrando come la funzionalità tiroidea possa influenzare la funzione testicolare e quindi la fertilità di un paziente. Una ulteriore dimostrazione di come la Tiroide possa essere definita la "Ghiandola della vita". Inoltre, questo lavoro di ricerca ha permesso di vedere come nei pazienti affetti da carcinoma tiroideo che si sottopongono a intervento con Radioiodio si registra una riduzione della fertilità sino al 50%. Altro aspetto rilevato dallo studio è che il trattamento di una singola dose di Radioiodio, invece, non dà alcun effetto collaterale sulla fertilità e può essere effettuato su tutti i pazienti che ne hanno necessità. Di contro, il trattamento con somministrazione multipla, riducendo la fertilità, deve essere valutato con molta attenzione nei pazienti che presentano già qualche problema di fertilità".

"In buona sostanza - conclude il dott. Domenico Tromba - è assodato, ormai, che gli ormoni tiroidei agiscano sia sulla eiaculazione sia sulla libido e sulla spermiogenesi; inoltre l'ipertiroidismo, più dell'ipotiroidismo, può portare alla disfunzione erettile. Ciò, in un futuro prossimo, porterà ad una sempre maggiore interazione tra medico di base, endocrinologo, andrologo e urologo".