La normativa italiana sugli studi di settore è "conforme al diritto dell'Unione" a condizione che tali studi siano "accurati, attendibili e aggiornati" e il contribuente "possa difendersi adeguatamente davanti a un giudice imparziale". Queste le conclusioni, da non confondere con la sentenza, a cui è giunto l'avvocato generale della Corte Ue Nils Wahl sulla causa intentata davanti alla commissione tributaria di Reggio Calabria da un cittadino che ha contestato l'accertamento dell' agenzia delle entrate.
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