Lega, il coordinatore reggino uscente Recupero: “Ma che male ho fatto? Improbabile la sostituzione con la Porpiglia. E troppo silenzio dai vertici”

recuperonuccio20giu 600di Mario Meliadò - «Squadra vincente non si cambia», dice lui.

In realtà, però, non è andata affatto così: e Nuccio Recupero, coordinatore cittadino della Lega a Reggio Calabria, a giorni dovrebbe essere avvicendato con la giovane consigliera comunale villese (anche questo è un particolare curioso) Francesca Anastasia Porpiglia.

Ieri mattina la conferenza stampa – presenti tra gli altri il fratello Franco Recupero, coordinatore regionale leghista per Sicurezza e Immigrazione, e l'oggi presidente del Consiglio comunale di Calanna e ieri consigliere comunale e provinciale di Reggio Calabria Michele Marcianò – in cui Recupero ha "messo i puntini sulle i".

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E il chiarimento più significativo di tutti, però, concerne la sua fedeltà a Matteo Salvini e alla Lega: «Rimango assolutamente nel partito». Il secondo chiarimento più significativo arriva invece dalle assenze: in sala, nessun esponente del Movimento nazionale per la sovranità, benché i "sovranisti" fossero stati alleati del partito di Matteo Salvini alle Politiche del 4 marzo, esprimendo nell'ex consigliera regionale Tilde Minasi una candidata per Palazzo Madama immediatamente alle spalle del leader nazionale nel collegio proporzionale unico della Calabria («I sovranisti? Qui, non ne vedo. Dopo le voci sulla mia rimozione io non ho chiamato nessuno, però mi hanno chiamato loro per verificare se l'indiscrezione fosse veritiera: nient'altro, cercavano conferme da parte mia», commenta Recupero: insomma, non il massimo dell'empatia).

Certo, per molti versi anche questa è stata un'opzione curiosa: convocare i cronisti per contestare un provvedimento che, in realtà, è stato solo annunciato nell'aprile scorso durante una riunione di partito a Lamezia Terme, ma mai fin qui adottato. E che peraltro dovrebbe arrivare dal coordinatore provinciale del Carroccio, Michele Gullace (paludato dirigente politico d'estrazione psdi), che con ogni probabilità a fine settimana convocherà a sua volta una conferenza stampa, per propalare com'è ovvio anche la sua verità rispetto a quanto è accaduto e accadrà.

Davanti ai colleghi giornalisti, Recupero – scegliendo di leggere un documento scritto –, scandendo bene le parole, snocciola tutte le tappe di un percorso non certo facile, iniziato nel 2015 con una sequenza d'attività d'avvicinamento a quello che ancòra pochissimi anni fa pareva un "campo minato": l'avvicinamento delle istanze leghiste alla Reggio Calabria tra le "capitali" dei "terroni" presi sistematicamente di mira dalla Lega Nord formato-Umberto Bossi o Mario Borghezio. «Da giorni la nostra comunità è in subbuglio perché a breve dovrei essere sostituito nell'incarico che svolgo dal lontano 2015. Motivazioni, anche semplicemente motivazioni politiche, non ne abbiamo: e pensare che di solito anche nello sport "squadra che vince non si cambia", qui invece s'è scelto di cambiare malgrado il notevole risultato elettorale alle ultime Politiche. E neppure sappiamo perché». Il tutto quando già sette anni fa col Pin dell'oggi sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri (di cui Nuccio Recupero è stato coordinatore regionale), poi con Noi con Salvini e alla fine con Lega-Salvini Premier s'è intrapresa una strada che in riva allo Stretto non poteva che essere inizialmente difficilissima, compresi «derisioni, sputi e offese, per i risaputi atteggiamenti nei confronti dei meridionali della Lega dei tempi di Bossi», i viaggi con la "base" in giro per l'Italia (anche due volte, evocativamente, a Pontida) «che hanno creato una comunità», il coordinatore uscente del Carroccio lo dice con la voce rotta, ma pure l'allestimento dei gazebo, le campagne per il tesseramento, la predisposizione di una sede (peraltro rimasta «senza un battesimo», orfana insomma di quell'inaugurazione in grande stile con lo stesso Matteo Salvini che qualcuno aveva garantito, senza poi dare sèguito alle promesse).

E al di là dell'amarcord, resta l'interrogativo di fondo: ma se tutto questo l'abbiamo fatto, se gli obiettivi (anche in termini di tesseramento) sono stati «sempre centrati», questa mossa perché?

Siamo peraltro di fronte a un commissariamento quasi sistematico, che «sta succedendo anche in altri territori» per come prospettato da Furgiuele due mesi addietro a Lamezia, quando il coordinatore regionale fresco d'elezione a Montecitorio avrebbe «comunicato in poche, spicce parole l'azzeramento del partito in Calabria: cosa che solitamente avviene quando le elezioni si perdono, eh. E senza comunicare metodi, modi e tempi di quest'avvicendamento», per poi sparire senza più inviare comunicazioni di sorta né rispondere alle telefonate né inviare messaggi, fino al ritenuto «atto persecutorio» dell'esclusione di Recupero dai gruppi Whatsapp dei coordinamenti: una scelta probabilmente di un uomo-macchina, di certo un chiaro segnale che l'avventura al timone del Carroccio in salsa reggina era finita lì.

Solo pochi giorni fa, altro episodio per molti versi singolare, è stata commissariata la Federazione di Catanzaro col direttore amministrativo del Tribunale catanzarese Antonio Chiefalo, salutato in queste ore come un «giusto riconoscimento all'impegno politico che sta svolgendo con competenza, passione e profondo legame con il territorio che sono tratti distintivi sua azione quotidiana, uniti alla capacità di ascolto» dal presidente del Consorzio di bonifica Jonio catanzarese Grazioso Manno.

«Chiefalo è un dirigente reggino che stimiamo, ma che stava per lasciare il movimento, proprio per le distanze con certi comportamenti del coordinatore regionale. Io e mio fratello Franco gli abbiamo chiesto di rimanere, di proporre dall'interno miglioramenti nella gestione del partito, perché le battaglie si fanno dentro i partiti e non fuori, e lui è rimasto. Risultato: adesso lui è commissario a Catanzaro e io vengo esautorato», è lo sconsolato commento di Recupero. «Mi chiedo: che cos'abbiamo fatto, noi, di male? E poi, non è Recupero che viene trattato male, ma Reggio Calabria che viene trattata male: quella stessa Reggio Calabria che, attenzione, ha votato per Matteo Salvini. Perché Reggio viene trattata in questo modo? Io, comunque, sono convinto che il bene prevarrà sempre sul male. Se gli elettori debbono sentirsi traditi per questa mia sostituzione? Ma no, non credo: gli elettori votano Salvini, non hanno votato me, su... certo, avrei preferito che cose di questo tipo fossero state discusse all'interno del partito, visto il "muro di gomma" che ho riscontrato sono stato "costretto" a fare una conferenza stampa e a far sapere anche all'esterno di questi comportamenti».

Parallelamente, altri incarichi venivano assegnati: il coordinatore di Roccella Jonica di Noi con Salvini Carmine Bruno diventava coordinatore regionale dei giovani salviniani, a Gioia Tauro e ad Anoia invece sono stati nominati due coordinatori di Lega-Salvini Premier, così come a Nocera Tirinese (in provincia di Catanzaro), mentre alcune settimane fa veniva nominato commissario provinciale Michele Gullace: «E anche dall'amico Michele Gullace non ho mai avuto risposte a telefonate e messaggi, malgrado l'unica risposta del neoparlamentare Furgiuele fosse stata, dopo mesi d'assenza, uno scarno sms in cui mi diceva "parla col provinciale"».

A proposito di cose singolari: molto ma molto singolare che un leader nazionale di un partito come la Lega pensi di candidarsi (anche) a Reggio Calabria – nel cuore di un Sud tante tante volte vituperato dal suo partito –, venga eletto proprio in Calabria, ma che poi di fronte alla rimozione del coordinatore reggino del suo partito improvvisamente diventi muto... «Eh sì, curioso... per il momento – ammette Nuccio Recupero –. Ma la tempistica della politica voi la conoscete: per cui noi aspetteremo serenamente da questa nostra postazione, che non abbandoneremo... saremo sempre all'interno del partito e a disposizione del partito», pur non condividendo la decisione che «all'interno del coordinamento regionale qualcuno sta assumendo, probabilmente all'insaputa del segretario nazionale: non mi risulta affatto che Matteo Salvini abbia chiuso le porte, anzi se pure in futuro il partito mi chiamerà dicendomi "ho bisogno di te", io risponderò di sì... Finora c'erano stati solo applausi per l'operato svolto fin qui, nessun addebito disciplinare o di altro tipo mi è stato mai mosso».

La sostituzione con Francesca Porpiglia, poi, «la trovo impropria – è la definizione porta da Nuccio Recupero con estrema misura –, e non solo per l'impegno con cui ho assolto l'incarico affidatomi. La trovo improbabile, vista la poca esperienza politica della giovane candidata», peraltro «non inserita nel tessuto politico metropolitano». Come se non fosse già eloquente la candidatura della consigliera comunale villese giusto alle spalle di Furgiuele nel collegio proporzionale "Calabria Sud" per la Camera, insomma.

E poi la stilettata "definitiva": «Dal primo giorno, la Lega Reggio Calabria Mentre si decidevano le candidature, altri serravano le fila dentro Forza Italia, compresa la consigliera comunale Porpiglia». Non una voce maliziosa, eh: Francesca Porpiglia risulta tra i firmatari della fatidica "lettera del 107" con cui, poco più di un mese prima delle Politiche, diversi dirigenti e amministratori locali variamente riconducibili a Forza Italia rivendicavano la candidatura alla Camera dell'oggi deputato azzurro Ciccio Cannizzaro, «poi all'ultimo momento è passata alla Lega».

"Giudizio critico"? «Mah... è il potere della politica, che riesce a fare qualsiasi cosa. E tutti gli altri, che fanno? Si limitano a portare la carretta? E perché?».

A fronte del tema "caldo" della conferenza stampa, l'inopinato avvicendamento ai vertici del coordinamento cittadino della Lega, c'è spazio anche per un annuncio: già pronta la querela per diffamazione nei confronti di tre giornalisti di Repubblica che hanno firmato un reportage sulla Lega reggina – denuncia che si estenderebbe al direttore Mario Calabresi e alla società che edita il quotidiano romano –, afferma Nuccio Recupero facendo intravedere l'atto e annunciandone il deposito nelle ore successive, affermando al contempo che gli articoli avrebbero riportato «in maniera lesiva dell'onorabilità mia e di mio fratello Franco» una «serie infinita di falsità».

E ammettendo che finora, dopo un "ritratto" da cui gli attivisti reggini del Carroccio di certo non uscivano benissimo..., nessun esponente del partito aveva alzato un dito o detto una parola: «Ma noi siamo persone perbene con famiglie perbene: non abbiamo mai avuto a che fare con certi ambienti, e non permetteremo mai a nessuno d'infangare il nostro buon nome, né tantomeno di usarci nell'agone politico per fini che non condividiamo e non ci piacciono». Il ricorso alla via giudiziaria è stato scelto anche per questo, oltre che per le contumelie riversate via social network.

Ma in definitiva, politicamente cosa c'è all'orizzonte? Pensate di rivolgervi direttamente a Salvini? «No, e perché? Ci sono i normali organi di partito, ci siamo rivolti e ci rivolgeremo a quelli. Certo qualcosa accadrà: intanto, credo proprio che mi solleveranno – fa presente Nuccio Recupero –. Di Salvini posso dire solo che, dopo il 4 marzo, già aveva iniziato a fare il "giro" a Sud: come in Puglia, dove ha sostituito il coordinatore regionale Rossano Sasso...».

In effetti Sasso, diventato deputato leghista, ha ceduto il passo nella struttura partitica ad Andrea Caroppo, leccese di Poggiardo. Così come i problemi insorti in Sicilia hanno convinto Matteo Salvini a scalzare il segretario "storico" Angelo Attaguile (peraltro, negli anni scorsi in Calabria e proprio su invito dei Recupero...) e a commissariarla, già alla vigilia delle Amministrative del 10 giugno lì importantissime (si votava per i Comuni di Messina e di Catania) con un senatore di Varese al secondo mandato, Stefano Candiani.

Insomma: ride bene solo chi ride ultimo.