Il vescovo di Locri al fianco dei sindaci: “Salviamo la sanità”

"Salviamo la sanita'. La sanita' e' il settore della vita pubblica che tocca la vita di ognuno di noi e farla funzionare bene e' interesse di tutti. Sono con voi in questa lotta per la salvaguardia del nostro presidio ospedaliero, soprattutto se e' mossa non da interessi politici quanto dal desiderio di tutelare la nostra gente, per lo piu' povera, ed incapace di sostenere spese enormi per la tutela della sua salute". E'

Il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, con messaggio aderisce "con piena convinzione" al sit-in dei sindaci dell'area a difesa dell'ospedale di Locri e della sanita' territoriale.

"La sanità – aggiunge – deve essere salvaguardata - aggiunge mons. Oliva - perche' tocca la vita delle persone, la qualita' della vita. Tutti guardiamo con preoccupazione gli sprechi in campo sanitario. Lo spreco nella spesa sanitaria pubblica ed i costi eccessivi di quella privata sono intollerabili per la coscienza civile. Ed immorali, e per chi crede, sono peccato grave: ledono il diritto alla salute del cittadino. Ed in questo contesto a soffrirne maggiormente sara' la nostra area geograficamente piu' depressa. A mio avviso, l'ingovernabilita' della sanita' segna un arretramento pericoloso del nostro livello di progresso e di civilta'. Occorre un'inversione di tendenza. Sulla sanita' non si specula. So che avete a cuore le problematiche della sanita' e siete pronti ad affrontare una battaglia a tutela del diritto alla salute. Lasciate pero' che vi chieda un'attenzione a questo problema che non sia determinato da interessi di partito.

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Colgo la richiesta di aiuto di tanti malati che sognano una struttura ospedaliera funzionale, un personale medico e ospedaliero ricco di umanita', come anche la preoccupazione che un presidio come questo di Locri, strategico in un'area periferica, possa essere progressivamente depotenziato, per mancanza di medici, apparecchiature sanitarie moderne e funzionali, perdendo la sua indole di ospedale spoke. Avverto segnali molto preoccupanti: le lunghe attese in pronto soccorso spesso aggravate da gesti e riprovevoli aggressioni ai danni del personale medico ed infermieristico; i Lea non rispondenti agli standard previsti; l'esodo di molti malati al di fuori dei confini regionali per avere un'assistenza sanitaria adeguata; la spesa sanitaria sempre crescente tendente ad un disavanzo realisticamente incontrollabile che va oltre i 105 milioni di euro, secondo stime preventive, maggiore rispetto alla capacita' di copertura determinata dalle aliquote fiscali del corrente periodo di imposta.

Tanti sono gli elementi di preoccupazione per un presidio ospedaliero all'interno di un'Asp, come quella di Reggio Calabria, per la quale la conclusione della procedura di regolamentazione delle poste debitorie non si e' ancora concretizzata. Nel contesto regionale di una sanita' che continua ad indebitarsi con le banche, ed a mostrare carenze nell'assistenza ai pazienti, specie nell'adesione agli streaming, nell'assistenza ai disabili e nella qualita' dell'assistenza, con ritardi cronici nell'implementazione delle reti assistenziali specialistiche. Mi auguro che la sanità pubblica non continui ad essere sacrificata da interessi privatistici ed individuali. Ogni cittadino avverte come urgente una maggiore sinergia e positiva correlazione tra il pubblico ed il privato. Lo esige l'interesse comune e la tutela del sacrosanto diritto alla salute. Il Signore illumini tutti Voi e quanti operano nel mondo della sanità aiutando a capire che il bene della salute e' primo e fondamentale diritto di tutti e di ciascuno e su di esso non e' giusto cercare illeciti guadagni".