'Ndrangheta: boss a Torino e in Valsusa, pm chiede 10 anni

Dieci anni e quattro mesi di carcere e' la condanna che la pubblica accusa ha chiesto oggi in tribunale a Torino per Giuseppe Ursino, 50 anni, imputato in un processo che riguarda l'attivita' di personaggi legati alla 'Ndrangheta a Torino e in Alta Valle di Susa. Il pm Paolo Toso ha anche proposto 7 anni e 4 mesi per Aldo Cosimo Crea e 6 anni e 8 mesi per il fratello Adolfo Crea, considerati fra i boss piu' importanti del capoluogo piemontese. La causa si celebra con il rito abbreviato e riguarda in tutto dodici imputati. Il procedimento, collegato all'inchiesta di 'Ndrangheta chiamata 'Big Bang', prese le mosse nel 2016 dopo le dichiarazioni di un imprenditore vittima di una estorsione. Gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia risalirono, fra l'altro, a un giro di reimpiego di denaro per l'acquisto di locali a Torino e Bardonecchia. Ursino e' nipote di Rocco Lo Presti, imprenditore dell'Alta Valle morto di infarto nel 2009 il giorno dopo una condanna definitiva per associazione mafiosa. Il difensore di Aldo Cosimo Crea, l'avvocato Daniela Rossi, commenta che "a differenza del processo Big Bang, dove era stato sostanzialmente ammissivo, qui il mio assistito nega con decisione ogni addebito". La sentenza e' prevista a fine novembre.

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